Un giallo inappuntabile, con il classico finale a sorpresa come da tradizione firmato Agatha Christie. Il suo Testimone d’accusa, nell’adattamento in cartellone fino al 29 gennaio al Teatro Quirino di Roma, non si perde in rivoli e orpelli, è una costruzione giuridica rigorosa e dal sapore d’altri tempi per la compostezza, il formalismo e l’eleganza dei suoi interpreti. Un grandissimo cast, con Vanessa Gravina (nel ruolo di Romaine) e Giulio Corso (Leonard Vole), e altri 9 attori, più 6 giurati scelti tra il pubblico prima di ogni replica. Si registra la defezione del grande Giorgio Ferrara, fermato da una lieve indisposizione ma egregiamente sostituito nel ruolo del pubblico difensore Sir Wilfrid da Geppy Gleijeses, che ha anche firmato una direzione puntuale, sorretta da una costruzione scenica curata ed efficace.
Il doppio colpo di scena finale riesce e bene a sorprendere il pubblico, e ribalta in un attimo il faticoso lavoro condotto dagli avvocati dapprima davanti al focolare e poi, imparruccati, nelle arringhe davanti al giudice. Riesce la ricostruzione storica, suggerita anche da attenti costumi e dagli arredi austeri e dominati dal legno. Si respira aria di Regno Unito, e di “fedeltà” ai reali Windsor.
Ogni interprete gioca la sua partita, proprio come nelle intenzioni della Christie, tradotta per l’occasione da Edoardo Erba. La morale lascia il posto all’opportunismo e alla volontà di mettere in atto piani di salvezza personali. L’indagine imperversa dall’inizio alla fine e viene messa in pausa da momenti di ironia e sarcasmo. Un atto unico – prodotto da Gitiesse Artisti Riuniti, Teatro Stabile del Veneto che sembra avere una costruzione lineare, nella prima parte, per poi stravolgersi e di continuo in un finale dove accusati e accusanti tolgono la maschera e mostrano le reali intenzioni. A un processo, chiuso con sentenza di assoluzione per l’accusato, ne dovrà subito seguire un altro, per difendere un’omicida che ha compiuto l’atto efferato sotto gli occhi di Sir Wilfrid. Che però questa volta ha visto, e sa dove vuole arrivare.
Teatro Quirino Vittorio Gassman, Roma
17-29 gennaio
“Testimone d’accusa”
di Agatha Christie
traduzione Edoardo Erba
produzione Gitiesse Artisti Riuniti e Teatro Stabile del Veneto
con Geppy Gleijeses, Vanessa Gravina, Giulio Corso, Mohamed Yaser, Antonio Tallura, Sergio Mancinelli, Bruno Crucitti, Paola Sambo, Michele Demaria, Erika Puddu
regia Geppi Gleijeses
aiuto regia Norma Martelliscene Roberto Crea
costumi Chiara Donato
musiche Matteo D’Amico
artigiano della luce Luigi Ascione