Zach Cregger spiazza ancora con il suo cinema perturbante con un horror folk con dinamiche thriller dove viene raccontata la scomparsa in piena notte di un gruppo di bambini e la reazione della comunità
In una cittadina una maestra trova la propria classe vuota, salvo che per un’eccezione, uno studente riservato e timido che non sa dove siano finiti tutti i suoi compagni. La notte infatti diciassette bambini sono usciti dalle proprie case sparendo nell’oscurità. Un mistero che perseguiterà l’intera collettività, mettendo in crisi l’ordine stabilito e infiammando gli animi dei genitori. In particolare la maestra Justine si troverà tacciata di stregoneria e dovrà sfidare l’ira dei familiari dei bambini scomparsi.

Weapons è scritto e diretto da Zach Cregger, regista di Barbarian, e vede nel cast Josh Brolin, Julia Garner e Amy Madigan in tre interpretazioni intense ed efficaci. Un horror caratterizzato da una forte componente folk che si fonde alle pieghe del thriller con una struttura narrativa insolita e sorprendente. Il film procede per capitoli, associati ciascuno a un personaggio e parte di un puzzle più ampio che si ricomporrà solo nel gran finale. L’andamento generale della suspense, sapientemente costruita, non è in crescendo ma costantemente spezzato e azzerato: ogni qual volta si arriva al climax di una sezione l’azione si blocca e si ricomincia da capo da un’altra prospettiva.
Il film indaga diversi aspetti e dinamiche psicologiche: la paura della perdita, dal punto di vista in primis dei genitori, che un giorno vedranno i propri figli, per loro ancora bambini, correre via verso un futuro incerto, ma anche dei bambini, che senza il punto di riferimento costante dei familiari si ritrovano in balìa dell’oscurità e di forze arcane; la psicologia della folla e gli effetti di un trauma nel tessuto sociale e collettivo, portando a esplorare come l’individuo nella massa e nella pluralità perda il proprio autocontrollo e il contatto con la propria coscienza e la folla diventi un organismo a parte feroce incline all’aggressività e ad azioni come il linciaggio e la scelta di un capro espiatorio, così come allo sbandieramento offensivo di pregiudizi sul femminile; la psicologia del singolo, adottando una narrazione corale che di volta in volta si sofferma sulla prospettiva di un personaggio differente; l’innocenza perduta di una comunità, che nella scomparsa dei minori perde la propri integrità, armonia e bussola morale, ma anche del singolo, a contatto con impulsi ed emozioni terrificanti e con la crudeltà della natura ancestrale; il terrore della vecchiaia e della malattia e i riti scaramantici per prevenirle.
Un gioiello cinematografico in cui ogni ingranaggio alimenta una tensione che si fonda sul bisogno di scoprire la verità e di rimettere insieme i frammenti narrativi. Weapons tesse una suspence lenta e connotata da un’inquietudine costante, senza rinunciare però alle tecniche più commerciali dell’horror, come i jumpscare. Questi non sono del tutto inattesi, tutto del film ci dice che in quei momenti sta per succedere qualcosa di orribile, ma l’effetto è comunque raccapricciante e il sobbalzo automatico.
Lentamente scopriamo il volto dell’incisiva Julia Garner, inquadrata i primi minuti di spalle in un atteggiamento rigido e intimidito che conserverà per poco, perché poi si inizia a conoscerla e a osservarne gi aspetti caratteriali controversi e la forza e sfacciataggine del personaggio. Josh Brolin regala una performance intensa e autentica che si muove tra dramma e azione, sentimento e fisicità. Interpreta un uomo confuso e divorato dalla rabbia, un genitore di cui emerge una mascolinità prepotente che si rivelerà una delle incognite del film per comprendere la direzione intrapresa.

Weapons lavora sull’angoscia che deriva dalla percezione di una quotidianità deformata, simile alla normalità ma macchiata di anomalia: il macabro e il perturbante nascono da questa sensazione di inaffidabilità della realtà. Mistero e ordinarietà così danno il via a una potente miscela di turbamento e inquietudine. Il dramma psicologico con la sua introspezione e il thriller con le sue indagini investigative si uniscono all’horror folk più affascinante e meritevole. A connotare la cifra stilistica del film è anche l’umorismo nero e la presenza del grottesco surreale, che esploderà nel brutale ed energico finale splatter. Un film intenso e viscerale, agghiacciante e oscuro, che rimescola le carte del genere horror, come Zach Cregger aveva già fatto in Barbarian, e restituisce un’opera sofisticata e inaspettata.
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Weapons – Regia e sceneggiatura: Zach Cregger – Con: Julia Garner, Josh Brolin, Cary Crhistoper, Benedict Wong, Alden Ehrenreich, Austin Abrams, Amy Madigan, Toby Huss, June Diane Raphael, Justin Long, Sara Paxtoton, Whitmer Thomas, Callie Schuttera, Clayton Farris, Luke Speakman – Scenografia: Tom Hammock – Musiche: Ryan Holladay, Hays Holladay, Zach Cregger – Costumi: Trish Summerville – Montaggio: Joe Murphy – Effetti speciali: Wayne Rowe – Fotografia: Larkin Seiple: Produzione: Zach Cregger, Roy Lee, Jordan David Lifshitz, Raphael Margules, Miri Yoon – USA – Uscita 6 agosto 2025





