Un ritratto di guerra è il sottotitolo di Polemos, lo spettacolo di Lucilla Lupaioli che ci racconta questo mondo in fiamme
Gli anziani dicono spesso ai giovani e ai giovanissimi che sono fortunati, nati e cresciuti nel più lungo periodo di pace che l’Europa abbia mai visto dall’origine della storia.
Ma ai lati di questa pace il rumore assordante della guerra non si è mai interrotto, e ora che risuona incessante ai confini, come il rumoreggiare dell’appartamento affianco in un condominio, non è più permesso chiudere gli occhi, rimanere indifferenti, ignorare. La guerra esiste, e solo il caso può averci tenuto così lontani dalle sue conseguenze.
Con Polemos – Un ritratto di guerra, in scena all’OFF/OFF dal 22 al 24 novembre, la regista Lucilla Lupaioli ha portato in scena uno spettacolo che si schiera contro le guerre, raccontandoci la violenza e la pace attraverso le arti e la storia.
In scena sono otto gli attori, quattro ragazzi e quattro ragazze (Luca Baccarini, Giacomo De Nicolò, Ludovica Di Pasquale, Monica Greco, Luca Panico, Noemi Pastore, Ettore Signorelli, Giulia Zuccaro).
I loro personaggi non hanno nomi, li potremmo distinguere in quattro gruppi di due coppie. Chi ha un fazzoletto rosso, chi veste scuro, chi di bianco candido, chi coi colori della terra, che sono anche quelli delle mimetiche.
Arrivano sul palco passando dalla platea, pistole alla mano, ma sembrano bambini che giocano alla guerra, si chiamano l’un l’altro e poi parlano per versi, i versi di chi la guerra e la pace l’ha raccontata nella storia.
Un viaggio, è questo lo svolgimento di Polemos, che nella cultura greca è il demone della guerra. Un demone che percorre la storia, dall’antica Grecia ai giorni nostri. Allora ecco che si parte con I sette contro Tebe; la tragedia di Eschilo di cui alcuni frammenti vengono riproposti in scena, con una recitazione encomiabile da parte di tutti.
I ragazzi costretti a partire, le ragazze che hanno paura, la guerra che divide chi va e chi resta, chi vivrà anche domani e chi non vedrà più il sole sorgere. E poi si corre lungo la linea del tempo, si arriva al Secolo Breve, quel ‘900 che le guerre le ha viste fin troppo, che ha dato vita ai movimenti pacifisti, a chi ha detto basta, non vogliamo morire più. Si recita Fratelli di Ungaretti, si canta de André.
Polemos ha una struttura corale, ampia. Non c’è una trama, non è una storia. È la storia, è tante storie, è un percorso di arte, musica, letteratura e recitazione. Tutta la guerra e tutta la pace del mondo senza bisogno di elencare come in una lezione le date, i contendenti, i morti. Perché la guerra è incubo sempre, ovunque. Per le donne di Tebe, per gli uomini di Gaza, per le ragazze ucraine, per i bambini della Roma bombardata del 1943.
Non c’è bisogno di raccontarle tutte, ogni racconto di guerra è il racconto di tutte le guerre. Le guerre del mondo, antico e moderno. Quel mondo con cui alla fine i protagonisti hanno giocato, camminando di nuovo per la platea. Loro, entrati armati, uno contro l’altro, come bimbi che fanno a guardie e ladri, hanno concluso con un mondo gigante, un pallone di plastica da lanciarsi, passarsi, far toccare agli spettatori che come loro di quel mondo sono parte. Un mondo da giocare, non più da combattere.
Ogni parola di pace, anche se detta in teatro, prova ad aprire lo spiraglio di un mondo nuovo.
Perché forse all’OFF/OFF non si possono risolvere le crisi internazionali, ma poco per volta ogni spettatore può portare a casa qualcosa in più. Uno spettatore per volta. Una persona alla volta, come diceva Gino Strada, che di pace e di guerra ne sapeva. E c’era proprio la sua Emergency nel foyer del teatro, a raccontarsi a chi ancora nella pace ci crede, a chi vuol dare un piccolo aiuto.
Consapevoli che nessuno si salva da solo, né in teatro né fuori.
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Polemos – Un ritratto di guerra – Adattamento e regia Lucilla Lupaioli – Con Luca Baccarini, Giacomo De Nicolò, Ludovica Di Pasquale, Monica Greco, Luca Panico, Noemi Pastore, Ettore Signorelli, Giulia Zuccaro, Lorenzo Schinella – Movimento Scenico di Alberto Bellandi, Cori e metrica di Alessandro Di Marco, aiuto regia Martina Montini – Associazione Culturale Nutrimenti Terrestri – Off/Off Theatre dal 22 al 24 novembre 2024