Storie di donne, storie di cinema: Clara Calamai e quel seno birichino

Nel mondo del cinema il nome di Clara Calami accende ancora oggi i riflettori su una donna davvero straordinaria. Nel 1942 alla Mostra del Cinema di Venezia con il gotha del mondo della cultura, del cinema e soprattutto del potere politico fascista in sala, la sua apparizione sullo schermo a seno nudo della durata di soli 18 fotogrammi, pari a 0,75 secondi, protagonista con Amedeo Nazzari del film “La cena delle beffe” di Alessandro Blasetti, destò tanto di quel “rumore” che catapultò  in tutto il mondo, il volto e la bellezza è l’indubbia capacità  artistica di una delle  grandi attrici del cinema Italiano. A quei tempi, nell’Italia fascista del 1942, che già sognava la libertà da una dittatura e soprattutto da una guerra insopportabile, quel film è quella donna, non solo ruppero come dire l’ipocrisia visiva sulle donne dell’epoca, ma diventò subito simbolo. Il film fu vietato ai minori di sedici anni e per molto tempo e Clara Calamai che comprese prima di tutti  l’atto rivoluzionario che accendeva una nuova luce grazie al film di Blasetti sui costumi dell’epoca, fu indicata come la prima attrice, la prima donna, ad essere apparsa a seno nudo in un film, anche se nel 1941,dicono i “pignoli” che arricchiscono la vita, ad apparire con un seno nudo per due secondi, fu prima della  Calamai nel film “La corona di ferro” sempre di Blasetti, l ’attrice  Vittoria Carpi, solo che  storia ci restò là Calamai, straordinaria e popolarissima protagonista di tanti film di successo, idolatrata dal pubblico e dalla critica alla pari  di Alida Valli,  un’altra grande attrice di quell’Italia  del cinema con attrici come Valentina Cortese, Anna Magnani che molto tempo dopo avrebbe conquistato  un Oscar, Doris Duranti, Marina Berti, Maria Denis, Luisa Ferida, il grande amore dell’attore Osvaldo Valenti, Isa Miranda, Elisa Cegani ed Assia Noris.

La bella Clara Calamai, brava, affascinante e versatile, recitò in film drammatici, passionali, di avventura, in colossal d’ambientazione storica ed anche in quel genere di commedi un po’edulcorate dette del cinema dei “telefoni bianchi”, con ruoli che la videro protagonista della storia stessa del cinema italiano. Capolavori da cineteca come “Ossessione” di Luchino Visconti girato nel 1943, film precursore di quel neorealismo reso universale dopo la guerra da registi come Roberto Rossellini, Vittorio De Sica che macinarono Oscar. Con Clara Calamai, in piena seconda guerra mondiale, diventarono popolari attori straordinari come Massimo Girotti, Amedeo Nazzari e fra i suoi film ricordiamo “L’Adultera” di Duilio Coletti del 1946, grazie al quale in un’Italia finalmente liberata dal fascismo, vinse il Nastro D’Argento come migliore attrice protagonista. Ammirata, fotografata, corteggiata, desiderata, nel 1945 Clara Calamai sposò il Conte Leonardo Bonzi dal quale ebbe due figlie e dopo l’annullamento dalla Sacra Rota nel 1959 si legò al comandante dell’aviazione Valerio Andreoli. Nel 1957 fu ancora Luchino Visconti che la volle protagonista del film “Le notti bianche” e nel 1960 fece per la televisione una miniserie intitolata“Tom Jones” al fianco di Isa Danieli, oltre a una serie per la prosa dal titolo “Le zitelle di via Hydar” e partecipò ad una serie televisiva poliziesca, “La notte di sette minuti”.

Dopo un lungo periodo di assenza dal grande e piccolo schermo nel 1975 fu scritturata da regista Dario Argento per il celebre film “Profondo Rosso” e quello fu l’ultimo film interpretato da Clara Calamai, il film ottenne un successo mondiale, solo in Italia incassò l’enorme cifra per l’epoca di oltre tre miliardi di lire. Clara Calamai, la bella dal seno nudo, si ritirò dalle scene negli anni ottanta e morì nel 1998,  di lei restano sullo schermo i suoi film, la sua figura elegante, raffinata, seducente, riservata protetta da quelle storie interpretate ed oggi dalle due figlie che ne custodiscono la memoria. Clara Calamai, ha scritto in una tesi sul cinema, un giovane studente, è stata e resta con film come “Ettore Fieramosca”,  ”Il Fornaretto di Venezia”, ”La Regina di Navarra”, “Le sorelle Materassi”, Afrodite dea dell’amore”, ”Le streghe” ancora con Visconti e “Profondo Rosso” di Argento una delle grandi attrici del nostro cinema di un secolo che non c’è’ più’ da non dimenticare e non soltanto per quel nudo birichino.