Terza giornata alla Mostra del Cinema: E l’ora del “Padrenostro”

Georgina Rodriguez, la fidanzata di Cristiano Ronaldo, vestita con i capelli al vento in lungo rosa shocking, l’attrice modella Madalina Ghenea, l’influencer milionaria Giulia De Lellis in vaporoso anche lei abito rosa (di moda), fra film, eventi, anteprime, riservatissime interviste opportunamente protetti dalle mascherine alla 77° Mostra D’Arte cinematografica di Venezia.  Vengono sdoganati anche i celebri party in verità assai pochi e misurati, ma comunque con debita attenzione al covid 19, open per la gioia lavorativa di fotografi e cine-operatori. Stasera obiettivo del gossip in Covid è la cena in laguna in un noto hotel per il premio “Diva e Donna”, e così come le presenzialiste di cui sopra, la passerella dal Lido si sposterà’ anche in laguna a due passi da piazza San Marco, dove fra i premiati sfileranno Claudia Gerini, Paola Barale, Cate Blanchett, Oliver Stone, Marta De Laurentiis che avremo presto a Roma ai nostri microfoni perché seguiremo la lavorazione del suo prossimo film, l’attore Diego Bonelli, ma in verità tutta l’attenzione è focalizzata stasera sul red carpet della Mostra al Lido per Pier Francesco Favino, grande protagonista in concorso del film “Padrenostro” di Claudio Noce, primo film dei quattro selezionati dal Direttore Alberto Barbera, in concorso per un’eventuale Leone d’oro. ”Padrenostro”  è la storia, ispirata alla cronaca di un attentato a Roma nel 1976, quando il regista era solo un bambino, uno dei tanti figli che in quegli anni di piombo hanno visto morire i loro padri. Figure nella memoria di quei figli rimaste indelebili per abnegazione, coraggio ed eroismo. Un film intenso, a cui da spessore da par suo Pier Francesco Favino che ha co-prodotto il film.

Fuori concorso, abbiamo applaudito a scena aperta stamattina con la stampa accreditata. ”Il Duca” che l’inglese Roger Michell con attori come l’Oscar Helen Mirren e Jim Broadbent, dedica alla storia vera di un uomo semplice e innocuo che per protesta compie a  Londra un furto rimasto nella storia.  Nel 1961 alla National Gallery riuscì’ a rubare il ritratto del Duca di Wellington di Francisco Goya; naturalmente non vi sveleremo il finale per non rovinarvi il gusto di andarlo a vedere presto in sala. ”Io sono Greta” questo il titolo del docufilm, invece, che Nathan Grossmann dedica alla giovane svedese ormai popolarissima in tutto il mondo Greta Thunberg , assente da Venezia perché a scuola in Svezia, ma presente in collegamento per la conferenza stampa. Il film racconta tutta la storia che ha visto la Greta adolescente lottare per salvare il mondo dall’inquinamento. Il movimento mondiale derivato dalle sue dimostrazioni sono entrate nella storia, un po’ come già è per questa 77° Mostra del coraggio e della speranza.

* Critico cinematografico e letterario, giornalista, dal 1976 inviato speciale RAI (TG1, TG2, TG3, TG3 Regionale, Rete Uno, Rete Due, Rete Tre) per Cinema, Spettacolo, Costume.