“ […] Ma nun è o’ vero ca nun sentettero niente. Nessuna epidemia, nessuna catastrofe è silenziosa da queste parti.
(A’ nuttata è passata, tratto da Partitura di Enzo Moscato).
Il cortometraggio di Gaetano Acunzo dal titolo Ragazze Sole è tratto dall’omonima opera Ragazze sole con qualche esperienza del drammaturgo, attore e regista partenopeo Enzo Moscato. Il testo teatrale, scritto nel 1985, venne portato in scena, per la prima volta nello stesso anno, dall’autore insieme ad Annibale Ruccello, Silvio Orlando e Tonino Taiuti presso il teatro Ausonia di Napoli.
Gaetano Acunzo, originario di Torre Annunziata, è regista e direttore della fotografia. Nel 2010 realizza il documentario Strage di Sant’Alessandro, storia di un massacro di camorra con cui risulta vincitore del premio “Miglior Documentario Giornalistico” INDOXX. Nel 2021 dirige Scomparsa nel nulla: Il caso Elena Ceste poi, a Napoli, si dedica a progetti insieme ad alcuni autori teatrali tra cui Enzo Moscato.
Ragazze sole (uscito nel 2022 con Angelo Pepe nel ruolo di Bolero Film e Davide Cristiano che interpreta Grand Hotel racconta, in chiave esistenzialista e raffinatissima, l’abbraccio cannibalico tra due travestiti che aspettano che i rispettivi fidanzati Scialò e Cicala, conosciuti per corrispondenza, escano di prigione.
Sono le 19:34 del 23 novembre 1980; sta per arrivare uno dei peggiori terremoti della storia italiana. La didascalia apre il sipario; quelle che sembrano solo parole bianche su uno sfondo scuro fanno, invece, risaltare lo spaccato travestitissimo di una ben più viva ordinarietà. Grand Hotel decide di usare l’arte divinatoria per scoprire le fattezze dei rispettivi uomini ma farà ben più amara scoperta.
I due protagonisti, quasi perseguitati da una regia potente, che non si risparmia di luce e carisma, di dettagli e primi piani recitano la loro speranza e la conseguente disperazione. Grand Hotel discioglie le sue aspettative in un sonorissimo canto del celebre brano Palomma ma successivamente l’euforia iniziale, tinteggiata di comica disperazione, si trasforma nell’incontro/scontro fra i due che, macchiando le vestaglie di sangue, fa emergere vecchi rancori.
Ragazze sole è molto più di un’opera drammaturgica, una di quelle nate per saziare le bocche assetate di risa. Ragazze sole è un canto di melodica disperazione, una cartolina da Napoli che no, non è mai stata milionaria.