Si conclude la XXIII edizione del festival dedicata a un baluardo della letteratura del Novecento
La storica manifestazione dell’Estate Romana, LETTERATURE Festival Internazionale di Roma, che quest’anno ha dedicato la rassegna ad Elsa Morante, giunge al termine con la quinta e ultima serata.
Lo Stadio Palatino, situato nel Parco Archeologico del Colosseo, ha accolto sugli spalti fino a questa sera un numero di spettatori vicino alle cinquemila unità, non sufficienti a contenere i numerosi rimasti fuori in coda.
L’apertura istituzionale della serata è spettata ancora una volta alla Dott.sa Simona Cives, vero cuore pulsante di questa rassegna che, dopo aver ringraziato il direttore artistico Fabrizio Arcuri e quanti hanno collaborato alla ottima riuscita del Festival, ha introdotto gli ospiti della serata e gli interventi delle altre autorità.
L’assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor, nel suo breve intervento, dopo aver ringraziato tutti coloro che hanno lavorato per la rassegna, la stampa ed il pubblico intervenuto, ha annunciato l’imminente nuovo appuntamento con la filosofia a Roma, dal 1 all’8 di agosto sempre in questo sito archeologico. Il XXV Congresso mondiale di Filosofia avrà come titolo della manifestazione: La Filosofia oltre i Confini e radunerà nella capitale i maggiori esperti, affrontando argomenti che andranno dall’Intelligenza artificiale alla biodiversità.
Dopo un breve ringraziamento da parte del presidente delle Biblioteche di Roma Giovanni Solimine; l’ultimo saluto istituzionale è toccato al sindaco di Roma Roberto Gualtieri che, a nome di tutta la giunta e suo personale, ha ringraziato la Dott.sa Cives, per il lavoro svolto e per la qualità dell’offerta culturale che il Festival Letterature da sempre è riuscito a proporre al pubblico.
Entrando nel cuore della serata, e ricordando che i testi degli autori partecipanti hanno liberamente esplorato il tema della Storia, rendendo omaggio a Elsa Morante, una delle più importanti saggiste e scrittrici italiane del Novecento e al suo romanzo La Storia; Iaia Forte con la lettura dell’ultimo capitolo ha guidato il pubblico attraverso i quartieri e le borgate de periferia romana devastate dai bombardamenti, raccontando la miseria e gli orrori della guerra e le cicatrici lasciate dal conflitto sulle città e sui volti delle persone, descrivendo con empatia e precisione le difficoltà quotidiane di chi ha vissuto in quelle zone. Uno sguardo crudo ma necessario sulle conseguenze della guerra che non è solo una questione di strategie e battaglie, ma anche di vite spezzate e comunità che cercano di risorgere dalle macerie.
La serata è proseguita con lo scrittore e traduttore israeliano Roy Chen, drammaturgo stabile del Teatro Gesher, vincitore del premio Shai Agnon per la letteratura, che ha deliziato il pubblico con il suo inedito: תסתכלו על השמיים – Guardate il cielo, racconto nel quale egli si immagina di incontrare, durante un volo aereo, una donna accompagnata dal suo figlioletto, che altri non sono se non la proiezione immaginaria di Ida Ramundo e Useppe.
In gioventù, a seguito di una sua personale rivolta identitaria, Roy lascia la scuola ed impara da autodidatta il russo. Ha tradotto Puškin, Gogol’, Dostoevskij, Cechov, Bunin, Charms e molti altri. Dal 2007 è il drammaturgo stabile del Teatro Gesher, uno dei teatri più importanti di Israele. Di lui Giuntina ha pubblicato il romanzo Anime e la pièce teatrale Chi come me, andata in scena nel corso di aprile 2024 al Teatro Franco Parenti di Milano.
A seguire, una delle giovani promesse della letteratura inglese A. K. Blakemore con l’inedito “The Flōd/Alluvione”. La scrittrice inglese il cui romanzo d’esordio Le streghe di Manningtree ha vinto numerosi riconoscimenti quali il Desmond Elliot Prize 2021, ed è stato selezionato per il Betty Trask Award , è stato finalista al Costa First Novel Award 2021, al 2022 Author’s Club First Novel Prize e al Blogger’s Book Prize 2022, annovera tra le sue produzioni letterarie anche due raccolte di poesie: Humbert Summer (Eyewear, 2015) e Fondue (Offord Road Books, 2018), a cui è stato assegnato il Ledbury Forte Prize 2019 e la traduzione dell’opera del poeta sichuanese Yu Yoyo : My Tenantless Body, Poetry Translation Centre nel 2019.
A Paul Lynch, vincitore del Booker Prize 2023 con il romanzo Il canto del profeta , considerato tra i migliori scrittori irlandesi della sua generazione, l’onore e l’onere di concludere la serata e il 23° Festival; porta in scena il testo When we fear silence, we abandon the self – Quando abbiamo paura del silenzio abbandoniamo il nostro io. Un testo, come dichiara lo stesso autore, in parte filosofico che tende ad indagare ed a riflettere sulla perdita della fede. Accostato dalla critica a Cormac McCarthy, tra le sue opere, Cielo rosso al mattino, accolto dalla stampa come un caso letterario, Neve nera, candidato in Francia al prix Femina e vincitore del prix des lecteurs Privat e del prix Libr’à Nous come miglior romanzo straniero, Grace, premiato come miglior romanzo irlandese dell’anno con il Kerry Group Irish Fiction Award e finalista al premio Walter Scott.
La serata ha visto protagonista con le sue musiche composte per l’occasione ed eseguite dal vivo con il solo pianoforte, Rita Marcotulli pianista e compositrice di fama internazionale, che nel suo palmares annovera collaborazioni con artisti quali Peter Erskine, Joe Henderson, Joe Lovano, Enrico Rava e Andy Sheppard e Billy Cobham che le hanno permesso di arricchire il suo stile con nuove influenze musicali. Figura di spicco della scena jazz contemporanea, nel 1987 la rivista Musica Jazz l’ha votata come Miglior Nuovo Talento; nel 1998 The Guardian ha premiato il suo album The Woman Next Door come miglior CD dell’anno. Senza dimenticare le collaborazioni con Pino Daniele, Pat Metheny, Giorgio Gaber, Gino Paoli e Noà.
Il contributo nella scelta di fare dell’opera di Elsa Morante il “fil rouge” di questa edizione e nella scelta degli ospiti, eseguita del comitato scientifico composto da prestigiosi protagonisti del panorama letterario, Paolo Di Paolo, Melania Mazzucco, Davide Orecchio, Igiaba Scego e Nadia Terranova, ha consentito a Letterature Festival di Roma, anche quest’anno , di centrare l’obiettivo di avvicinare alla letteratura, chi ne fosse già avvezzo, come colui che ha scoperto la meraviglia della letteratura, qui in questo luogo forse più incuriosito dalle rovine storiche, quanto dai protagonisti ospiti di tutta la rassegna.
L’immagine di questa edizione è stata curata da Zètema Progetto Cultura, ed è ispirata dall’incipit del romanzo: una strada composta dalle prime parole del manoscritto, percorsa da un ragazzo in bicicletta sotto un sole splendente.
Letterature Festival Internazionale di Roma – XXIII edizione – Stadio Palatino dal 7 al 16 luglio 2024
Foto di copertina: Iaia Forte – @Grazia Menna