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Salif Keïta – la voce d’oro del Mali tra le rovine di Roma

Musica acustica, mani che battono: una serata che ha unito mondi lontani tra le antiche vestigia Parco del Colosseo

C’è un tempo che non ha orologio né calendario, ma si misura in vibrazioni. È il tempo della musica, quello che si è respirato intensamente nella terza serata della rassegna “Venere in Musica” di questo 2025, tra le rovine del Tempio di Venere e Roma, nel cuore archeologico della Capitale.

Venere in Musica – Selif Keita

A portare il ritmo ancestrale dell’Africa è stato Salif Keïta, leggenda vivente della world music, che ha illuminato la notte romana con la sua voce inconfondibile, profonda, piena di sabbia e luce. Un concerto che è stato molto più di un’esibizione: è stato un racconto, un ponte tra culture così lontane, una danza tra civiltà.

Roma ha accolto l’artista maliano nel suo ventre millenario. Il Tempio di Venere e Roma, tra il Colosseo e la Basilica di Massenzio, si è trasformato in un teatro naturale per uno spettacolo che ha superato confini geografici e culturali. L’atmosfera magica del tramonto, impreziosita da qualche nuvoletta qua e là a disegnare sogni, ha lasciato spazio alla notte mentre Keïta, saliva sul palco come uno sciamano moderno, pronto a evocare i suoni della sua terra, che ben sono emersi dai primi due brani che ha eseguito da solo, con la sua chitarra.

La scaletta ha toccato tutte le corde emotive: da Folon a Mes griots, passando per le ipnotiche Tassi e Soundiata, fino alla struggente Tu vas me manquer e all’energia travolgente di Africa. Brani cantati nella lingua del Mali, ma in grado di parlare a ogni orecchio presente.

Accanto a Keïta, una formazione ridotta ma straordinariamente efficace. Il concerto ha seguito l’approccio “acustico” dell’ultimo progetto discografico So Kono, con una band che ha saputo creare spazi sonori caldi, intensi, vibranti.

    • Badjé Tounkara al ngoni, – liuto maliano a corde pizzicate –  ha intrecciato melodie leggere e profonde, in perfetto equilibrio tra il suono arcaico e l’eleganza contemporanea.
    • – Mamadou Koné, con la sua calabash, alle percussioni ha guidato il battito del cuore collettivo, trasformando ogni pezzo in una pulsazione condivisa.
    • – Cello – presente negli arrangiamenti acustici dell’album, per aggiungere una tonalità calda e profonda

Ogni musicista ha avuto il suo momento di luce, ma senza mai oscurare l’altro: un gioco di equilibri perfetti, come se la band fosse un solo corpo, che respirava e parlava all’unisono.

Lo spazio antistante il palco era gremito. Italiani e stranieri, tutti pronti a lasciarsi guidare. E non sono rimasti fermi. In molti brani, soprattutto Cherie, Laban e Africa, il pubblico ha risposto al ritmo con battiti di mani sincronizzati, diventando parte integrante dello spettacolo. Il pubblico romano ha accolto Keïta con un rispetto quasi sacrale, ma anche con un’energia contagiosa. Alcuni spettatori conoscevano già bene l’artista, altri si sono lasciati semplicemente travolgere dal fascino della proposta, da quell’intreccio di suoni che sembrava provenire dalla terra, dall’acqua, dal vento.

La magia della serata è stata amplificata dal luogo stesso: un contesto archeologico che ha donato al concerto una sacralità inattesa. Cantare in maliano sotto le colonne di un tempio romano ha fatto emergere un senso di continuità culturale. I popoli cambiano, i linguaggi si evolvono, ma l’arte rimane il codice universale. Salif Keïta ha cantato per i suoi antenati, ma anche per i nostri. Ha portato il Mali a Roma e Roma nel Mali, in un dialogo invisibile tra civiltà. E il pubblico ha capito, ha sentito, ha vissuto.

Venere in Musica – Selif Keita

A settantacinque anni, Keïta non ha perso nulla della sua intensità. La sua voce non è più quella di Soro, certo, ma è più profonda, più consapevole, più vera. Ogni nota è una ferita curata, ogni parola una carezza. E la sua band, come un vestito cucito su misura, ha valorizzato ogni sfumatura, regalando un concerto tanto sobrio quanto emozionante.

La scaletta dei brani eseguiti:

    • * Folon
    • * Tassi
    • * Aboubakrin
    • * Cherie
    • * Soundiata
    • * Awa
    • * Tu vas me manquer
    • * laban
    • * Rappel
    • * Proud
    • * Africa
    • * Mes griots

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Salif KeïtaRassegna “Venere in Musica”, concerto live di Salif Keïta, con Badjé Tounkara, Cello, Mamadou Koné – Parco Archeologico del Colosseo – Tempio di Venere e Roma 21 giugno 2025

Foto di ©Grazia Menna

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