“La vera storia del Cavaliere Mascherato” spiazza il pubblico

“La vera storia del Cavaliere Mascherato”, uno spettacolo tra realtà e finzione

Dall’11 al 14 gennaio 2024 è andato in scena al Teatro di Villa Lazzaroni di Roma, La vera storia del Cavaliere Mascherato. La trama dello spettacolo è sottile e non di comprensione imminente essendo che non si tratta di una singola storia ma bensì di una raccolta di testi teatrali uniti insieme, dalla scrittura di Bertolt Brecht. Ne segue un divertente quanto ricco e goliardico resoconto delle vicende di un giovane cameriere, la cui vita si ispira a quella di Jakob Geherda. La drammaturgia è di Giancarlo Sammartano e Alessandro De Feo, il secondo anche alla regia.

Il protagonista, Jakob Geherda, è un cameriere che lavora in un modesto hotel berlinese. L’uomo, umile e impacciato, viene maltrattato dalla padrona e dai clienti con appellativi deplorevoli. Fra le mansioni quotidiane di pulizia degli interni e dei pavimenti sempre troppo impolverati, ci si fa assalire dallo spirito di compassione per il basso tenore della qualità della vita che si abbatte sugli individui, che non guasta ma dà modo di interfacciarsi con lo spettatore. La narrazione sa passare dal tragico al comico con un alternarsi delle parti molto efficace nella prontezza dei cambi degli oggetti di scena e dei ruoli. 

Tante sono le voci e tanti sono i nomi che hanno inscenato un lavoro letteralmente di gruppo, ogni componente è il perno indispensabile che tiene in piedi una rappresentazione apprezzabile, opera della Scuola di Teatro Fondamenta. I giovani attori e le giovani attrici sono Ludovica Alvazzi del Frate, Matteo Baronchelli, Piera Di Palma, Chiara La Gattuta, Andrea Lami, Antonio Magliaro e Marco Rinaldi, accomunati dal percorso in salita verso una carriera promettente.

Lo spettacolo si svolge in un’atmosfera duplice. Inizialmente si oscilla in una dimensione cupa e distante dalla realtà. Al netto di considerazioni su ciò che è giusto e su ciò che è sbagliato dire, fare e pensare, si rimane come dispersi nell’etere, in attesa di arrivare sul ciglio di conclusioni appropriate. Nel prosieguo si accendono le luci sull’hotel, che fanno brillare le tante facce di Jakob Geherda. Jakob con simpatico pudore le metterà in bella mostra al pubblico man mano che la sua mente sconfinata lo condurrà nel tempo dei castelli in aria: egli per vendicare la violenza subita da Sylvia, la cameriera di cui è innamorato, diventa il Cavaliere Mascherato.

Il Cavaliere Mascherato si scontrerà in tre duelli (spada, poker, colloquio d’affari) con l’uomo benestante e violento che ha ferito l’amata. È una battaglia all’ultimo sangue fra rivali senza remore. Nei loro diverbi, il malintenzionato è colto e vanta una cultura borghese disumanizzante invece il cavaliere proviene da un rango sociale di gente semplice, dunque si avvale di un’improvvisazione di pancia, che alla fine farà pendere dalle sue labbra la giuria composta verosimilmente da un parterre di personalità illustri: Freeda Khalo, Salvador Dalì e La Gioconda, nelle vesti di giudici altolocati e pretenziosi. Prende il via a una spontanea competizione smaliziata in cui momenti di commedia dell’arte e clown ribaltano le previsioni quotate per l’aggiudicarsi del premio della gara. 

Doveroso svelare che parte di tutto ciò che accade è solo un sogno, interrotto da risvegli brutali. Questa deviazione altalenante dalla precaria immagine di inserviente incapace viene portata agli estremi e solo il Cavaliere Mascherato può restituirla lucidamente sotto forma di fantasia. Se però non si conosce la vera storia del Cavaliere Mascherato risulta poco scorrevole riuscire a prendere atto della finzione di alcuni accadimenti, che vogliono essere prima tangibili e concreti e poi delirio di emozioni surreali. Una confusione attinente alla storia e ben cavalcata dai personaggi, nonostante i trascorsi di gran lunga divergenti. 

La vera storia del cavaliere mascherato – regia di Alessandro De Feo – drammaturgia di Giancarlo Samaritano e Alessandro De Feo – con Ludovica Alvazzi del Frate, Matteo Baronchelli, Piera Di Palma, Chiara La Gattuta, Andrea Lami, Antonio Magliaro, Marco Rinaldi, Enrico Maria Ruggeri, Alessandro Zinna Teatro Villa Lazzaroni dall’11 al 14 gennaio 2024