Un curioso accidente: tra tradizione e teatro nuovo

Una commedia divertente, classica e consapevole.

Un curioso accidente di Elena Bucci decide di portare in scena Carlo Goldoni nel 2024, sobbarcandosi un onere non indifferente: da una parte c’è il peso della tradizione, una storia secolare di rappresentazioni di testi divenuti ormai parte fondante dell’idea di teatro; dall’altra il confronto con una scena nuova, contemporanea, e per forza di cose proiettata verso esperienze altre rispetto alla drammaturgia goldoniana. Lo spettacolo si muove in bilico tra queste due tensioni, mantenendosi in equilibrio grazie a un’attenta comprensione tanto del testo di partenza quanto della aspettative del pubblico in sala.

ph Francesca Boldrin

Da più di un punto di vista, questa nuova interpretazione del testo classico non appare come una cosa nuova e trasformata, quanto piuttosto come un’attenta rilettura di tutte le caratteristiche che appartengono al secondo teatro goldoniano: la commedia, i ruoli sociali, i conflitti generazionali, gli equivoci e le lezioni morali. Questo fatto rimane vero fino alla fine, e gli spettatori più abituati alle rappresentazioni goldoniane potrebbero sentirsi tanto coccolati dalla messa in scena quanto perplessi dall’assenza di un punto di vista differente, a seconda delle aspettative.

In ogni caso, rimane indubbio il talento complessivo degli attori al pari della direzione consapevole di Elena Bucci, elementi che cooperano per mettere in scena una rappresentazione degna del peso che il testo di partenza comporta. Spicca tra tutti Andrea Avanzi, interprete di Monsieur Filiberto, il ricco Pantalone di turno che ostacola e aiuta allo stesso tempo la relazione segreta tra sua figlia e un nobile ma povero tenente francese: la sua presenza sul palco anima la scena, e restituisce allo spettacolo una spinta energica che lo tiene sempre in vita, fino alle battute finali. Nel suo caso, attore e personaggio sono il motore drammaturgico e interpretativo di quello che accade.

Il rispetto del materiale di partenza rappresenta sia il punto di forza della spettacolo che il suo limite. Goldoni è un autore che fornisce tanti spunti per raccontare il presente e per attualizzare le tematiche, ma questa versione di Un curioso accidente rimane un po’ troppo ancorata alla tradizione per permettersi dei veri slanci verso la situazione attuale. È un peccato lieve a fronte di una rappresentazione così riuscita, ma rimane una piccola occasione mancata in un altrimenti difficilmente criticabile lavoro di messa in scena. Soprattutto, il peso della tradizione si fa sentire quando gli interpreti si vestono di certe movenze da commedia dell’arte che non dispongono delle doti acrobatiche o delle capacità mimiche per funzionare a pieno in un teatro del 2024.

ph Francesca Boldrin

Tolto questo, lo spettacolo centra in pieno l’estetica e il senso drammaturgico del teatro a cui appartiene, e rappresenta un tentativo riuscito e capace di far scoprire o riscoprire al pubblico nuovo un racconto di quelli antichi e senza tempo. Un classico rispettato.

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Un curioso accidente di Carlo Goldoni – Regia Elena Bucci – Collaborazione artistica Domenico Ammendola – Con Andrea Avanzi, Matteo Baschieri, Mattia Biasotti, Sabina Borelli, Silvia Gandolfi, Paolo Zaccaria – Foto di scena – ©Francesca Boldrini – Teatro Ai Colli di Padova 22 e 23 novembre 2024

Foto di copertina: Andrea Avanzi e Sabina Borelli