Una toccante cronaca tra luoghi comuni e autentiche accelerazioni di battiti cardiaci
Ho salutato il Teatro Vascello di Roma pochi mesi fa, accanto al capitano Achab, su di una particolarissima nave lo ritrovo adesso, per assistere, in una platea gremita e benedetta da una massa di ragazzi e ragazze, all’inusuale spettacolo “Place of safety”. In quello spazio diversamente metafisico, in quella No man’s land che è il mare, ascolto le vicissitudini degli occupanti della Sea Watch, illustre rappresentante della discussa categoria delle navi collegate a Ong, destinate a scopi umanitari, come il salvataggio dei migranti accatastati sui barconi provenienti dalla Libia. Così, tra un pizzico di retorica garroniana, l’urgenza della cronaca contemporanea, citazioni di sommersi e di salvati, la platea viene catapultata immediatamente in una vicenda inusuale: infatti Flavio Catalano e Miguel Duarte, due dei protagonisti dello spettacolo, che è stato realizzato con attori non professionisti, privilegiando il vero personale della ciurma, hanno scelto di abbandonare la nave teatrale per abitare quella reale che, con la Flottilla, si dirige a sostenere Gaza a costo della vita. Scuote qui il brivido della vera vita, quella che costruisce la Storia stessa, fa breccia attraverso il video, con i saluti dei due coraggiosi marinai, latori dell’unico tema abile a risvegliare le coscienze tutte, a reti unificate, ormai da decenni. Anche la sostituzione è anti tradizionale, perché la parte viene affidata a un semplice leggio, che marca il valore della scelta fatta.
La domanda principale che scuote il testo che ha ricevuto due riconoscimenti speciali del Premio Franco Enriquez : Premio per la Drammaturgia – Categoria Teatro Classico e Contemporaneo, Sezione Nuova Drammaturgia e Premio Compagnia di Impegno Sociale e Civile – Categoria Teatro Classico e Contemporaneo è: “Come è potuto accadere?“, e la frase più incisiva “Grazie per avermi salvato la vita”.
Il testo stesso nasce dall’esperienza di una compagnia teatrale che per cinque settimane si è costretta ad abitare la nave stessa, per renderne al meglio le pieghe più segrete. Giorni nei quali l’equipaggio ha soccorso 156 persone, sbarcate poi nel “place of safety”, il porto di La Spezia. La nave, con Borghesi e Baraldi a bordo, è tornata in Sicilia al termine della missione.
Così i grandi temi della vita, come la stessa visione del mondo che ognuno di noi abita, la paura che ci domina progressivamente in questi anni, l’inaccettabilità delle differenze che marcano quella striscia di mare tra continenti, vanno ad intrecciarsi con dettagli commoventi e ironici della sussistenza degli occupanti della stessa Sea Watch: il salame nascosto e rubato per contrastare l’assoluto veganesimo imperante, la totale assenza di birra, il siero antirughe che scivola nel water, quell’impasto teoricamente disgustoso di fluidi corporei che solo sa in realtà ricordare il senso di quell’assembramento, in un ritmo serrato che sa restituire un gusto autentico e profondo.
C’è quel sapore di un effetto definito “calamita”, quando gli esseri umani si accalcano all’ipotesi agognata di un salvataggio, sempre idealizzato; c’è la critica sarcastica al sogno americano, c’è questa autentica tensione nel cercare di unire persone che non si conoscono, ci sono divertiti paradossi, come l’infermiera che decide di spacciare i nipoti fotografati nello smartphone per i figli che non ha, pur di non venire giudicata male dagli immigrati stessi, dove la normalità e la paura del giudizio si ribaltano. Ci sono gli elenchi dei luoghi comuni di quelle parti nebulose che un tempo definivamo superficialmente “sinistra” e “destra”, ovvero che chi fugge dall’Africa sia immancabilmente pericoloso e cattivo o prezioso e da salvare, c’è il suggerimento poco velato che l’Europa stessa sia un luogo tutt’altro che sicuro, e io penso anche alle ragioni opposte a quelle dichiarate dallo spettacolo, ovvero alle minacce del piano Calergi e simili questioni, più sommerse che mai in questa nebulosa di attribuzioni ideologiche, dove gli argomenti che eravamo soliti assegnare a parti politiche definite si confondono come mai prima, argomenti che peraltro
Non sfiorano la sofferenza cruda dei salvati, che, alla soglia dei campi di accoglienza, appaiono comunque calmi in modo impressionante, salvati che ben conoscevano la profezia per la quale chi solo mette un piede su quelle bagnarole è morto. A conclusione una standing ovation si innalza sulle note di E ti vengo a cercare di Franco Battiato, sollevando lo spettatore provato da una lunghezza non indifferente, ma appena riscosso dalla partecipazione a un energico massaggio cardiaco sulle note di Staying Alive.
Dove andranno queste storie? In ogni caso a riscuotere, anche solo un poco, i nostri cuori sballottati e inariditi, e questo è un risultato di per sé, perché il desiderio di partecipare delle sorti collettive vivo e palpabile si è toccato, senza dubbio alcuno, illuminando la nostra stessa solitudine, riscaldando il desiderio di una solidarietà senza confini, in senso letterale.
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Place of safety – ideazione Kepler-452 – regia e drammaturgia Enrico Baraldi e Nicola Borghesi – con le parole di Flavio Catalano, Miguel Duarte, Giorgia Linardi, Floriana Pati, José Ricardo Peña
con Nicola Borghesi, Flavio Catalano, Miguel Duarte, Giorgia Linardi, Floriana Pati, José Ricardo Peña – assistente alla regia Roberta Gabriele – scene e costumi Alberto Favretto – disegno luci Maria Domènech – suono e musiche Massimo Carozzi – consulente per il movimento Marta Ciappina – progetto video Enrico Baraldi – consulente alla drammaturgia Dario Salvetti – assistente alla regia volontario e video editor Alberto Camanni – scene costruite nel Laboratorio di Scenotecnica di ERT – video dello spettacolo Vladimir Bertozzi – foto di scena Luca Del Pia – si ringrazia Giovanni Zanotti per il fondamentale contributo alla drammaturgia – Teatro Vascello 26-27-28 settembre 2025
Queste le sostituzioni:
26 settembre
Davide Enia in sostituzione di Flavio Catalano
Dario Salvetti in sostituzione di Miguel Duarte
27 settembre
Lodo Guenzi in sostituzione di Flavio Catalano
Elio Germano in sostituzione di Miguel Duarte
28 settembre
Lino Musella in sostituzione di Flavio Catalano
Pietro Sermonti in sostituzione di Miguel Duarte