Il Teatro ai Colli e il teatro ragazzi: realtà connesse

Intervista al Direttore artistico Gioele Peccenini

Gioele Peccenini e la compagnia Teatro Fuori Rotta gestiscono dal 2016 il Teatro ai Colli di Padova, e da allora la struttura ha cominciato ad affermarsi come una delle realtà teatrali più importanti della provincia. Ci siamo incontrati per discutere della loro storia e del rapporto tra gli spazi in cui lavorano e il mondo dei più giovani.

L’esterno dei Teatri Ai Colli di Padova

Da dove comincia il rapporto tra la vostra compagnia e i ragazzi?

In realtà noi gestiamo due spazi: uno è appunto il Teatro ai Colli, dove ci troviamo in questo momento, e l’altro invece è il Corde Palco, una ex scuola primaria in cui lavoriamo ormai dal 2015. In entrambi questi ambienti noi facciamo educazione, insegniamo a ragazzi di diverse età a stare sul palcoscenico (i giovanissimi al Corde Palco, i più grandi qui al teatro). Collaboriamo tra l’altro con diverse scuole di Padova, dove portiamo laboratori pensati per studenti di ogni ordine e grado. Le numeriche sono alte: si parla di 25 mattinate, tutte quante piene.

E poi ovviamente c’è il teatro per la famiglie, un’attività che stiamo ricominciando a proporre proprio in questi giorni. Il nostro pubblico è diversificato e non include solamente i più giovani, ma abbiamo un occhio di riguardo verso di loro. Sono degli spettatori molto sinceri, i più piccoli, e questa è una cosa che noi rispettiamo moltissimo.

Andiamo nel dettaglio: qual è il vostro approccio per quanto riguarda la proposta degli spettacoli della domenica, quelli pensati precisamente per i più piccoli?

Intanto c’è da dire che ci mettiamo in gioco noi in primis come compagnia, nel senso che anche la nostra realtà produce e porta in scena degli spettacoli per questa fascia di età. Insomma, non ci affidiamo solamente ai professionisti esterni che arrivano nel nostro teatro: ci sporchiamo le mani anche noi. Come accennavo prima, io personalmente apprezzo molto che i ragazzi siano un pubblico non ipocrita. Se una cosa non gli piace, loro te lo fanno sapere senza mezzi termini. È una cartina tornasole meravigliosa, e se uno spettacolo funziona lo capisci subito.

Non è sempre facile, perché i ragazzi oggi sono abituati ad avere sempre a portata di mano mille stimoli, mille distrazioni. Ma il teatro in questo è una magia: un po’ per le luci, un po’ per il palco scenico, un po’ per la musica e per certe scelte che si possono fare in regia… il più delle volte, in qualche modo, finisce che i più piccoli ci si perdano dentro.

La sala

Qual è la sfida più grande del fare teatro per ragazzi?

I bambini non vanno sottovalutati, e a volte il rischio di fare teatro per ragazzi è quelli di affidarsi a tanti luoghi comuni. Spesso ad esempio si cerca di portare in scena spettacoli che possano compiacere i genitori, e questo è un primo errore. Ovviamente é giusto tenere da conto della presenza degli adulti, ma bisogna sempre ricordarsi che in questo contesto loro arrivano a teatro come degli accompagnatori. I bambini rimangono il punto di riferimento, e noi abbiamo imparato che si tratta di un tipo di pubblico pronto ad accogliere tantissimi tipi di messaggi differenti.

Per esempio, abbiamo proposto uno spettacolo che è una rilettura del Cyrano de Bergerac. Ci sono tutte le tematiche del testo: il rifiuto, l’aspetto fisico, la paura del giudizio. Loro rispondono molto bene a tutto questo, e ognuno si identifica in questo o in quell’altro personaggio. E sono delle tematiche anche molto complesse, difficili. Ma appunto, come dicevamo, i bambini non vanno sottovalutati, mai. È una cosa che loro stessi ci hanno insegnato tante volte in tutti questi anni di attività svolte in loro compagnia. Noi crediamo molto in tutto questo, tanto quando portiamo in scena spettacoli nostri quanto quando scegliamo di affidare il palcoscenico ad altre compagnie.

Teatro Verona
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