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The Last Showgirl: tra lacrime e piume

Nelle sale italiane dallo scorso 3 aprile “The Last Showgirl” di Gia Coppola  mostra fragilità umana e pura  bellezza con  Pamela Anderson in una significativa interpretazione.

Las Vegas, Shelly Gardner ( Pamela Anderson ) è una donna ultracinquantenne che per ben trent’anni si è esibita ed è stata la leggenda dello show  Le Razzle Dazzle , spettacolo nato negli anni Ottanta e per anni al massimo della sua fama.

Pamela Anderson

Con lei ad esibirsi tante ballerine tra cui le colleghe e amiche Marianne ( Brenda Song )  e Jodie ( Kiernan Shipka ), che nutrono un forte affetto verso Shelly. Presenza costante anche Eddie ( Dave Bautista ) il produttore dello spettacolo, uomo con cui Shelly ha avuto un trascorso,  e l’amica di sempre, Annette ( Jamie Lee Curtis) , passata ballerina dello show che ora lavora come cameriera in un casinò.

Compare a tratti anche la giovane figlia di Shelly, Hannah ( Billie Lourd ), cresciuta da un’altra famiglia e figura presente e non nella vita della showgirl. Un rapporto segnato da un passato dove Shelly ha dovuto scegliere tra la carriera e il mondo patinato di Las Vegas all’alternativa di una vita normale, dove poter crescere sua figlia.

Una situazione  già segnata dalle sue discrete incertezze quindi a cui si aggiunge l’annuncio di  Eddie di dover chiudere in due settimane lo show, che verrà sostituto da uno spettacolo più attuale e moderno.

Shelly reagisce con profonda tristezza alla notizia e inizia a fare i conti sul proprio passato e presente, e con futuro che ora più che mai la spaventa. Tante sono le domande della donna, è tutto fa eco in quelle due settimane che la separano dalla fine, quando calerà il sipario su quel mondo che per lei era luce, vita, tutto.

Shelly inizia a domandarsi se ne è valsa davvero la pena di rinunciare ad una vita comune, dove avrebbe potuto crescere sua figlia con cui oggi avrebbe, forse, un rapporto più normale oltre ad un lavoro che le avrebbe dato magari più sicurezza come pensione e assicurazione sociale .

Nel film di Gia Coppola, nipote di Francis Ford Coppola e qui al suo terzo lungometraggio ( Palo Alto nel 2013 e Mainstream nel 2020 )  è centrale il concetto di fallimento umano, in questo caso quello di una donna “mangiata e poi sputata” dal sistema dello showbusiness.

Il destino di Shelly e altre donne come lei, come  l’amica Annette,  interpretata da una splendida Jamie Lee Curtis, una donna grintosa ed irriverente che con il trucco pesante e l’uniforme scollata e seducente si aggira beffarda lavorando come  cameriera in un  casinò; una donna che nella completa disperazione balla da sola Total Eclipse of the Heart di Bonnie Tayler mentre nessuno le presta la minima attenzione. Una scena potente e destinata già a divenire iconica.

Un film quindi che non poteva essere lo stesso senza la potenza e rilevanza di due figure  come la Anderson e la Curtis, candidata agli scorsi Golden Globe Awards e SAG Awards la prima e ai SAG awards la seconda. Pamela Anderson dona alla protagonista la sua stessa verità e storia attoriale; attrice acclamata dai tempi dell’ acclamato successo televisivo Baywatch ( 1989-2001 )  e poi dimenticata fino a  questa pellicola sensibile e densa di significato dove la Anderson non può che mostrare tutta la sua bravura.

Un richiamo anche a  Demi Moore e la sua interpretazione in  The Substance di Coralie Fargeat, due pellicole che affrontano le storie di donne di mezza età rimpiazzate da altre donne semplicemente perché più giovani. Anderson e Moore si mostrano al pubblico di oggi con tutta la loro verità, interpretando donne dimenticate dal mondo dello showbusiness esattamente come è successo nella loro realtà. Entrambe regalano al pubblico interpretazioni coraggiose che avrebbero meritato probabilmente un maggior riconoscimento.

Nel film spazio anche al contrasto tra passato e presente; esempio di questo il rapporto tra Shelly e le due ballerine e amiche più giovani Marianne e Jodie, testimonianza di una nuova età generazionale per le quali il meccanismo è lo stesso: spettacoli di danza dove erotismo e sensualità prendono il sopravvento.

A The Last Showgirl il merito di aver colto   con forza e sensibilità la sofferenza per un passato che non ci appartiene più e in cui si è creduto tanto, forse troppo…  tanto da non distinguere l’effettiva realtà dei fatti per poi rendersi conto che forse non ne valeva così tanto la pena.

Shelly questa realtà la scopre brutalmente, ad un provino per un nuovo show, quando, con un cappellino di strass in testa, le viene detto che non è nulla di speciale, lei che unica sul palco si era sempre sentita.  Una realtà brutale, impietosa,  che fa male e che lei non sa come affrontare, tra primi piani da struccata ad altri in cui la vediamo pronta per la scena.

Una realtà presente e brutale che ricorda film di Darren Aronofsky The Wrestler (2008) dove il protagonista Randy ( Mickey Rourke ) ex wrestler professionista,  si chiude in un passato che non esiste più, illudendosi di essere in un mondo che ancora gli appartiene e su cui in realtà ha perso totalmente il controllo.

Gli abiti di The Last Showgirl curati dalla costumista Jacqueline Getty, sono meravigliosi e un potente contributo alla messa in scena: tra strass, colori  e piume, questi trasportano il pubblico in un mondo platinato quasi irreale e fatto di sogni in contrapposizione alla realtà brutale che lo circonda. Un mondo che diviene immagine,  destinata a rimare lì, ferma ed iconica, come le fotografie di Le Razzle Dazzle degli anni Ottanta.

Shelly indossa spesso “le sue ali”, prima di entrare in scena, come una farfalla  lei può “volare” dalla realtà quando è su quel palco, ed è da questa immagine che si capisce come la protagonista  si sente, bella e vista, un’immagine  che non può che muovere la più sincera tenerezza. Sulle note  di   Beautiful That Way di Miley Cyrus   Shelly e le sue amiche salgono sul quel palco per un’ultima volta.

Jamie Lee Curtis

Lungo i suoi  ottantanove minuti  The Last Showgirl  conquista con elegante semplicità ed estrema verità affrontando il il tema del fallimento e della sofferenza umana tra strass, piume  e occhi lucidi che saranno difficili da dimenticare.

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The Last Showgirl. Regia di Gia Coppola; scritto da Kate Gersten. Con Pamela Anderson, Jamie Lee Curtis,  Dave Bautista, Brenda Song, Billie Lourd e Kiernan Shipka. Musica di Andrew Wyatt; costumi di Jacqueline Getty. Casa di produzione Utopia; distribuzione Roadside Attractions, LLC – Nelle sale dal 3 aprile 2025

Foto e copertina: Roadside Attractions, LLC

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