Tutto pronto per la 77° rassegna cinematografica d’oltralpe, con uno sguardo(lontano) a Venezia e uno prossimo allo studio 5 di Cinecittà
Cinema, cinema, cinema e non solo. A poche settimane ormai della più importante rassegna cinematografica internazionale del cinema, quel Festival di Cannes al via dal 14 maggio, che rappresenta con la mostra di Venezia in programma a settembre, la vetrina più glamour che animerà la Croisette. E il parterre della kermesse francese oltre i film già annunciati tra cui Megalopolis di Coppola e The Shrouds di Cronenberg, presenterà in concorso per la Palma d’oro anche Partenope di Paolo Sorrentino, si arricchisce giorno dopo giorno di film, eventi e naturalmente vip a cominciare dalla nostra brava Valeria Golino in veste di regista, già ospite a Cannes nel 2013 con Miele e nel 2018 con Euforia, che ritorna fuori concorso con L’arte della gioia, tratto dal romanzo di Goliarda Sapienza e interpretato da Jasmine Trinca,Tecla Insolia e Valeria Bruni Tedeschi. Nata inizialmente come serie televisiva ora in versione per il grande schermo, a Cannes la Golino presenterà il primo episodio seguito da un dibattito pubblico. Il film racconta la storia di una ragazzina nella Sicilia dei primi del novecento che scopre la sessualità e il desiderio di una vita migliore.
Nella sezione “En certain regard”, I dannati di Roberto Minervini, ambientato durante la guerra civile americana e nella sezione “Classics” Sbatti il mostro in prima pagina, potente denuncia socio- politico-culturale fra poteri politici e mafiosi realizzato da Marco Bellocchio nel 1972, interpretato magistralmente da Gian Maria Volontè nel ruolo di un laido direttore di un quotidiano milanese capace di manipolare l’informazione pubblica. Da non perdere la copia restaurata di Gilda interpretato da una giovanissima Rita Hayworth. Tanti i registi con i loro intramontabili film: Da Wenders a Costa Gavras fino a Ron Howard. E a proposito di premi Oscar, atteso anche Oliver Stone che presenterà in anteprima Lula, un docufilm sul presidente del Brasile Luis Inácio Lula da Silva. Il nuovo lavoro del regista di Platoon, che ha già realizzato documentari su Fidel Castro e Hugo Chavez, tratta della detenzione di Lula tra il 2018 e il 2019 e del suo ritorno al potere. Stone ha dichiarato che il film ruota attorno alla persecuzione politico giudiziaria subita da Lula quando fu eletto per la prima volta Presidente del Brasile, accusato ingiustamente di corruzione.
Un’altra sorpresa autoriale in concorso a Cannes arriverà dal regista francese già premio Oscar per The artist, Michel Hazanavicius, che presenterà The Most Precious of Cargoes, il suo primo film d’animazione al centro del quale c’è l’odissea di un bambino che viene spinto dal padre fuori da un treno destinato ad Auschwit. Il film trae spunto dal romanzo di Jean Claude Grunberg.
E veniamo alle ultime notizie sulla prossima notte delle stelle del cinema italiano i celebratissimi David di Donatello.
La cerimonia sarà trasmessa in diretta in prima serata il prossimo 3 maggio su Rai 1 ore 20,30 e Rai4 canale 210 del DDT dagli studi di Cinecittà, presentata dal duo Conti–Marcuzzi. Fra i film, attori, attrici registi e produttori a contendersi la preziosa statuetta la più votata dalla giuria del David con 19 nomination è Paola Cortellesi al suo debutto anche come regista di C’è ancora domani, il film che ha polverizzato ogni record d’incasso stagionale nei cinema italiani, applaudito anche in Europa. A tal proposito l’attrice romana ha così commentato in un’intervista alla BBC inglese: «Nessuno poteva prevedere l’ondata di partecipazione, di consensi e di pubblico alle proiezioni del mio primo film come regista in Inghilterra, Francia, Belgio e anche in Spagna e Irlanda. Faccio un’attrice da quasi 30’anni e ora ho fatto il mio primo film come regista. L’intero progetto è nato mentre leggevo un libro sui diritti delle donne e mia figlia non riusciva a credere che esistesse un tempo in cui i nostri diritti non erano sanciti dalla legge. Ho sentito la necessità con questo film di passare il testimone a una generazione più giovane». The last but not the least, anche il nostro Pierfrancesco Favino farà parte della giuria presieduta da Greta Gerwing, regista di Barbie. Sicuramente un bel riconoscimento per il nostro cinema che grazie anche alla Cortellesi, può iniziare a rialzare la testa in Europa.
Premio alla carriera a una signora del grande schermo ma anche dei palcoscenici italiani come Milena Vukotic, che lo scorso 23 aprile ha compiuto gli anni (auguri da tutta la nostra redazione). Un’attrice di lungo corso che ha lavorato non solo nel cinema con monumenti come Fellini, Bolognini, Salce, Wertmuller, Monicelli e Damiani ma anche del teatro come Enriquez, Calenda e Strehler, in questi giorni in scena con A spasso con Daisy diretta da Guglielmo Ferro. E premio alla carriera anche per Giorgio Moroder, compositore e produttore discografico originario di Ortisei, autore di colonne sonore indimenticabili.
E tra le sorprese di questa edizione anche un David speciale, a proposito di amore per il cinema, al collega e amico Vincenzo Mollica con il quale ho avuto il piacere di lavorare per anni alla Rai. A Mollica il David ha dichiarato la Presidente Detassis, è’ stato attribuito per la sobrietà, la passione, la competenza e l’entusiasmo a favore del mondo del cinema e dello spettacolo in 40 anni di carriera al Tg1.