Taxi a due piazze agli Audaci: la recensione

Una bella risata è sempre necessaria, soprattutto in questo periodo di profonda incertezza legata a una pandemia che sembra non dare tregua, non solo al pubblico ma anche a tutti gli artisti e tecnici già messi a dura prova dopo due anni di fermo.

Fino a domenica 23 gennaio al Teatro degli Audaci è di scena un classico della commedia degli equivoci, Taxi a due piazze di Ray Cooney,  probabilmente la migliore realizzata dal commediografo britannico. Un gioco di specchi quasi perfetto, uno straordinario artificio comico efficacemente portato sul palcoscenico del teatro romano dall’omonima compagnia diretta da Flavio De Paola.

Ambientato negli anni ’80 nella sua declinazione “romana”,  il protagonista è Mario Rossi (Flavio De Paola), tassista di professione, un uomo come tutti gli altri, apparentemente tranquillo e molto ordinario. In realtà vive “pericolosamente” visto che è sposato con due donne: Carla e Barbara (Giorgia Masseroni e Serena Renzi). Per lui è essenziale e vitale che le consorti non entrino mai in contatto e naturalmente per scongiurare tutto ciò si divide con una certa destrezza tra i due tetti coniugali: uno a Piazza Risorgimento e l’altro a Piazza Irnerio, rappresentati sul palcoscenico grazie a un arredamento condiviso. Le pareti si rispecchiano nella struttura (curata da Emiliano Esposto) ma non nel colore, condividendo solo un divano nel mezzo. Ogni scena si svolge in ogni pezzetto di spazio, fondendo le vite separate di Mario in un unico grande “pasticcio”. In uno sbattere la porta, Mario è o con sua moglie o con la sua amante, che è anche sua moglie! Un’espediente che a teatro  funziona sempre.

Tra corse per accompagnare i clienti e orari variabili, il bigamo si destreggia perfettamente con i suoi impegni, fino al giorno in cui, complice un incidente stradale, il suo doppio gioco viene scoperto da due ispettori di polizia: un integerrimo e diligente brigadiere Percuoco del commissariato Prati (Ilario Crudetti) e un più accomodante e confusionario brigadiere Ferroni del commissariato Irnerio (Carmelo Sciacco). Cerca quindi di fare di tutto per non rivelare il suo inganno, aiutato nel suo sforzo da Walter, vicino di casa disoccupato (un bravissimo Gianluca Delle Fontane che ruba letteralmente la scena), complice suo malgrado, nel goffo tentativo di confondere le acque.

Con gli investigatori della polizia che fanno domande, la stampa desiderosa di foto e una storia da spiattellare in prima pagina, la minaccia di esposizione e conseguente rovina è in agguato, tra telefonate che si susseguono e le porte d’ingresso che potrebbero disvelare l’imbarazzante inganno.

Come da copione non mancano bugie, una più improbabile dell’altra, personaggi inventati secondo la situazione, che diventa sempre più folle, e in cui lo sfortunato vicino viene trascinato. Secondo l’ispirazione del momento, Mario costruisce un “castello di menzogne” sempre più instabile, che comincia a traballare pericolosamente, fino all’esito inverosimile in uno spettacolo dal ritmo implacabile.

Giorgia Masseroni e Serena Renzi sono dei solidi supporti: due mogli molto diverse e i loro movimenti sovrapposti rispecchiano l’altra, dalla ricerca di sguardi fuori dalla finestra alle telefonate preoccupate e insieme a un disinvolto Flavio De Paola (che ha curato anche la regia), costituiscono gli angoli di questo inconsapevole triangolo amoroso che funziona magnificamente come in tutte le farse di un maestro della comicità come Ray Cooney. Da sottolineare il divertente cameo di Ilario Crudetti nei panni di Bobby, un vicino gay che vive nell’appartamento sopra l’appartamento di Carla.

Vizi e debolezze umane danno lo spunto per creare un meccanismo irresistibile di situazioni esilaranti che finiranno per implodere una dopo l’altra, riuscendo nell’intento di strappare risate e applausi al pubblico in sala, che per un paio d’ore ha accantonato gli affanni e le preoccupazioni di questo periodo.

Taxi a due Piazze

di Ray Cooney

Con Flavio De Paola, Serena Renzi, Giorgia Masseroni, Ilario Crudetti, Carmelo Sciacco e la partecipazione amichevole di Michele Schena  

Scene: Emiliano Esposto

Disegno luci e Audio: Andrea Russo

Costumi. GDF Costumi

Regia di Flavio De Paola