Al Teatro Quirino a Roma fino al 29 ottobre prende magistralmente corpo “La coscienza di Zeno” a firma di Paolo Valerio
A cento anni dalla sua pubblicazione “La coscienza di Zeno” è vibrante. Italo Svevo ha ancora tanto da insegnarci e l’adattamento teatrale di Paolo Valerio con Alessandro Haber nei panni del protagonista Zeno Cosini ben si fa carico dell’arduo compito.
Un capolavoro della letteratura novecentesca che ha spalancato le porte al romanzo psicanalitico con una delle figure più complesse, vive e forse per questo più attuali che mai.
Gli appunti di Cosini sulla sua terapia affrontata con lo psicanalista Dottor S escono dalle pagine per dare forma all’opera. Il flusso di coscienza di un uomo che si affanna nel tentativo di trovare rimedio al suo mal di vivere, alla sua inadeguatezza, ai sentimenti contrastanti che lo abitano e animano. Al suo percepirsi malato senza intravedere possibilità di cura.
E attraversando la mente di Zeno si staglia il racconto delle fragilità, dei vizi delle persone e del loro mondo.
Al Teatro Quirino Vittorio Gassman, nel buio della sala, un grande occhio e una voce fuori campo richiamano l’attenzione degli spettatori: è il Dottor S. Si apre il sipario e iniziano ad affiorare i ricordi del protagonista: il padre, il vizio del fumo, l’amore non corrisposto, il matrimonio e il tradimento, la famiglia e il mondo degli affari.
È un Zeno Cosini vecchio, seduto su una sedia al lato sinistro del palco, a farli emergere all’esterno avvolti dalla nube di fumo delle sue innumerevoli ultime sigarette, mentre in tempo reale vengono rievocati al centro della scena. Tutto ciò che passa per la sua mente è vivo attraverso i personaggi che man mano fanno il loro ingresso, e le loro proiezioni che richiamano fedelmente quanto accade.
Si concretizza in questo lavoro “la fascinazione dell’analisi che il protagonista fa della propria esistenza e del suo mondo interiore” attraverso la scelta registica di sdoppiare il personaggio di Zeno – giovane e vecchio – spesso chiamato a fare i conti con se stesso e con la propria coscienza.
Una scenografia austera, quasi nuda, eppure immensamente ricca, impreziosita dalle immagini proiettate sul fondo da Alessandro Papa, le quali restituiscono il senso di ogni parola ed emozione, accompagnando la storia nel suo dispiegarsi.
Questa trasposizione è un ingranaggio perfetto che funziona perché ogni elemento assolve ammirevolmente e con discrezione al suo compito, chiedendo a ciascun interprete uno sforzo recitativo considerevole, confermandosi per questo una pura e nobile riprova di un lavoro collettivo.
Magistrale l’interpretazione di Haber, giocata sulla sua connaturata ironia che mai prende le distanze dal sentire più profondo. E con il monologo finale si raggiunge l’apice del pathos: quasi sussurrato eppure potente, doloroso, ardente.
La Coscienza di Zeno è la nuova produzione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e Goldenart Production, realizzata in occasione del centenario dalla pubblicazione del capolavoro sveviano. Dopo il debutto a Trieste, città natale di Svevo, sarà al Teatro Quirino di Roma dal 17 al 29 ottobre.
LA COSCIENZA DI ZENO di Italo Svevo – adattamento Monica Codena e Paolo Valerio – regia Paolo Valerio – con Alessandro Haber – con Alberto Onofrietti, Francesco Migliaccio e con Valentina Violo, Ester Galazzi, Riccardo Maranzana, Emanuele Fortunati, Meredith Farulla, Caterina Benevoli, Chiara Pellegrin, Giovanni Schiavo – scene e costumi Marta Crisolini Malatesta – luci Gigi Saccomandi – musiche Oragravity – video Alessandro Papa – movimenti scena Monica Codena – produzione Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e Goldenart Production – Durata 120 minuti