Emozione, eleganza e omaggio a Pino Daniele nel gran finale della XVI edizione del Tolfa Jazz Festival, con due fuoriclasse del jazz internazionale.
E lucean le stelle ieri sera sui monti di Tolfa, a suggellare con emozione la chiusura della XVI edizione del Tolfa Jazz Festival. A firmare l’ultimo, indimenticabile appuntamento sono stati due autentici fuoriclasse: Fabrizio Bosso alla tromba e Julian Oliver Mazzariello al pianoforte, interpreti intensi e raffinati dello spettacolo Il cielo è pieno di stelle. Un omaggio appassionato al genio musicale di Pino Daniele, capace di restituire al pubblico un ritratto intimo e sorprendente di uno dei cantautori più amati e profondi della musica italiana.

Fabrizio Bosso
I due artisti veri e propri Cavaradossi del jazz, hanno cesellato note e melodie, armonie e respiri, incantando il pubblico con un dialogo musicale di rara bellezza. All’interno di ogni brano, Bosso e Mazzariello inseriscono con raffinatezza nuove intuizioni melodiche, ritmiche e armoniche, trovando nella musica di Pino Daniele un terreno sorprendentemente ricettivo, capace di accogliere e far germogliare queste contaminazioni con naturalezza. Anche senza le parole che pure sono parte integrante e imprescindibile del patrimonio di Pino, le sue canzoni mantengono intatta la loro forza evocativa, dimostrando come la sua musica continui a parlare all’anima, con la stessa intensità di sempre.
Un gran finale per una rassegna prestigiosa, ideata e diretta dai visionari Alessio Ligi ed Egidio Marcari, in collaborazione con Tolfa Jazz APS, il Comune di Tolfa e il sostegno della Regione Lazio.
l pubblico delle grandi occasioni ha gremito i gradoni dell’Anfiteatro della Villa Comunale di Tolfa, accorrendo numeroso per un appuntamento imperdibile che ha regalato applausi a scena aperta a due assolute eccellenze del jazz internazionale. Un’atmosfera carica di emozione e bellezza ha avvolto l’intera serata, suggellando nel modo più memorabile la chiusura del festival.
Un Fabrizio Bosso in stato di grazia ha aperto la serata con uno dei brani più iconici di Pino Daniele, quel Je so pazzo che ancora oggi vibra come un manifesto dell’anima ribelle del cantautore partenopeo, simbolo di una fusione irripetibile tra blues, rock e tradizione napoletana.
«La musica di Pino non può essere rivisitata, perché è perfetta così com’è» – ha affermato Bosso con sincera ammirazione – «Noi proviamo soltanto a suonarla, a portare le sue armonie e melodie meravigliose nel nostro mondo del jazz, che era anche il suo».
Un omaggio sentito, autentico, che ha reso omaggio non solo all’artista, ma all’uomo, lasciando trasparire il rispetto profondo che lega Bosso all’universo musicale di Pino Daniele.
Sessantacinque minuti di rara bellezza hanno fatto vibrare ieri sera il pubblico, avvolto da un susseguirsi di emozioni e brani indimenticabili di Pino Daniele. Da Quando, struggente inno d’amore, a Mal di te, fino a Napule è, autentico manifesto sonoro di un’intera città: la più intima e potente dichiarazione d’amore del cantautore partenopeo alla sua Napoli. Un viaggio musicale denso di poesia, memoria e anima.

Veduta dall’alto dell’Anfiteatro della Villa Comunale
Immancabile Anna verrà, brano che Pino Daniele scrisse ispirandosi ad Anna Magnani e alla sua indimenticabile interpretazione in Roma città aperta: una canzone che ha regalato poesia e luce alla notte di Tolfa. Poi l’atmosfera si è accesa con l’energia travolgente di A me me piace ‘o blues, trasformando l’Anfiteatro in una festa collettiva. Il concerto si è chiuso con un bis richiesto a furor di popolo: Se mi vuoi, sigillo perfetto su una serata di musica e cuore. Tolfa guarda già al futuro. Ma intanto, il cielo ieri sera era davvero pieno di stelle.
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La scaletta della serata:
1 – Je so’ pazzo
2 – Allora si
3 – Quando
4 – Sicily
5 – Mal di te/Napule é
6 – Sotto ‘o sole
7 – Anna verrà
8 – A me me piace ‘o blues
9 – Se mi vuoi (bis)
Foto di ©Giulia Cerri