Catherine, quando la classe e l’ eleganza vanno in Paradiso!

Il fascino discreto di una sexy symbol, grande protagonista del cinema nell’Italia del boom economico. “Addio alla sensualità e alla ribellione”, ha scritto lunedì La Repubblica, la prima vera, elegante, sofisticata, intrigante “lolita” nell’Italia delle notti bianche al Piper di Roma, una delle protagoniste delle feste e degli amori sulle spiagge con le pinne, il fucile e gli occhiali, affollate e spensierate come le sale cinematografiche ormai deserte.

Su Twitter, il Presidente del Festival di Cannes Pierre Lescure, ha reso omaggio alla sua “bellezza giovanile e libera” e il nostro Ministro della Cultura Dario Franceschini ha parlato di “un artista eclettica, colta ed elegante che aveva trovato nel nostro Paese una casa che l’accogliesse e l’amasse”.

Fu interprete di film come L’armata Brancaleone di Monicelli, Dolce inganni di Lattuada che segnò il suo debutto sullo schermo a soli 16 anni, La voglia matta di Luciano Salce con Ugo Tognazzi, Il sorpasso di Dino Risi con Vittorio Gasmann, La Parmigiana di Antonio Pietrangeli, per un totale di quasi 80 film.

A 77 anni nel giorno di Pasqua in una clinica romana ammalata da tempo, il cinema ha perso Catherine Spaak la bella bionda nata alle porte di Parigi, figlia dello sceneggiatore di Renoir, Charles Spaak e dell’attrice Claudie Perrier, nipote dell’ex primo ministro belga Paul-Henri Spaak, considerato uno dei padri fondatori dell’Europa, naturalizzata italiana, quattro matrimoni e due figli: Sabrina avuta dall’attore Fabrizio Capucci e Guido dal matrimonio con Johnny Dorelli.

Impegnata nel sociale, volto popolarissimo in televisione con un magazine di successo come Harem, talk show iconico di Rai 3 targato Angelo Guglielmi, ma anche nel mondo delle sette note dove l’aveva introdotta giovanissima il suo primo marito. Famosi i suoi successi con la chitarra come  L’esercito del surf e Tous le garçon et les filles, cover della francese Francoise Hardy.

 «Catherine ha incarnato una generazione con i suoi film, impersonando ragazzine che facevano esplodere in quei favolosi anni sessanta  nuovi stereotipi femminili in un’Italia ancora bigotta», ha scritto la stampa.

L’ultima prova cinematografica è del 2019 dal titolo La vacanza per la regia di Enrico Iannacone . Ciao bella Catherine, memoria di chi scrive gli indimenticabili incontri a cena con Fabrizio a parlare di cinema e di musica in quella bella casa di via Tito Livio a Roma sulle colline di Monte Mario!

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