Il teatro femminista che rompe il silenzio con Antonella Questa, Valentina Melis e Lisa Galantini – in scena al Teatro della Tosse di Genova
All’interno del ricco programma del Suq Genova Festival 2025, giunto alla sua 26ª edizione, lo spettacolo STAI ZITTA!, tratto dall’omonimo saggio di Michela Murgia, ha rappresentato uno dei momenti più intensi, lucidi e provocatori del cartellone. Andato in scena il 17 giugno al Teatro della Tosse – spazio storico e laboratorio di linguaggi nel cuore pulsante della città – lo spettacolo ha confermato la vocazione del Suq a farsi luogo di riflessione sociale e interculturale, e al tempo stesso cassa di risonanza per le urgenze civili e politiche del presente.

Non si tratta solo di una messa in scena, ma di un atto teatrale che si trasforma in gesto politico, un’azione performativa che scardina il linguaggio del patriarcato e restituisce alla parola una potenza trasformativa. STAI ZITTA! è una detonazione necessaria, un grido collettivo che rompe la gabbia del silenzio imposto e fa emergere, con intelligenza e ironia, le crepe profonde del nostro linguaggio sociale.
Sul palco, tre attrici di straordinaria energia e versatilità: Antonella Questa (anche ideatrice dell’adattamento teatrale), Valentina Melis e Lisa Galantini, dirette dalla regista Marta Dalla Via, nota per il suo teatro corrosivo, intelligente e spiazzante. Le musiche originali di Massimo Betti accompagnano con precisione le atmosfere emotive, mentre il disegno luci firmato da Ernesto D’Argenio avvolge la scena con un’essenzialità che esalta la parola. La produzione è curata da LaQ-Prod con T.T.R. Il Teatro di Tato Russo.
Il testo originale di Michela Murgia – scomparsa nel 2023 e tra le voci femminili più autorevoli del pensiero italiano contemporaneo – raccoglie dodici frasi-simbolo del sessismo strutturale, spesso mascherato da buonsenso o premura: “Sei troppo ambiziosa”, “Sorridi di più”, “Non sei abbastanza femminile”, “Hai il ciclo?”. Frasi che lo spettacolo smonta una per una, trasformandole in materiale drammaturgico attraverso una scrittura scenica pungente, ironica, a tratti feroce, sempre profondamente politica.
Le tre interpreti danno vita a una galleria di personaggi grotteschi, dolenti, a volte irresistibilmente comici, ma sempre riconoscibili. Con disarmante lucidità e comicità tagliente, le attrici restituiscono allo spettatore la banalità del male quotidiano: quello linguistico, quello che si insinua nei rapporti affettivi, nei luoghi di lavoro, nella famiglia, nella medicina, nei media. È un teatro della realtà che, pur scegliendo i registri della satira e della parodia, non rinuncia alla denuncia e alla profondità emotiva.
La madre di famiglia rinunciataria e rassegnata, interpretata da Valentina Melis, porta in scena il dramma sotterraneo di intere generazioni di donne che hanno sacrificato sé stesse in nome di una normalità imposta. La “politica di ferro” di Antonella Questa è il ritratto gelido e disturbante di una femminilità che ha dovuto travestirsi da maschilismo per sopravvivere al potere, che si fa propaganda solo con il nome “Letizia”. La fragile, ironica e innamorata “femminista imperfetta” di Lisa Galantiniè forse la figura più toccante: incarna il cortocircuito tra emancipazione e desiderio, tra orgoglio e vulnerabilità.
Il tutto si svolge su una scena scarna, dove la parola è l’unica vera protagonista. Ed è una parola che cambia forma: è sussurrata, gridata, distorta, ironizzata, ma sempre consapevole della sua carica politica. Questo teatro restituisce al linguaggio la sua funzione originaria: non solo dire il mondo, ma trasformarlo. In perfetta sintonia con la missione del Suq – usare l’arte come strumento di inclusione, confronto e cambiamento – lo spettacolo si fa rito collettivo di ribellione e riscrittura.
STAI ZITTA! non è solo un adattamento scenico di un libro: è un’esplorazione scenica del potere delle parole, una riflessione sul linguaggio come costruzione culturale e come prigione, ma anche come campo di battaglia. Le attrici non recitano soltanto: si fanno corpo e voce di una comunità più ampia, quella delle donne che non vogliono più tacere, e che attraverso il teatro trovano uno spazio di rappresentazione, ma anche di liberazione.
Il pubblico, coinvolto, commosso, partecipe, ride amaramente e si riconosce. Perché questo spettacolo non consola, non rassicura, non addolcisce: al contrario, interroga, scuote, espone. E lo fa con una qualità artistica che non sacrifica mai il messaggio politico alla retorica. L’efficacia è tutta lì: in una narrazione capace di mantenere complessità e leggerezza, profondità e umorismo.
STAI ZITTA! è un manifesto femminista performativo, un esercizio di disobbedienza linguistica, un atto d’amore per chi ha perso la voce e per chi la sta ancora cercando. In un’epoca in cui il corpo delle donne è ancora un campo di battaglia, e il linguaggio un’arma troppo spesso usata per marginalizzare, minimizzare, ridicolizzare, questo spettacolo è un invito radicale a riprendersi lo spazio della parola. Non più frasi che zittiscono, ma voci che urlano libertà. Perché il teatro, quando è necessario, non intrattiene: incendia.

Lo spettacolo si è concluso tra applausi scroscianti e una standing ovation sentita e prolungata: il pubblico, visibilmente emozionato e coinvolto, ha accolto con entusiasmo ogni momento della performance, dimostrando quanto ancora Michela Murgia e il suo STAI ZITTA! lascino il segno (abbiamo parlato di Murgia anche in questo articolo).
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STAI ZITTA! di Michela Murgia con Antonella Questa, Valentina Melis e Lisa Galantini – regia Marta Dalla Via – scene Alessandro Ratti con la collaborazione di Alice Santini, Laura Forti, Federica Di Maria – costumi Martina Eschini – disegno luci Daniele Passeri – fonica Marco Oligeri, Francesco Menconi – produzione SCARTI Centro di Produzione Teatrale di Innovazione, LaQ-Prod e Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano con il sostegno di Armunia – Suq Festival Genova 17 giugno 2025
Tutte le foto dell’articolo sono di ©Francesco Capitani