La Compagnia Australe nella ricerca dell’amore per se stessi
In una notte gelida d’inverno, il Teatrosophia accoglie la Compagnia Australe con lo spettacolo Nevischio. Tre sorelle si incontrano in una piccola cittadina innevata per stabilire l’eredità col notaio. Quest’ultimo però è rimasto bloccato dalle complicate condizioni atmosferiche e risulta irraggiungibile anche telefonicamente. Le tre sorelle si trovano nella casa della madre costrette a vivere sotto lo stesso tetto per molto tempo. Le tre protagoniste sono molto diverse tra loro: Marta ha realizzato il suo sogno di diventare un medico, Valentina è la più piccola e la più sognatrice e una inguaribile romantica, è molto concentrata sul suo progetto di avviare una Applicazione di Incontri per cuori infranti. E poi c’è Anna: la più razionale, realista, cinica e irascibile delle tre, che non ha mai lasciato il paese e ha aperto una erboristeria insieme a Stefano, il quale viaggia molto per affari e vorrebbe avere un figlio da Anna. A riportare gli equilibri è il vicino di casa Michele, un giovane malinconico e ambizioso che nasconde un segreto sulla madre delle tre ragazze. Ambasciator non porta pena, ma attraverso Michele e la figura materna, le tre ragazze potranno finalmente ritrovare se stesse e qualcosa che nemmeno col denaro ereditato avrebbero mai potuto colmare.
Nevischio sembra avere tutte le carte in regola per essere una piccola storia di Natale: porta delle somiglianze con Piccole Donne di Louisa May Alcott o di Pattini D’argento di Mary Mapes Dodge.
Con la regia sapiente e consapevole di Matteo Fasanella, tutti gli attori hanno compreso il giusto temperamento di ciascun personaggio, caratterizzandoli tutti al meglio, soprattutto nelle interazioni relazionali che si dimostrano credibili ed efficaci.
Nella drammaturgia sono presenti piccoli momenti che potrebbero essere ancora levigati e smussati, pur essendo un testo molto profondo nella narrazione e nella descrizione dei singoli personaggi.
Nella realizzazione di luci, costumi e ambientazione scenica si ha la sensazione di essere in una piccola baita di montagna e ci si sente piacevolmente incantati dall’atmosfera invernale volutamente ricreata.
Per alleggerire la pièce, ci sono dei richiami di alcune canzoni canticchiate soprattutto da Valentina che fanno riferimento alla neve e all’allure romantica del personaggio stesso: Come Neve cantata da Giorgia e Marco Mengoni e Luna del musical Notre-Dame de Paris. Il richiamo continuo al colore argenteo e blu della neve forse non sono scelte del tutto casuali come anche le due canzoni. Si aggrega anche la canzone Sogna, ragazzo sogna di Roberto Vecchioni brevemente accennata dal personaggio di Stefano che evoca un pensiero comune a tutti i personaggi sul raggiungimento di un proprio sogno e sulla sofferenza di essersi sacrificati per qualcun’altro, lasciando soffocare così sogni ambizione, dimenticando se stessi. A purificare, a pulire ogni pensiero e ogni ricordo, ci pensa la neve. Dopo ogni nevicata, inizia una nuova vita e lascia un insegnamento. Tutti loro, per quello che so lo devono alla neve per avergli insegnato a cadere.
_____________________________
“Nevischio” – drammaturgia di Davide Veroli ed Elena Cifola – Regia Matteo Fasanella – con Carmelita Luciani, Nunzia Ambrosio, Marta Cherni, Antonio Buonocunto, Lorenzo Martinelli – Voce Off Nicolò Berti e con la voce di Karin Proia – Aiuto Regia Lorenzo Martinelli – Scenografia Giampaolo Iovino – Tecnico luci Sabrina Fasanella – Video Valentina Falanga – Foto Barbara Gravelli- dal 19 al 22 dicembre al Teatrosophia.