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Tra connessione e presenza: il teatro possibile delle Residenze Digitali

Una panoramica sulle proposte dell’edizione annuale tra desktop, cams, IA e horror

Per chi scrive, questo periodo dell’anno, ovvero il momento tardo autunnale, è diventato il tempo di un appuntamento oramai fisso e si spera possa restare fisso anche nel futuro a venire. Si parla delle Residenze Digitali, tenutesi, in questa occasione, dal 9 al 12 dicembre; tutto è avvenuto rigorosamente in piattaforme virtuali, come d’abitudine e da fulcro centrale portante del progetto

SPOOKY INTERNET STORIE di Mara Oscar Cassiani

Questa recensione è, nei fatti, la terza che viene scritta e pubblicata per riportare, analizzare, riflettere su quanto proposto/successo nelle performance presentate dai diversi artisti e artigiani della rete. Negli anni, si è visto un cambiamento nella varietà del numero e del tipo delle proposte, un avvicendamento e sfruttamento di piattaforme, siti, interfacce, chatroom diverse e varie che hanno offerto uno sguardo a trecentosessanta gradi, o quasi, sulla vita digitale artistica e non che può brulicare su Internet. Anche in questa occasione i supporti utilizzati sono stati ampi, forse meno complessi rispetto nelle procedure di registrazione e uso pratico rispetto agli anni passati ma che rappresentano sempre un filtro di selezione piuttosto netto per gli utenti partecipanti.

Le performance presentate nell’edizione annuale sono state, in ordine in cui si è partecipato come spett-attore: il racconto a puntate di SPOOKY INTERNET STORIE per non dormire Buonanotte di Mara Oscar Cassiani, l’aggiornamento internettiano della tradizionale narrazione di storie da parte degli anziani di racconti, in questo caso specificatamente horror, selezioanti su Reddit tra quelli creati, diffusisi e postati sulla Rete, in un tentativo di eliminare il divario generazionale online e le distanze tra analogico e digitale; SCREENVESTIGATION di Albert Figurt, un momento sospeso fra la condivisione confessionale della propria privacy, la seduta analitica della personalità virtuale e la riflessione sulla rapida mutazione delle abitudini nell’uso dei dispositivi elettronici, con elementi gogliardici di ironia sulla pubblicità e le grafiche retrò anni Novanta; MOLKA di Benedetta Pigoni, Giammarco Pignatiello, una proposta “versione demo” di uno spettacolo/performance destinata alle scuole in cui ci si immerge sul mondo giovanile di Discord e si ragiona sulla facilità con cui si possono condividere dati personali sensibili per soddisfare il proprio senso voyeuristico e rafforzare un sistema di spionaggio invasivo pornografico; EBURNEA di Boris Pimenov, la proposta più complessa e strutturata tra presenza e connessione remota, in cui la performer in loco e il pubblico da casa con l’intelligenza artificiale, con i movimenti la prima e l’interazione tramite messaggi i secondi, potevano modificare e influenzare lo sviluppo visivo/sonoro/contenutistico della creazione dal vivo.

Un elemento emergente piuttosto forte è l’attenzione ad argomenti e spunti di confronto su temi scottanti, spesso etici, quali la nostra personale libertà online, la concezione e il rapporto con l’intelligenza artificiale, il controllo a cui si può essere soggetti per diventare oggetti di carne per lo sguardo altrui, le modalità con cui viviamo e possiamo proteggere il nostro privato nell’uso dei computer e smartphone che, ogni giorno di più, diventano parte di noi e del nostro vissuto quotidiano.

In un flusso ininterrotto di streamer, creator, influencer e di accessi a siti, blog, camshow che possiamo ritrovarci sullo schermo, le proposte degli artisti qui riportati ci danno nuovi stimoli per andare avanti a porci sempre nuove domande e ad alimentare altrettanti dubbi sulle nostre certezze, date per assodate, sulla nostra vita fisica e digitale, sui nostri comportamenti negli spazi reali e virtuali, sul funzionamento delle varie modalità di interazione più in voga e comuni.

Eburnea di Boris Pimenov

Tutto nel nostro mondo è a portata di clic o di tocco, tanto le insidie e i pericoli, quanto la bellezza e il Teatro. I pixel sgranati, i cali di connessione e i meme onnipresenti sono elementi del palcoscenico che tutti i giorni calpestiamo. Qualcuno è, fortunatamente, disposto a ricordarcelo con la sua passione e il suo artigianato 2.0.

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Residenze Digitali è un progetto – Centro di Residenza della Toscana (Armunia – CapoTrave/Kilowatt) – in colalborazione con – Associazione Marchigiana Attività Teatrali AMAT R.A.M. Residenze Artistiche MarchigianeAssociazione ZONA K – Centro di Residenza Artistica della Lombardia IntercettAzioni NABA, Nuova Accademia di Belle Arti – Associazione Triangolo Scaleno / Festival Teatri di Vetro – Associazione IdeAgorà / Festival Mirabilia – Associazione Quarantasettezeroquattro (In\Visible Cities – Festival urbano multimediale).


SPOOKY INTERNET STORIE per non dormire Buonanotte di Mara Oscar Cassiani – concept , visuals e tech support Mara Oscar Cassiani – storytelling utenti a chiamata e comunità locali (Susanna Calandrini, Claudia Caraffini, Marcella Flenghi, Laura Galli, Susan Manfroni, Franca Neri, Vilma Valloni) + redditors
produzione Super Bubble Ass.Cult – Si ringrazia il corso di Spettacolo e digital liveness, presso la Laurea Magistrale in Comunicazione Digitale per la Cultura | CoDiC dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo

SCREENVESTIGATION di Albert Figurt – autore, regista, facilitatore Albert Figurt – coordinamento tecnico Edo Egoless

MOLKA di Benedetta Pigoni, Giammarco Pignatiello – regia Giammarco Pignatiello – con Alessandra Curia, Cinzia Lorelli, Caterina Pagliuzzi, Maria Teresa Vannini

EBURNEA di Boris Pimeno – autore, regista, video artist Boris Pimenov – assistenza alla regia Ksenia Rotar – sound designer, programmatore Grigorij Lavrov – attrici Sveva Gini, Egle Spaccarelli

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