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La bambola spezzata a Teatrosophia

25 Gennaio @ 21:00 28 Gennaio @ 18:00 CET

Teatrosophia

Da Giovedì 25 a Domenica 28 Gennaio 2024

LA BAMBOLA SPEZZATA

di Emilia de Rienzo

con

Irma Ciaramella e Alessandra Ferro

Con la partecipazione di 

Gianni De Feo

regia

Gianni De Feo

Aiuto regia Sabrina Pistilli

Assistente alla regia Letizia Nicolais

 costumi Gianni Sapone e Roberto Rinaldi

Progettazione scenografia Roberto Rinaldi

musiche originali Adriano D’Amico

Foto di scena Manuela Giusto

Grafica Umberto Cappadocia

Produzione Lab 48 srls

Secondo appuntamento del 2024 a Teatrosophia con “La bambola spezzata” di Emilia di Rienzo, per riflettere sulla tragedia dell’Olocausto e imparare dalla storia affinché certe tragedie non si ripetano mai più. Una bambola, ponte tra il passato e il presente, simbolo della memoria, degli orrori e di chi la storia non ha potuto raccontarla; unico legame tra una madre e una figlia “eredi” di un vissuto doloroso che le vedrà irrimediabilmente distanti!

In scena Irma Ciaramella, Alessandra Ferro con la partecipazione di Gianni De Feo che ne cura anche la regia.

Una madre abbandona la figlia sin dalla prima infanzia per consacrarsi alla fede  nazista.

Madre e figlia si ritrovano ora dopo lunghi anni di distacco. Si scrutano, si riconoscono appena, si fiutano, si respingono, sospesi in uno spazio onirico e irreale.

La madre, scolpita in un’età indefinibile, bianca come marmo, simile a un rapace pronto all’ attacco, è deturpata dai segni evidenti di una follia delirante, frutto di un agghiacciante addestramento di disumanizzazione.

I ricordi riaffiorano da una vecchia valigia dove è custodita una bambola, unica testimone del reale.

Il ritmo è serrato e forte, l’atmosfera tagliente. Come in una gabbia, i due personaggi si affrontano in un delirante, appasionato e feroce scontro tra vittima e carnefice.

Grottesca e patetica la madre, in preda ad improvvisi attacchi di pianto, chiede, pretende, implora addirittura di essere chiamata : “MAMMA!

Passionale e carnale la figlia, oscillante tra lucida consapevolezza e smarrimento emotivo, stordita dal dubbio, rifiuta, incapace di pronunciare quella parola mai più detta e ormai dimenticata.

“No, madre, non ti odio. Semplicemente non ti amo. Non posso amarti.”

.                                            

Dopo lo spettacolo, il consueto aperitivo offerto da Teatrosophia

Teatrosophia

Via della Vetrina, 7
Roma, 00186 Italia
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