Un concerto ispirato alla tradizione musicale della Capitale e un raffinato invito alla leggerezza e alla convivialità.
Reduci della sconcertante situazione di marginalità in cui, per mesi, sono stati relegati, i teatri, soprattutto romani, stanno cercando in questi settimane di dare un forte segnale di ripresa. Nessuno si aspetta che quest’ultima sia di carattere economico, ma a questi artisti (e non solo) deve essere riconosciuto, se non altro, l’impegno e il coraggio di riuscire a realizzare nella pratica tutti quei nuovi progetti che, fino a qualche mese fa, erano solo ipotesi.
La Capitale non dorme più, presenziare a tutti gli eventi, festival e iniziative è diventato impossibile, ma, per quanto contingentato, il pubblico c’è, vive e abita le strade di Roma. La voglia di tornare a fruire dell’arte e della cultura è, indubbiamente, più palpabile rispetto al passato e, se possiamo trarre giovamento dalle esperienze di questi difficili mesi, allora è bene sottolinearlo, celebrarlo e riconoscere il merito a chi, nonostante tutto, non si è mai fermato.
Questo è il caso del Teatro Lo Spazio, il cui direttore artistico Manuel Paruccini sta tentando, grazie a un febbrile bisogno di rinnovamento, di modificare profondamente e dall’interno il brand dello storico teatro off, situato nel quartiere San Giovanni di Roma. Già all’epoca della nostra intervista, nonostante le prospettive poco rassicuranti, si ipotizzava una ripresa ricca di novità per la stagione estiva.
“Lo Spazio en plein air” è la versione romana di quella tendenza tutta francese e parigina a godere degli spazi pubblici insieme, sorseggiando un buon bicchiere di vino e celebrando il nostro rinnovato amore per l’arte. A inaugurare l’iniziativa, venerdì 25 giugno, sono i “Lustrascarpe”, ovvero Valentina de Giovanni e Gabriele Elliot Parrini. Il concerto prende vita dal piccolo ma grazioso palco, posto all’entrata del teatro e affacciato su una platea di tavolini e sedie, in cui si gode di una piacevole brezza di inizio estate.
Quello dei “Lustrascarpe” non è semplicemente un concerto. A partire da un repertorio old-fashioned, che si rifà, principalmente, alla tradizione popolare romanesca del secolo scorso, i due mettono in scena un vero e proprio spettacolo. Quest’ultimo è animato, innanzitutto, da una voglia instancabile di tornare a esibirsi, di incontrare nuovamente il pubblico. C’è umiltà e passione nel modo in cui, per circa due ore – senza una pausa, ma non senza una battuta – i due rimangono in scena.
Il repertorio, che oscilla con agilità tra il triste e il faceto, spaziando da Alvaro Amici a Gabriella Ferri, fino ad arrivare a Rino Gaetano e Rita Pavone, è arricchito da arrangiamenti moderni, ritmati e coinvolgenti che, anche alle orecchie più inesperte, suonano come un invito familiare a partecipare attivamente. La partecipazione attiva da parte del pubblico è alla base della performance, connotata da quel sentimento spregiudicato di ‘romanità’, che non guarda alla provenienza o al ceto, ma dritto al cuore di chi gli sta accanto.
Sono invitati a prendere parte alla performance, salendo sul palco, anche gli spettatori, che, pur tra il comprensibile imbarazzo e la timidezza, ci regalano emozioni stupefacenti. Si percepisce, così, concretamente, attraverso gli occhi chiarissimi, grintosi e curiosi di Valentina de Giovanni cosa intendessero tutti quegli artisti che rivendicavano, nei mesi scorsi, il loro bisogno di tornare in scena, per riconquistare un rapporto fisico e spirituale con il proprio pubblico.
Nella goliardica posa da giullare-menestrello di Gabriele Elliot Parrini si scopre un talento incredibile nella composizione degli arrangiamenti e nella loro esecuzione, accompagnato da un esilarante senso dell’umorismo. L’interpretazione di Valentina de Giovanni è altrettanto entusiasmante, arricchita da un vero talento musicale, in cui con agilità si passa da un genere all’altro, modulando la voce a seconda delle esigenze, raggiungendo un’estensione e una potenza davvero invidiabili e scuotendo lo spettatore fin nelle viscere.
Non si tratta, pertanto, di assistere solamente a un concerto, ma a una performance a trecentosessanta gradi, alimentata dalla concreta e travolgente potenza scenica di questo infaticabile duo, in cui a venir meno è proprio la quarta parete.
I “Lustrascarpe” di e con Valentina de Giovanni e Gabriele Elliot Parrini saranno ancora in scena in data 8 e 15 luglio dalle ore 21.00, presso il Teatro lo Spazio. “Lo Spazio en plein air”, invece, si svolgerà fino al 16 luglio.