L’adattamento teatrale della storia di Ennis e Jack al Teatro Comunale
Dalla pellicola al palcoscenico di un teatro: un cambio di contesto che non modifica né annulla l’emozione, la bellezza dell’interpretazione. La storia d’amore tra i due protagonisti sulla montagna di Brokeback Mountain continua ad emozionare, a sorprendere, complice una messa in scena accurata, precisa, una scenografia a più “livelli”, la musica eseguita dal vivo.

Brokeback Mountain – a play with music, regia e versione italiana di Giancarlo Nicoletti, con Edoardo Purgatori (Ennis Del Mar) e Filippo Contri (Jack Twist) ha portato, sul palco del Teatro Comunale di Vicenza, l’amore, la tragicità, la durata e, allo stesso tempo, la distanza di una relazione unica tra i due protagonisti, Ennis e Jack appunto. Mandati sulle montagne di Brokeback Mountain per fare da guardia al gregge di pecore di Joe Aguirre (Matteo Milani) i due giovani ragazzi si conoscono e intrecciano una relazione destinata a durare nel tempo.
Gli anni di ambientazione sono difficili, tosti, imperversa la povertà, la precarietà e soprattutto il pregiudizio; i due, dopo l’esperienza passata insieme sulle montagne, si rivedono dopo quattro anni: Ennis, rifattosi una vita con moglie e figlie, ma memore dei sentimenti provati per il compagno di lavoro, comincia a rivedere Jack accampando scuse in famiglia, per poter stare nuovamente insieme all’uomo.
Gli anni passano così: incontri fugaci, nascosti, un amore che consuma e che non è mai abbastanza per entrambi, accompagnato parallelamente dalle difficoltà enormi, divorzi sofferti, e da una paura che attanaglia e che blocca i sogni, le prospettive di un futuro insieme.
Ennis e Jack sono uniti eppure lontani, legati da un sentimento profondo, intenso, tragico perché la realtà non è pronta, non comprende. Sopravvivono il loro amore e la loro separazione ma non la capacità di andare e spingersi oltre, una dichiarazione è impossibile per entrambi, in modo particolare per Ennis. Il legame si nutre di vicinanze e di separazioni perenni, dove ad ognuno resta il vuoto dell’altro, la nostalgia estrema di un amore a metà. La narrazione si svolge in un flashback: a partire dagli anni Sessanta, la loro storia si snoda lungo un arco di trent’anni fino all’epilogo. Un racconto che, al Teatro Comunale di Vicenza, è stato rappresentato in maniera particolare, essenziale eppure di grande effetto.
La scenografia, suddivisa su più piani visivi, conteneva la scena principale che, di volta in volta, cambiava grazie all’aggiunta degli elementi sostanziali che caratterizzavano il contesto in scena: il bar, la montagna, la camera da letto. Ogni passaggio era curato e deciso in modo da dare sviluppo visivo concreto alla narrazione. L’interpretazione dei due protagonisti potrebbe essere descritta con una parola: vera; vera nei baci, nei dettagli piccoli eppure fondamentali per dare l’idea “fisica” di ciò che veniva portato allo sguardo dello spettatore.
Su dei pannelli installati venivano proiettati alcuni dettagli tratti dal film e, in modo particolare, su uno di essi era presente la band che accompagnava le singole scene. A cantare i brani di Dan Gillespie Sells la voce potente e delicata di Malika Ayane: colonna sonora di tutto lo spettacolo, ha contributo di fatto a dare spessore musicale ed emotivo a Brokeback Mountain. Presenza narrante elegante, eterea, di accompagnamento allo stato d’animo e allo svolgimento teatrale. Melodia, voce e interpretazione si sono incontrate per dare risalto ai temi e ai punti centrali di tutto lo spettacolo.
L’adattamento del racconto di Annie Proulx ha colpito per la bravura e per la capacità di sintetizzare spazio fisico, evoluzione della storia e musica in un solo contesto, in un solo tempo, il presente. Con un impatto emotivo non scontato: tanti i sentimenti e le sensazioni in ballo. Dalla dolcezza, la passione, lo struggimento, la malinconia, fino alla tristezza per qualcosa che non potrà mai essere ed esistere. L’incapacità di amarsi apertamente e di costruirsi un destino comune, la cecità sorda di un contesto, l’impossibilità di dire al mondo chi si è e cosa si vorrebbe davvero.
E poi il fulcro centrale, il senso di perdita e di frattura costante, la separazione a partire dal titolo “brokeback”, che simboleggia anche quest’amore, nato tra quelle montagne. Lo strappo persistente nelle vite di Ennis e Jack.

«Quando una cosa non la puoi aggiustare, te la devi tenere così com’è»: la vita dei due protagonisti, messa costantemente in discussione e in crisi, ha trovato nell’amore e nell’attesa dell’uno e dell’altro l’unica fonte di forza e supporto, un aggancio per non spezzarsi, nonostante tutto, malgrado le ferite e la sofferenza, quel vuoto incolmabile per entrambi. La trasposizione teatrale rende e non fa venire meno il contenuto umano, emotivo: dal romanzo al film, fino al palcoscenico, la storia di Ennis e Jack continua ancora oggi a dirci molto e ad emozionarci, a soffrire di nostalgia e di perdita assieme a loro.
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Brokeback Mountain – a play with music – Teatro Comunale di Vicenza – dal racconto di Annie Proulx – adattamento Ashley Robinson – regia e versione italiana Giancarlo Nicoletti – musiche Dan Gillespie Sells – con Edoardo Purgatori e Filippo Contri – e con Malika Ayane – live band Marco Bosco (piano), Giacomo Belli (chitarre), Giulio Scarpato (basso e contrabbasso), Mimosa Campironi (armonica e chitarra) – una coproduzione Teatro Carcano, Altra Scena, Accademia Perduta Romagna Teatri, GF Entertainment. Immagine in evidenza/di repertorio: Ph. Serena Serrani




