L’opera, che celebra la bellezza di Venezia nel nome, è record di visite.
“Si è sempre dato per scontato che Venezia è la città ideale per una luna di miele, ma è un grave errore. Vivere a Venezia, o semplicemente visitarla, significa innamorarsene e nel cuore non resta più posto per altro”, così Peggy Guggenheim scriveva nel suo libro Una vita per l’arte (1982), una delle tante riflessioni su una città che non smette di stupire, di coinvolgere e di ispirare. Perfino nel nome.

In che modo è possibile descrivere lo spirito e l’essenza di Venezia? Come si può trasmettere l’emozione collegata alla sua ammirazione, alla sua visita? Quell’innamoramento di cui parla Peggy Guggenheim? La risposta risiede, come spesso accade, nell’arte e nella sua straordinaria capacità trasformativa e comunicativa. L’arte trasporta le sensazioni, la memoria, l’emotività su un piano visivo, concreto, condivisibile: anche attraverso le parole, i nomi in modo particolare. Il pensiero e il riferimento vanno direttamente a tutto il lavoro che Sangy, negli anni, sta portando avanti e alla sua rivoluzione artistica. AdvArt, l’arte dei nomi, è la sua nuova categoria artistica che, attraverso il Naming, crea opere impattanti, in grado di far riflettere e di trasmettere messaggi importanti, virtuosi. In questo caso specifico, l’installazione ha addirittura raggiunto numeri record: oltre 20 milioni di visite nell’arco di un anno.
La mostra VEryNICE. La Bellezza nel Nome è l’esempio pratico, capace di andare oltre le aspettative: ospitata presso Ca’ Sagredo, celebre palazzo storico di Venezia, ha catalizzato l’attenzione e ha, materialmente, sintetizzato la storia, il pensiero, l’immaginario legati a Venezia attraverso un’opera d’arte e un nome, il suo.
L’installazione artistica consiste in una nuova proposta, una nominazione originale ed evocativa, un’aggiunta testuale che stravolge e consegna, allo sguardo e alla mente, la rappresentazione diretta del capoluogo veneto. “Venice” è diventata “VEryNICE”, un’addizione letterale suggellata da uno sfondo oro per sottolineare la preziosità e la ricchezza di una città che, nei secoli, affascina e non smette di attrarre.
L’opera di Sangy dice già tutto al visitatore, imprime sulla tela il senso profondo dell’esperienza e dell’immaginario legati a Venezia, vissuti, in modo personale, da chiunque attraversi le sue vie, le “calle”, il centro e le meraviglie che ospita. La sua bellezza è racchiusa nel nome, immediato e diretto.
Davanti a “VEryNICE”, in sostanza, si può rivivere e percepire la città lagunare, viene sottolineata la sua importanza e il senso comune, l’idea generale che la narra come unica, piena di storia e di vita, di fascino e mistero. Venezia è già lì, custodita nel suo stesso nome, viene declinata, ricordata secondo l’esperienza, la propria soggettività. Il nome scritto rimane ma ognuno trae il messaggio, uno stato d’animo unico e individuale. Ecco perché “non resta più posto per altro”.
Sangy ha voluto, inoltre, creare altre cinque varianti, in dialogo con i capolavori custoditi all’interno di Ca’ Sagredo. Un viaggio all’interno della bellezza, della preziosità, della storia di una città “che non può essere paragonata che a se stessa”, come scrisse Goethe nel suo Viaggio in Italia.
Questa è la sfida e la proposta dell’artista: comunicare, in maniera semplice ma immediata, per arrivare dritto alla mente e al cuore del visitatore, lasciare una traccia, un’emozione che restino e che provochino un cambiamento, una riflessione.
Sulla scia di quest’obiettivo, l’avventura di VEryNICE è andata oltre e ha coinvolto l’esterno: tramite un’installazione, posta sul balcone di Ca’ Sagredo, l’opera è rimasta visibile, per circa un anno, ad un numero impressionante di visitatori.
Visibile dal Canal Grande, VEryNICE ha catalizzato l’attenzione e gli occhi di numerose persone. È stata di fatto tra le opere più viste e ammirate. Una dedica a Venezia e che a Venezia si rivolge in maniera diretta, affacciata apertamente al suo cielo, al suo spazio esterno, ai suoi abitanti e ai suoi turisti.

Il tributo di Sangy ha raggiunto numeri importanti, ed è ora richiesto da Los Angeles per un’altra esposizione. Un grande traguardo che alimenta sempre più lo scopo dell’artista vicentino: comunicare, coinvolgere, far riflettere il pubblico, attraverso il Naming e lo straordinario potere evocativo, significativo dei nomi.
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VEryNICE. La Bellezza nel Nome – Autore: “Sangy” – Ottobre 2024 / Ottobre 2025 – Canal Grande, Ca’ Sagredo (Venezia). Immagine di copertina / in evidenza: @sangyartist





