“Gli amanti di Coyoacán”: Frida e Trockij nel romanzo di Gérard Roero di Cortanze

Una storia che mischia storia e invenzione, cronaca e quell’immedesimazione necessaria per trasformare la fantasia in verosimiglianza: “Gli amanti di Coyoacán” lascia quello spazio e quell’emozione che trattengono il tempo e l’attenzione, fanno immaginare e sognare una storia che, anche se frutto della mente e della penna di Gérard Roero di Cortanze, c’è stata e continua ad affascinare, a coinvolgere.

Il romanzo “Gli amanti di Coyoacán”, edito da Neri Pozza Editore, concentra nelle sue pagine la conoscenza, l’incontro vero e proprio e la relazione tra Frida Kahlo e Lev Trockij. La grande pittrice messicana e il politico, il rivoluzionario, fondatore del trockismo, in prima linea nella Guerra civile russa, in continua fuga da un paese all’altro e nemico dichiarato di Stalin.

Due figure completamente diverse, eppure unite da un sentimento, da una complicità come poche, due persone capaci di segnare la loro reciproca storie e la storia del loro paese, il loro futuro. Su questi due personaggi forti e dominanti, Gérard Roero di Cortanze realizza un romanzo appassionato, che ha al centro la storia d’amore nata tra i due, all’epoca in cui Frida e il marito Diego Rivera, anch’egli pittore, ospitarono i fuggiaschi Trockij e la moglie Natal’ja alla Casa Azul in Messico.

Tra Frida e Trockij scoppia fin dall’inizio un coinvolgimento forte, continuamente travagliato dalle difficoltà, dagli allontanamenti, dalle gelosie. A unirli sono la comprensione e la conoscenza profonda, la sofferenza portata da una vita complicata, la continua necessità di combattere. A dividerli sono il corollario di personaggi che li circondano, il temperamento forte ma orientato a obiettivi diversi, le avversità dipendenti da un tempo storico difficoltoso. Sono gli anni 30/40 del Novecento, scoppia la Seconda guerra mondiale, si diffondono notizie incerte, terrificanti e, con esse, avanzano di pari passo tensioni politiche e la chiara paura del comunismo.

Frida e Lev Trockij vivono per primi una chiusura che li costringerà all’accettazione della situazione e all’immobilità di un amore che non potrà mai essere vissuto. Emblematiche sono le figure di Natal’ja, moglie caparbia e fedele di Trockij, e di Diego Rivera, presenza ossessiva, enorme, prepotente nella vita e nel cuore della stessa Frida. Un uomo in grado di farla soffrire con i continui tradimenti, di allontanarla, di risposarla per ben due volte e di lasciarla perennemente sola, in preda ai dolori fisici e alle sofferenze interiori.

Da “Gli amanti di Coyoacán” si scopre una Frida tenace e forte, sfrontata, capace di tradire a sua volta, convinta, desiderosa di rivalsa a fronte dei continui tradimenti. Ma continuamente vinta dall’impossibilità di staccarsi da Diego, innamorata e fragile, sofferente e di una delicatezza disarmante. Una donna che comprende e vive su di sé gli eventi e la disperazione, le continue crisi. Salva il suo mondo, la sua interiorità straordinaria attraverso le sue tele, i suoi soggetti, i suoi colori. È pittrice dentro e fuori, pienamente.

Con Trockij trova quella comprensione e quella tenerezza che nella quotidianità le mancano e fin dai loro primi incontri si apre una vicenda coinvolgente, abitata da tanti personaggi veramente esistiti e da fatti realmente accaduti. Tra questi la conoscenza con André Breton (poeta, saggista e critico francese), il tragico gesto finale di Frank Jacson alias Ramón Mercader del Río, agente segreto che realmente uccise Trockij (e che, tra le altre curiosità, era lontano cugino di María Mercader, seconda moglie di Vittorio De Sica e madre di Christian De Sica e del fratello musicista Manuel).

La bellezza di questo romanzo si scopre anche in questo: la storia torna e si veste di dialoghi, di descrizioni, di ambienti meravigliosi, di passaggi importanti ma non si saprà mai se effettivamente si svolsero così, con quei toni, quelle atmosfere, quelle parole.

Il sottile confine tra invenzione e realtà viene superato da Gérard Roero di Cortanze per tentare di raccontare passione e arte, l’interiorità dei personaggi e le loro azioni effettive. Una storia d’amore che restituisce due grandi personalità che si amarono, che affrontarono un percorso di vita difficile e tormentato, che si riconobbero tramite le reciproche ferite. Molti lo definiscono come “l’amore dimenticato”, ma questo romanzo di fatto lo riporta alla luce, lo rende presente tra le sue pagine, vicino a chi lo legge.