La sassofonista americana apre il Roma Jazz Festival all’Auditorium di Roma
E sì proprio sulle montagne russe grazie alla performance artistica che Lakecia Benjamin, la carismatica sassofonista americana, ha regalato al pubblico romano ieri sera alla Sala Petrassi, presso l’Auditorium Parco della Musica, aprendo in maniera entusiastica il Roma Jazz Festival 2024 – in scena dal 1 al 23 novembre nella Capitale.
Sul palco, elegante e potente, Lakecia ha affascinato il pubblico con il suo stile unico ed inconfondibile, che mescola jazz tradizionale, hip hop, soul, R&B e funk.
La performance di Lakecia ha messo in luce la sua straordinaria padronanza del sassofono alto, uno strumento che, a questi livelli, è ancora poco suonato dalle donne. Durante un lungo assolo, ha esplorato tonalità che spaziando dai bassi più profondi agli acuti più intensi, ha trascinato il pubblico in un emozionante e travolgente viaggio musicale, tra un’infinita gamma di tonalità!
In alcuni momenti al suono puro si è mescolato il respiro dell’artista che ha aggiunto valore all’esibizione, fornendo la chiave per valutare lo sforzo fisico e la passione che quest’artista mette in tutte le sue esibizioni.
Agli artisti che hanno accompagnano sul palco Lakecia: Michael King (piano), Elias Bailey (basso) e Dorian Phelps (batteria), la Benjamin ha lasciato come da tradizione , diversi momenti di assolo, per riprendere poi il tema musical all’unisono con l’intero gruppo.
Durante l’esibizione, Lakecia ha trasmesso un’energia contagiosa, rendendo omaggio alle donne del jazz e, più in generale, a tutte le donne del mondo. «Questa è l’era delle donne», ha detto tra un brano e l’altro. La sua musica è un tributo alle lotte e alle esperienze di un’intera comunità, un riflesso di tematiche sociali profonde che abbracciano le rivendicazioni delle minoranze e degli emarginati in una società ricca di diversità culturali.
L’album Phoenix , che è anche il titolo dello spettacolo portato a Roma dall’artista, rappresenta una duplice metafora: da un lato celebra le sfide e le rinascite della sua città, New York, una metropoli multiculturale; dall’altro, riflette le sue esperienze personali di crescita e resilienza. L’album, accolto con entusiasmo, è il simbolo di un percorso artistico in continua evoluzione. A questo lavoro hanno collaborato importanti figure della cultura americana, come la cantante Dianne Reeves, le poetesse Georgia Anne Muldrow e Sonia Sanchez, la pianista Patrice Rushen, l’attivista Angela Davis e il compianto Wayne Shorter, che Lakecia considera “il guru assoluto”.
Foto: ©Grazia Menna