Il Museo di Villa Torlonia di Roma dedica una grande retrospettiva alla pittrice e scenografa
di Elisa De Ros
In occasione del centenario della nascita di Titina Maselli, i Musei di Villa Torlonia – Casino dei Principi e il MLAC – Museo Laboratorio di Arte Contemporanea della Sapienza Università di Roma ospitano, dal 12 dicembre 2024 al 21 aprile 2025, una grande retrospettiva dedicata all’artista. Curata da Claudio Crescentini, Federica Pirani, Ilaria Schiaffini, Claudia Terenzi e Giulia Tulino, l’esposizione presenta opere provenienti da collezioni pubbliche, dall’archivio dell’artista e da fondazioni e collezioni private, offrendo un percorso cronologico e tematico attraverso la sua produzione.
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Il percorso espositivo si apre con le opere che rivelarono a Titina Maselli il proprio stile e linguaggio artistico a partire dal 1947. Oggetti di uso quotidiano, dimenticati dalla memoria e ignorati dai passanti, divengono i protagonisti del suo esordio artistico. Carte stropicciate, fette di anguria, un telefono: Maselli li ritrae con una pittura densa e materica, lontana dal lirismo che caratterizzava il tonalismo della Scuola Romana. Questi oggetti, raffigurati su uno sfondo scuro, vengono illuminati come da un lampo di luce, rivelando un’energia potenziale. Maselli inizia così un percorso di ricerca dell’energia celata nella materia che si trova avvolta nell’oscurità. Attratta dalla vita notturna del paesaggio urbano, comincia a dipingere la Roma lontana dai monumenti e dal centro storico, alla ricerca dell’estetica contemporanea di tram, fari di automobili e fili elettrici. Questi soggetti venivano dipinti su una tela precedentemente verniciata di nero, facendo emergere con i colori ad olio la loro energia luminosa.
Nel secondo dopoguerra, la cultura statunitense invade l’Italia, creando un immaginario che colpisce profondamente il lavoro degli artisti; al contempo si stabilisce un collegamento tra il mercato dell’arte italiano e americano. In seguito alla separazione dal marito Toti Scialoja, all’inizio degli anni ‘50, Titina Maselli si trasferisce a New York, dove rimarrà fino al 1955. L’artista rimase attratta sin da giovane dallo scenario metropolitano americano, di cui aveva immaginato le forme attraverso il cinema, i manifesti e la dirompente cultura visiva del dopoguerra. A New York Maselli matura il proprio stile, accentuando il linguaggio caratterizzato da contrasti chiaroscurali che qui si esasperano, passando all’uso di colori sgargianti su grandi tele a sfondo scuro. Rimarcando il divario con le tendenze degli artisti romani, l’artista si fa portavoce dei nuovi monumenti contemporanei del progresso metropolitano. In questa sezione, vediamo ritratti di grattacieli che diventeranno sempre più irriconoscibili attraverso una sintesi della figura sulla tela, fino a creare uno sfondo indistinto per i soggetti in movimento. Sono qui raffigurati i primi soggetti che esprimono l’energia del movimento nelle opere Camion Blu e Camion Rosa. Ritrarre i temi della città notturna non è per Maselli un atto “illustrativo”, lei intende cogliere la “drammaticità” che sconvolge gli animi più sensibili che, come lei, non camminano inosservanti delle incombenti strutture urbane, ma ne restano incantati e scossi allo stesso tempo.
Il percorso espositivo, dopo gli anni newyorkesi, conduce al suo ritorno a Roma nel 1958, dove Maselli si dedica a uno dei temi più riconoscibili della sua produzione: il contesto sportivo. Camminando per la strada, Maselli viene colpita dai giornali sportivi abbandonati sui marciapiedi. A partire da questi oggetti, scopre un nuovo motivo di interesse: osservare e riprodurre lo sforzo degli atleti, ripresi nei momenti di massima performance, dove la loro energia si libera, notando anche il contesto dell’azione. Il potenziale dell’azione fisica e il contesto che la genera costituiscono un nuovo campo di ricerca per Maselli.
I due temi affrontati in precedenza dal percorso espositivo si uniscono a partire dagli anni ‘70, con una svolta significativa nella produzione di Maselli. Il paesaggio urbano diviene sfondo per la rappresentazione delle figure degli atleti, in cui l’energia della modernità si fonde e si contrappone all’energia fisica dell’uomo. Maselli intende esplorare la condizione umana del soggetto moderno, immerso in un’energia che lo attraversa senza opprimerlo. Vediamo in queste opere il compimento di un percorso di ricerca che trova il suo punto di arrivo nel rapporto tra l’energia della figura umana e l’energia dell’era elettrica.
A chiudere il percorso espositivo, troviamo la sala dedicata ai ritratti di Titina Maselli. Toti Scialoja, Piero Guccione e Gilles Aillaud offrono tre visioni differenti dell’artista, rivelando diversi aspetti della sua personalità, che era comparsa nelle tavolozze di numerosi pittori dell’epoca.
Presso il distaccamento della mostra al MLAC, troviamo altre opere successive agli anni ‘60, tra cui l’opera che le valse il titolo di rappresentante della Pop Art italiana alla Biennale di Venezia del 1964: il ritratto della diva americana Greta Garbo. Un appellativo da cui Maselli volle distaccarsi, affermando un linguaggio e fine artistico diverso da quello degli artisti americani della Pop Art.
Parte dell’esposizione al MLAC è dedicata al lavoro di Maselli per il teatro. A partire dagli anni ‘60, partecipò alla messa in scena di alcune opere teatrali come scenografa. Questo lavoro le diede l’opportunità di ampliare il proprio orizzonte artistico, unendo la passione per l’arte alle sue passioni giovanili per il teatro e la letteratura.
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Questa esposizione intende mostrare l’importanza di Titina Maselli come personalità che ha avuto una grande influenza nella Pop Art romana, precorrendo, già a partire dagli anni ‘40, una serie di temi che verranno affrontati dal panorama artistico italiano negli anni ‘60, influenzando una generazione di artisti.
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Titina Maselli – Il progetto espositivo, a cura di Claudio Crescentini, Federica Pirani, Ilaria Schiaffini, Claudia Terenzi e Giulia Tulino, è promosso da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali in collaborazione con Sapienza Università di Roma, con l’Archivio Titina Maselli e con il Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Centenario della nascita di Titina Maselli – Organizzazione e servizi museali: Zètema Progetto Cultura – Museo di Villa Torlonia – Casina dei Principi dal 12 dicembre 2024 al 21 aprile 2025
Foto di copertina: Cappello nero 1959, olio su tela