Dal 2 Agosto al 4 Settembre di quest’anno si svolge a Segesta, nell’ emozionante scenario del Parco Archeologico, la prima edizione del Segesta Teatro Festival con la direzione artistica di Claudio Collovà. Ho avuto l’onore e il privilegio di assistere a tre spettacoli, che si sono susseguiti nelle giornate dell’otto e nove Agosto. Edipo a Colono per la regia di Gina Merulla, una delle sette prime nazionali che il festival quest’anno accoglie, Venere e Adone di Roberto Latini seconda delle sette prime nazionali e infine Cicerone e i Siciliani contro Verre di Alfonso Veneroso.
Edipo a Colono, per la regia di Gina Merulla, con Mamadou Dioume nel ruolo di Edipo, è uno tra i migliori adattamenti contemporanei sul teatro antico a cui io abbia assistito. Lo spettacolo porta avanti una lettura contemporanea sul testo classico, con grande rispetto per Sofocle, ne nasce un lavoro coraggioso che parla all’uomo contemporaneo attraverso linguaggi contemporanei come la danza, la performance e la musica. Lo spettacolo mette in scena il dramma di Edipo alla fine della sua vita che cieco, stanco, straniero in terra straniera è interpretato da Mamadou Dioume, Maestro di vita e di Teatro. Gli attori giocano con pochi elementi sulla scena, come le maschere, le corde e le parole del testo Sofocleo, che in background sono accompagnate da alcuni pezzi musicali.
Venere e Adone, siamo della stessa mancanza di cui sono fatti i sogni, variazione n.7 di Roberto Latini, segue lo spettacolo di Edipo a Colono. Come lo spettatore anche l’attore, Roberto Latini, si trova immerso nel suggestivo panorama del Tempio del Parco Archeologico. Il pubblico assiste al racconto di tematiche vicine ma autonome tra loro, divise in episodi. Uno spettacolo che, con grammatiche diverse, racconta una sola storia ricca di amore, di ferite, di baci, d’illusioni e disillusioni, racconti che ruotano attorno alla storia di Venere e Adone, unite in un racconto che coinvolgere il pubblico fino a toccare corde emozionali, complice la luna e il paesaggio del Templio.
Segue all’alba, Cicerone e i Siciliani contro Verre, di e con Alfonso Veneroso accompagnato in scena dalle musiche di Alfonso Vella al sassofono e Francesco Prestigiacomo alle percussioni. Il pubblico torna nello spazio del Teatro per assistere al primo spettacolo delle albe, che il direttore artistico Claudio Collovà ha voluto fortemente. L’attore in scena, Veneroso, narra di una vicenda entusiasmante e attuale, quasi fosse un poliziesco: la battaglia condotta dai Siciliani e da Marco Tullio Cicerone contro Gaio Licino Verre, governatore di Roma. L’attore, unico interprete, riesce a far vivere la vicenda come fosse ai giorni nostri, proprio grazie alla sua presenza scenica e alla sua impeccabile interpretazione, il pubblico ne resta affascinato. Una fascinazione che è in parte legata al racconto delle vicende narrate in maniera ineccepibile da Veneroso, in parte per l’ emozionante alba che sorge alle spalle dell’attore e dei musicisti.
Vorrei in ultimo ringraziare la squadra di professionisti che segue il Festival, lo staff organizzativo, i tecnici e agli artisti coinvolti, ma soprattutto il Direttore Artistico Claudio Collovà, che porta avanti un lavoro necessario e al contempo audace in un territorio non sempre facile come quello siciliano.