Dalla manifestazione in sostegno di Gaza ai grandi titoli in concorso, un festival che intreccia politica, arte e memoria storica, tra i film di Jarmusch, del Toro e Rosi.
Alla Mostra del Cinema di Venezia, è esplosa la protesta a sostegno di Gaza, partita dalla stazione marittima del Lido, con circa 5.000 partecipanti, tra cui una delegazione di rilievo composta da Marco Bellocchio, Andrea Segre, Emma Dante, Francesca Archibugi, Alba Rohrwacher, Valeria Golino, Luca Marinelli e Zerocalcare, mentre Carlo Verdone ha preso le distanze dalla manifestazione.
L’evento, promosso dai centri sociali del nord-est, ha scelto un percorso che escludeva l’accesso diretto agli spazi del festival, per evitare tensioni o scontri con i partecipanti alla Mostra come dichiarato dal Prefetto di Venezia, Darco Pellos
Dal lato cinematografico, una delle protagoniste della giornata è stata la proiezione di Father, Mother, Sister, Brothers, il nuovo film di Jim Jarmusch, con un cast che include Cate Blanchett, Adam Driver, Tom Waits e Charlotte Rampling. Il film esplora le complesse dinamiche familiari attraverso tre storie ambientate in diverse parti del mondo, dagli Stati Uniti a Parigi e Dublino, richiamando alla mente un certo teatro di David Mamet. Jarmusch si addentra in momenti intimi senza cercare di dare giudizi morali, definendo la sua opera una “commedia della vita” segnata da sottili, ma anche malinconiche riflessioni esistenziali.
Nel frattempo, non sono mancati i giudizi contrastanti da parte della critica: After the Hunt di Luca Guadagnino, con Julia Roberts, è stato accusato di affrontare troppo temi legati al movimento #MeToo in modo superficiale, rendendo la trama un po’ sovraccarica.
Intanto, il grande regista Guillermo Del Toro ha presentato la sua attesissima versione di Frankenstein, un adattamento del celebre romanzo di Mary Shelley, interpretato da Christoph Waltz, David Bradley e Mia Goth. Del Toro ha rivelato che questo progetto segna la conclusione di una ricerca iniziata da giovanissimo, quando vide il Frankenstein di James Whale, che lo ha ispirato nel suo amore per l’horror gotico. Il film è un’esperienza visivamente potente e spettacolare, grazie anche al largo uso degli effetti speciali, con una scena iniziale che si svolge al Polo Nord, dove il mostro di Frankenstein emerge dai ghiacciai in cerca del suo creatore, un geniale e folle scienziato. Un racconto che esplora la forza distruttiva della creatura e le sue complesse relazioni con il suo stesso inventore.
«Questo film – ha detto Guillelmo del Toro – conclude una ricerca che mi ha coinvolto sin da giovanissimo quando vidi il Frankenstein di James Whale; da allora l’horror gotico è diventata la mia religione e Boris Karloff che ne fu il protagonista il mio messia».
L’altro film italiano in concorso è Sotto le nuvole, un lavoro di Gianfranco Rosi, già Leone d’Oro nel 2013 con Il Sacro Gra. In questo documentario in bianco e nero, Rosi ci guida attraverso una Napoli poco conosciuta, lontana dai luoghi comuni e dalle cartoline turistiche. La pellicola segue le tracce della storia millenaria della città, dal Golfo al Vesuvio, passando per i Campi Flegrei e le antiche ville romane sommersa dal mare. Rosi esplora un Napoli sotterraneo, spesso predato dai tombaroli, ma anche la Napoli che affronta con filosofia la precarietà e la paura, in una commedia umana che si intreccia con i sentimenti universali di lotta e speranza. Il film ritrae una città che respira tra passato e presente, dove la ricerca storica e il lavoro degli archeologi giapponesi si intrecciano con le storie quotidiane dei napoletani, lontano dai cliché folkloristici e dalle immagini iconiche legate alla luna di Marechiaro, a Maradona come una vera macchina del tempo!
Nel complesso, la Mostra continua a proporre un ampio ventaglio di storie, tra politica, arte e memoria storica, e nonostante le critiche, la manifestazione rimane un punto di riferimento fondamentale per il cinema internazionale.