Solenghi vince ancora con Pignasecca

Si ripetere il successo ottenuto con i “Maneggi” e si guarda al futuro

Tullio Solenghi e la sua compagnia lo hanno rifatto per la seconda volta consecutiva; tre serate pienissime e di successo quelle dal 25 al 27 marzo presso il Teatro Chiabrera per un nuovo appuntamento con la maschera creata da Gilberto Govi e la sua comicità. In scena quest’anno Solenghi, in veste nuovamente di regista e attore, porta Pignasecca e Pignaverde, un altro classico della tradizione comica ligure. Non vorremmo sembrare toppo campanilisti esaltando una nicchia ristretta di Teatro regionale a cui noi liguri siamo letteralmente connessi in modo viscerale ma anche in questa occasione il lavoro svolto è stato ottimo e si ride ancora di gusto.

Come per il precedente Maneggi per maritare una figlia, questa commedia ruota intorno al tentativo di un matrimonio combinato ma i dettagli sono del tutto rovesciati; tutto si centra, specificatamente, su un elemento solo: i soldi. L’avarizia, tratto distintivo per cui sono famosi i genovesi, diventa perno per una grande satira (auto)ironica che mette in scena tutto il peggio (o il meglio) possibile degli stereotipi più consolidati. Alcuni contenuti oramai più anacronistici del testo fanno ancora più ridere per il modo in cui vengono beffeggiati dalla maschera goviana.

Felice (Solenghi), vecchio ricco avaro che vive al risparmio e con parsimonia morbosa, cerca di arrangiare con una certa fermezza e durezza, contro la volontà della moglie e della figlia, il matrimonio di quest’ultima con il proprio cugino Alessandro (il genovese Mauro Pirovano), anch’egli particolarmente benestante ma piuttosto avanti con gli anni e ben poco attraente. Purtroppo, però, la giovane Amalia è innamorata di Eugenio, migrato in Argentina anni prima per fare fortuna e ritornato a Genova con il Sig. Aguirre (intrepretato notevolmente), suo superiore, per concludere degli affari e chiederla in moglie; questo scompiglia tutti i piani di Felice.

Felice vuole “guadagnare” il massimo possibile dai pretendenti, ovvero spendere praticamente nulla per la dote da lasciare alla figlia per potersi ritrovare come genero un ricco lavoratore ben disposto a vivere sotto il suo stesso tetto. Le contrattazioni con Alessandro al fumo del sigaro fumato all’insù per poter consumare più lentamente il tabacco e gli incontri di lavoro con Aguirre, che lo informa delle ben più economiche usanze argentine che Eugenio è disposto a seguire pur di sposare Amalia, portano Felice a cercare di uccellare così tanti personaggi da finire lui stesso giocato e a dover accettare la volontà della figlia. Fortunatamente per lui, però, le sue tasche rimangono ben piene.

Ça va sans dire, qualche cambiamento alla battute e allo spettacolo originale c’è per forza. Il finale è molto modificato e segna un balzo in avanti tecnologico perché, nel finale di riconciliazione generale, viene portata in scena una televisione per poter assistere alla finale dell’ottava edizione del Festival di Sanremo, vinta da Domenico Modugno sulle note di “Nel blu, dipinto di blu“. Un altro dettaglio che ricollega alla commedia precedente, dove vi era una radio e si proponevano i temi della tradizione ligure nella musica e il tema dell’emigrazione verso, qui con un successo che ha toccato milioni di italiani trapiantatisi in tutto il mondo.

A spettacolo terminato, Solenghi annuncia un terzo futuro capitolo per l’anno venturo: Colpi di timone tratto dall’omonimo film degli anni Quaranta. Si resta in attesa e si spera in un risultato altrettanto soddisfacante.

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Pignasecca e Pignaverde di Emerico Valentinetti – diretto e con Tullio Solenghi – altri interpreti: Claudia Benzi, Laura Repetto, Matteo Traverso, Stefano Moretti, Roberto Alinghieri, Mauro Pirovano, Stefania Pepe – adattamento in due atti: Tullio Solenghi e Margherita Rubino – progetto scenografico: Davide Livermore – scenografa e costumista assistente: Anna Varaldo – trucco e parrucco: Barbara Petrolati – regista assistente: Roberto Alinghieri – produzione: Teatro Sociale di Camogli, Teatro Nazionale di Genova – Teatro Chiabrera dal 25 al 27 marzo 2025

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