Il “Silenzio assordante” dei femminicidi, al Teatro Furio Camillo

Veicolare messaggi che contrastino la violenza sulle donne non è cosa nuova, che sia mediante un notiziario giornalistico o l’espressione artistica. Misurarcisi in tutti e due i modi con “Silenzio assordante” è stato sicuramente dirompente. Il 3 e 4 dicembre 2022 lo spettacolo al Teatro Furio Camillo ha portato l’insieme di queste modalità comunicative per dirci chiaramente che: i moventi dei femminicidi sono ingiustificabili.

Nell’ambito della rassegna Internazionale di Circo Teatro Battiti, la Compagnia Materiaviva, con la regia di Roberta Castelluzzo, si è impadronita dello spazio scenico attraverso corpi femminili e tecniche circensi. Protagonisti, Alessandra Lanciotti, Valentina Versino, Lucia Rizzo, Paolo Ippolito, Gianluca Riggi, Emanuela Belmonte, Gaia Angelini, Livia Pascarella e CamillaSole Marabotto.

Le donne contorcendosi in acrobazie estenuanti hanno fatto circolare nell’aria la ripetitività della cronaca nera. Una voce esterna ha evocato i numeri delle morti invisibili, così come lo sono molte delle storie di donne uccise, accoltellate, strangolate dai mariti, dai compagni. 

“Il dubbio” è stato il passaggio più esplicativo, l’attimo in cui un uomo e una donna affrontano, in un crescendo di euforia, le fasi di una relazione. Entrambi giocolieri, si dimenano in movimenti inizialmente coordinati per poi entrare in conflitto. Quando cadono gli oggetti che fanno volteggiare fra le mani, crolla puntualmente la benevolenza che li univa, finché la rabbia di lui si riversa su di lei.

Il focus cui si vuole portare l’attenzione del pubblico è che la violenza viene spesso semplificata con parole simili a “tragedia”. La scelta dei media nell’utilizzo dei termini per il racconto di tali eventi è fondamentale, ci si può sbagliare ma non ci si può rifiutare di imparare a impiegarli adeguatamente. Ce lo spiega l’attrice Linda Di Pietro in un monologo arguto.

La narrazione in successione delle esibizioni ha influito sugli interrogativi che lascia questa atrocità. Tuttavia, proprio per colmare il silenzio sarebbe stato anche stimolante vedere le azioni sceniche contemporaneamente.