All’Opera di Roma la regia di Alessandro Talevi porta in scena la Tosca nel 125° anniversario della prima rappresentazione
Il 2025 dell’Opera di Roma si è aperto con un anniversario importante. La Tosca, l’opera più romana possibile, ha compiuto centoventicinque anni il 14 gennaio, aprendo alla presenza anche del Capo dello Stato il primo dei tre giri di repliche che il teatro ha deciso di dedicarle quest’anno, riproponendola in scena nuovamente a marzo e maggio, con la regia di Alessandro Talevi.
In scena in questo mese dal 14 al 19 la Tosca dell’anniversario ha ripreso le scenografie e i costumi di Adolf Hohenstein, ricostruiti rispettivamente da Carlo Savi e Anna Biagiotti, per dare la pubblico del nuovo millennio la possibilità di calarsi del tutto nell’atmosfera di quel gennaio di oltre un secolo fa.
Quello che ne vien fuori è una Roma lontana, quasi tutta campagna, in cui riconosciamo appena i luoghi Sacri che sono a loro volta protagonisti dell’opera. Tutto il resto, quella Roma caotica, cementificata che conosciamo e ci attende fuori dal teatro, non esiste più. E per una sera, forse, è meglio così.
A dirigere le prime due rappresentazioni il Maestro Michele Mariotti (successivamente sostituito da Francesco Ivan Ciampi dal 17 al 19 gennaio), che ha guidato l’Orchestra del Teatro dell’Opera lungo le partiture di Puccini. Non una novità dopo l’anno dedicato al centenario della scomparsa del Maestro toscano, ma un’occasione carica di una diversa emotività, in cui l’orchestra non ha fatto mancare il tocco magico che riempie sempre il teatro romano. Un’orchestra che ha suonato per un cast che non ha deluso nessuno.
Così come il Coro del Teatro dell’Opera di Roma, che accompagna la fine del primo atto con la Messa in Sant’Andrea della Valle, là dove prima la voce di Luciano Leoni, nel ruolo di Angelotti, ha segnato l’inizio a quel giorno di giugno del 1800 che segnerà le vite sue, di Tosca e dell’amico Cavaradossi.
Gregory Kunde, di nuovo all’Opera dopo l’Otello della scorsa estate, ha dato vita a un magnifico Cavaradossi, incantando il pubblico dall’inizio alla fine e ottenendo un lungo e meritato applauso per quel “E lucevan le stelle”. Un’interpretazione capace di stregare, portando il dolore del giovane rivoluzionario innamorato nel cuore di tutti i presenti.
Al suo fianco Saioa Hernández, che oltre la voce ha restituito a Tosca tutti i sentimenti che il suo animo vive nel corso della narrazione. Al suo canto Hernández ha saputo accompagnare una capacità interpretativa che ha permesso alla protagonista di essere viva in corpo e anima.
La Tosca gelosa e un po’ civettuola del primo atto, quella coraggiosa e drammatica del secondo nel suo incontro con Scarpia (Gevorg Hakobyan), che a sua volta è stato capace di dare al barone tutto il terribile atteggiamento che da lui ci si aspetta. Un talento che è riuscito a pesare sul sentimento del pubblico, perché più si delinea bene la figura negativa di Scarpia più lo si prende in odio, così come il suo luogotenente Spoletta, qui interpretato da un ottimo Saverio Fiore.
Altra interpretazione da applausi quella di Domenico Colaianni nei panni del sagrestano, che nel limitato spazio a lui dedicato dal libretto riesce a emergere come perfetto personaggio del clero romano di inizio XIX secolo.
ìIn un allestimento così classico, ripreso proprio dal primo e messo in scena per un anniversario, tutto si concentra sugli interpreti, su queste voci che centoventicinque anni dopo ancora sanno costruire intorno alla vicenda di Tosca uno spettacolo da guardare con aria sognante.
Non ci sarebbe altro motivo per tornare, anno dopo anno, decennio dopo decennio, alla drammatica storia di quella Floria, che però tutti chiamiamo per cognome, al suo amore e al terribile uomo avanti al quale tremava tutta Roma.
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Tosca di Giacomo Puccini – Direttore: Michele Mariotti – Regia: Alessandro Talevi – Maestro Del Coro: Ciro Visco – Scene: Adolf Hohenstein – Ricostruite Da: Carlo Savi – Costumi: Adolf Hohenstein – Ricostruiti Da: Anna Biagiotti – Luci: Vinicio Cheli Orchestra e Coro del Teatro dell’Opera di Roma – con la partecipazione della Scuola di Canto Corale del Teatro dell’Opera di Roma – Allestimento Teatro dell’Opera di Roma – Ricostruzione dell’allestimento storico del 1900
Personaggi Interpreti:
Floria Tosca: Saioa Hernández – Mario Cavaradossi: Gregory Kunde – Barone Scarpia: Gevorg Hakobyan – Cesare Angelotti: Luciano Leoni – Sagrestano: Domenico Colaianni – Spoletta: Saverio Fiore – Sciarrone: Leo Paul Chiarot – Un Carceriere: Antonio Taschini Un Pastorello: Irene Codau
Foto di copertina: ©Fabrizio Sansoni – In copertina Gregory Kunde (Mario Cavaradossi) –