“Questo ricco sangue napoletano si arroventa nell’odio, brucia nell’amore e si consuma nel sogno.”
(Matilde Serao)
E’ visibile al museo napoletano delle Gallerie D’Italia (dal 23 dicembre al 19 marzo 2023) la mostra dedicata alla custode del barocco italiano Artemisia Gentileschi, considerata una tra i più affermati pittori del XVII secolo. L’esposizione, che nasce dalla collaborazione con la National Gallery di Londra e con il Museo e Real Bosco di Capodimonte, l’Archivio di Stato di Napoli e l’Università di Napoli L’Orientale, detiene una selezione di opere che si ispirano al soggiorno dell’artista nella città partenopea (documentato tra il 1630 e il 1654 e successivamente interrotto da un viaggio a Londra tra il 1638 e il 1640).
L’evento, promosso dalla banca Intesa San Paolo, ricostruisce la vicenda biografica di Artemisia Gentileschi attraverso un’esposizione monografica suggestiva, grazie alla perfezione assoluta della pittura sapiente che si copre a tratta di un’aura divina. Le opere, provenienti da raccolte pubbliche e private, italiane e internazionali ispirano non solo semplici appassionati ma anche studiosi del settore, insomma la mostra è un’occasione unica per approfondire gli studi artistici.
Pittrice, moglie, madre, amante e grande guerriera. Artemisia Gentileschi è un’icona simbolo del femminismo, una donna che si è ribellata allo stupro subito portando il proprio carnefice in tribunale ma che per tutta la vita fu al centro di polemiche e pettegolezzi. In questa mostra i protagonisti della grande stagione, sono opere come La Veduta del Golfo di Napoli e Tobia ridona la vista al cieco, custodite nelle sale dai colori pastello e che si fanno portatrici di quella moda cosiddetta “tenebrista”.
Di una potenza visiva disarmante è poi La pietà, una scultura a grandezza umana che grazie ai colori vivissimi che risaltano sullo sfondo e alla potente maestria degli artisti eredi, esprime il dolore della madre di Cristo, che tiene il figlio ormai defunto, tra le braccia. In queste festività natalizie quasi terminate l’ispirazione si respira nei vicoli, è viva nel vociare di passanti, turisti e curiosi. Tutti sono coinvolti in una sorta di bulimia artistica che fagocita sensazioni e che espelle esperienze d’arte. E’ questo un periodo d’oro per la città, il cui fuoco sacro della tradizione forgia le eccezionali nuove leve.