di Andrea Cavazzini
Non pretendo di essere originale, ci mancherebbe. Paul McCartney ha compiuto ieri 80 anni e purtroppo non sono stato invitato alla sua festa di compleanno. Avrei potuto creare per l’occasione una playlist delle migliori canzoni che ha scritto nei Beatles e non solo o anche provare a fare un album ideale (impresa titanica), ma quando si tratta di Sir Paul McCartney, probabilmente la cosa migliore da farsi è inginocchiarsi e inchinarsi in segno di fedeltà eterna e universale, piuttosto che fingere di essere intelligenti. Legenda vivente della musica all’alba della sua ottava decade, ha appena concluso un tour americano. L’ultimo appuntamento, giovedì 16 giugno con Springsteen e Bon Jovi che sono venuti a dargli una mano (si fa per dire!), dove è apparso in splendida forma e con la stessa verve di quando militava nei “ Fab Four”.
La pensione sembra ancora molto lontana per il “Macca” come lo chiamano affettuosamente i gli inglesi. Una volta dichiarò a un giornalista: «Dato che amo davvero quello che faccio, perché andare in pensione?». La gente mi dice: «Lavori così tanto». Ma non lavoriamo sodo, facciamo musica!» Tant’è che nonostante la pausa forzata causata dal Covid 19, non gli ha impedito di mandare alle stampe il suo ultimo album registrato in casa dal titolo McCartney III che è subito balzato al top delle classifiche inglesi.
Nato a Liverpool, città industriale nel nord-est dell’Inghilterra nel 1942, in una famiglia modesta, una madre ostetrica che morì quando lui aveva 14 anni. L’anno successivo conobbe John Lennon e insieme formarono Quarrymen, che sarebbero poi diventati i Beatles, con l’arrivo di George Harrison e Ringo Starr. Divennero la band più influente nella storia della musica pop è anche la più venduta. La loro etichetta discografica EMI stima il numero di dischi venduti a più di un miliardo. I quattro ragazzi, con i loro tagli di capelli iconici, scatenarono l’isteria dei fan. La Beatlemania conquistò il mondo. Il resto è storia!
Con John Lennon, McCartney compose i più grandi titoli del quartetto. Scrive: Hey Jude, Penny Lane, e ovviamente Yesterday, una “hit” registrata in 1600 diverse versioni. Ma i soldi e lo spettacolo avranno la meglio su una bella amicizia d’infanzia. Le riprese di Let It Be, attorno all’omonimo album, suonarono la campana a morto dei “Fab Four” il 10 aprile 1970.
Successivamente fondò i Wings con la moglie, la fotografa Linda Eastman, alla tastiera. Con lei, conduce la vita di un padre tranquillo e difende il cibo vegetariano. La coppia cresce quattro figli, Mary, Stella, che da allora è diventata una stilista, James e Heather, nati da un precedente matrimonio di Linda. La regina Elisabetta II lo ha consacrato Sir nel 1997.
Dopo 29 anni di matrimonio, Linda muore nel 1998, portata via da un cancro. McCartney si dedica alle buone cause: l’ambiente, gli animali e i diritti umani.
Dopo la scomparsa di John Lennon, assassinato nel 1980, e quella di George Harrison, morto di cancro nel 2001, rimane l’amicizia con Ringo Starr l’ultimo membro dei Beatles ancora in vita. «Siamo buoni amici. Siamo gli unici ad aver vissuto tutto questo e ad essere ancora vivi».
Lui il “Macca”, l’artista più ricco del Regno Unito, assicura di non aver dimenticato le sue origini. “In fondo, sono sempre lo stesso ragazzo di Liverpool che passeggiava a Penny Lane”. Buon compleanno Paul!