Freddy Colt: il sultano dello Swing
Faris La Cola, in arte Freddy Colt, personaggio eclettico e interessato a molti campi della cultura, dal Jazz all’araldica e alla storia medievale, è riconosciuto come il Sultano dello Swing.
Fabio La Cola, in arte Freddy Colt è un personaggio che calca la scena da oltre trent’anni, protagonista di attività culturali di vario tipo. I suoi interessi musicali nascono in adolescenza da studi classici che nel tempo indirizza verso il jazz; da qui il sapore americano del suo nome d’arte. Ancora ventenne, ha fondato e diretto una sua orchestra, la Red Cat Jazz Band,modellata sui ricordi dell’orchestra fondata negli anni Venti, a Sanremo, dal bisnonno Antonio Semiglia, citata anche nel celebre volume di Adriano Mazzoletti “Il Jazz in Italia, dalle origini alle grandi orchestre” (EDT 2004). Dal 1991 l’orchestra ha mantenuto le sue attività fino al 2012 quando si decise di scioglierla. Da allora, sono nate formazioni più piccole, promosse dallo stesso Freddy Colt, l’ultima delle quali è l’orchestra Swing Kids, tuttora in attività. Dall’anno scorso questa formazione può fregiarsi del titolo parodistico di Orchestra Stabile dello Swing.
Freddy Colt è un nome e una figura che si lega allo swing e al jazz americano attraverso vari progetti artistici. C’è anche da dire che nel corso degli anni ha voluto creare delle ulteriori nomenclature, soprattutto quando ha deciso di fondare il Sultanato dello Swing. Così Freddy Colt non è più solo chef d’orchestra (titolo preso dal bisnonno Antonio) ma anche Sultana. L’idea del Sultano dello Swing nacque già con l’orchestra Red Cat Jazz Band che si presentava al pubblico con dei fez turchi. Freddy Colt viene così riconosciuto con questo titolo da tutta una serie di personaggi che dal 2008 vengono coinvolti in questo progetto. A questo vero e proprio movimento artistico ha aderito anche Stefano Bollani, con il ruolo di Gran Visir, cui sono seguiti altri personaggi.
Oltre all’interpretazione musicale, l’attività di Freddy Colt si rivolge anche allo studio e alla ricerca musicale, promossa attraverso il Centro studi musicali “Stan Kenton”, da lui fondato nel 1991. Tutte queste attività lo hanno portato a esprimere anche su carta i risultati dei suoi studi, con la partecipazione di vari studiosi: musicologi, giornalisti, musicisti, critici musicali. Dal Centro studi prende il via anche un’attività editoriale. Fonda la rivista Mellophonium; successivamente nascono l’etichetta discografica Mellophonium multimedia e il marchio editoriale per libri e spartiti Mellophonium broadsides, realtà entrambe derivate dalla Rivista.
Freddy Colt è inoltre autore per diverse altre case editrici. Il suo primo saggio di storia musicale “Perché Sanremo è Sanremo? Storia di una vocazione musicale” risale al 2004, scritto per la Philobiblon Edizioni di Ventimiglia. Il volume è stato redatto con notevole impegno di ricerca, volto a ricostruire le vicende musicali della sua città per quasi un secolo (dalla fine dell’Ottocento alla fine del Novecento). Da lì sono seguiti altri volumi, tra cui due con l’editrice Zona:“Spaghetti Swing: prontuario della canzone jazzata” nel 2009 e poi “Facezie Retrò, archeologia della canzone umoristica italiana” nel 2017. L’ultimo dei suoi lavori editoriali è “L’astro di Pippo Barzizza: vita e opere del «Re del jazz» italiano” uscito nel 2020 per la Carocci di Roma. Gli studi al di fuori della musica sono firmati con un altro nome, Faris La Cola, e riguardano principalmente la storia medievale e l’araldica, ma questa è un’altra storia.