Storia d’incroci e d’anarchia di Veronica Milaneschi

Giovedì 6 Luglio 2023 è andato in scena al Teatro Marconi Storia d’incroci e d’anarchia di e con Veronica Milaneschi per la regia di Patrizio Cigliano.

Il monologo che Veronica Milaneschi ha portato al Teatro Marconi racconta della città di Roma e della sua frenesia. Veronica è una guerriera, una supereroina del nostro tempo. Fin dai banchi di scuola non ha mai sopportato le ingiustizie. Sarà per uno spiccato senso civico, per divertirsi, o più che altro per l’incapacità di autocontrollarsi: ma sta di fatto che il personaggio che porta sul palcoscenico Milaneschi… mena a tutti!

Crescendo la situazione è andata peggiorando. L’amore per i motori le ha fatto conoscere inevitabilmente il traffico della Capitale e con quello i suoi automobilisti che ne sono causa e vittime. La furia della nostra eroina non avrà pace, ogni incrocio e ogni semaforo sono buoni per vendicarsi e riportare l’ordine.

Lo spettacolo è stato brillante e ricco di dinamismo. Erano presenti numerosi tormentoni tipo «sì, è illegale, lascia fare…» o la formula magica per trasformarsi, presa dal cartone animato giapponese Stilly e lo specchio magico: questi momenti erano accompagnati da suoni e rumori che rimarcavano le situazioni.

Ad ogni arrabbiatura rintoccavano come un pendolo a mezzanotte gli avvertimenti dell’analista che rammentavano alla nostra eroina di non arrabbiarsi altrimenti gli sarebbe uscito il sangue dal naso: e alla fine accade.

La rabbia di Veronica Milaneschi si dimostrerà essere una fragilità, un sintomo di disagio da curare con l’aiuto di professionisti e di psicofarmaci. Ci troviamo davanti a una vita fatta di piccoli traumi, di una madre oppressiva e di una vicina di casa dalla doppia personalità. Ma ingigantiti e caricaturati questi non sono altro che i disagi di una generazione fuori dal suo tempo.

Il lieto fine – se pure bisogna cercarlo e trovarlo, ma non sempre giova – può risiedere nella celebrazione della bellezza di Roma. Immersi nel traffico della capitale si possono vedere tramonti mozzafiato con una luce unica.

La parte più divertente dello spettacolo ha riguardato l’eterno antagonismo tra Roma nord e Roma sud. Due mondi letteralmente agli antipodi. A Roma nord – per dirne una – sono ricchi, fanno tutti gli aspiranti attori e vestono in maniera pressoché identica: hanno poi una parlata tutta loro, specifica, caratteristica, che li fa assomigliare ai milanesi.

Veniva qui in mente Gianfranco Funari quando in una storica trasmissione televisiva ricordava che non è una regola che tutte le minoranze siano discriminate, perché questo non vale per i ricchi. Si può aggiungere allora che è meritevole ed eroico prenderli in giro. Sarà stato anche il fatto che eravamo a Marconi (che si trova a Roma sud) ma in ogni caso il pubblico ha riso a crepapelle ed ha riconosciuto la verità di certi atteggiamenti stereotipati.

L’opera ha vinto numerosi premi: a Roma nel 2018 il Short Lab di Massimiliano Bruno, nello stesso anno a Bologna ha vinto il premio Miglior monologo alla Rassegna Teatro De’Maicontenti e infine nel 2019 a Napoli il premio come Miglior attrice Corti della Formica.