L’estate del cinema italiano punta a riconquistare il pubblico in sala
Film e serie televisive sempre più festivaliere e destinate in prima uscita alle sale? A dieci anni dal grande successo, tornano in anteprima I Cesaroni, fenomeno televisivo degli anni 2000. La nuova stagione, ancora in lavorazione, verrà presentata il 17 luglio in anteprima nella moderna Sala Truffaut del Festival del cinema dei ragazzi di Giffoni, giunto alla sua 55ª edizione, alla presenza di cinquemila ragazzi provenienti da trenta Paesi.
L’abbraccio con il pubblico sarà guidato dai protagonisti storici – da Matteo Branciamore a Marta Filippi e dalle new entry Andrea Arru e Ricky Memphis, oltre a Claudio Amendola, che torna a vestire i panni di Giulio Cesaroni, gestore della bottiglieria di famiglia, curando anche la regia. La nuova serie, composta da 12 episodi prodotti da Mediaset, riporta gli spettatori nel cuore della Garbatella, tra vecchie abitudini, legami familiari e uno sguardo attento all’attualità. Tra i volti noti anche Maurizio Mattioli ed Elda Alvigini.
Dopo i grandi palcoscenici di Cannes, Venezia, Roma, Berlino e Toronto, le nuove serie possono ora contare su una vetrina in più: l’Italian Global Series Festival di Rimini e Riccione, diretto dal regista Marco Spagnoli. Un evento che punta a riportare le serie TV nelle care vecchie sale cinematografiche, oggi riscoperte anche dai più giovani.
Tuttavia, non mancano le ombre. Martin Scorsese, in una recente intervista pubblicata sul blog The Travers Take, ha confessato di evitare sempre più spesso le sale tradizionali a causa della crescente maleducazione del pubblico: telefonini che squillano, persone che si alzano per ordinare cibo o bevande sovrastando i dialoghi, interruzioni che rovinano l’esperienza della visione collettiva. «Anche noi da giovani parlavamo sottovoce, ma lo facevamo per commentare il film, alimentando la passione. Oggi invece è solo distrazione», ha concluso il regista premio Oscar.
Nonostante il suo appello a un maggior rispetto nei cinema (e in TV, ormai invasa da pubblicità invadenti), la creatività di Scorsese non sembra arrestarsi. Attualmente è impegnato nel prossimo Tribeca Film Festival, in un dramaambientato alle Hawaii con protagonista Dwayne Johnson e in un documentario sull’ultima parte della vita di Papa Francesco, che include una lunga intervista concessa dal pontefice in Vaticano. Due progetti attesi nelle sale… magari davanti a un pubblico più educato.
Intanto, un’iniziativa interessante potrebbe favorire il ritorno in sala: “Cinema Revolution“, promossa dal Comune di Roma, offrirà biglietti a 3,50€ per tutti i film italiani ed europei in programmazione dal 13 giugno al 20 settembre. Un incentivo per godersi il grande schermo in tranquillità, approfittando dell’aria condizionata e del piacere della visione collettiva.
A Roma, l’estate sarà anche nel segno delle cineteche e dell’Istituto Luce: da giugno a settembre, la Casa del Cinema a Villa Borghese ospiterà un ciclo dedicato ai capolavori di sempre, da Quarto potere di Orson Welles a Prima pagina di Billy Wilder.
Su Raiplay, invece, è già disponibile il docufilm La scuola romana delle risate, diretto da Marco Spagnoli, con Carlo Verdone nell’insolito ruolo di “cicerone”. «Il romano – dice Verdone – è scoglionato ma anche un po’ filosofo, indolente ma generoso, a seconda dei casi, anche premuroso». Una romanità raccontata nel cinema da Monicelli, in La grande guerra con Alberto Sordi e Vittorio Gassman, da Fellini in Roma con Anna Magnani, e nella Dolce vita con Marcello Mastroianni. Un umorismo a volte feroce, Anna Magnani in Roma o il bel Marcello Mastroianni bello e indolente nella Dolce vita. Un umorismo scrive il critico Francesco Alò, a volte perfino feroce, ma nello stesso tempo dolce come osserva anche Zerocalcare nel suo film ambientato a Rebibbia. Verdone rievoca Petrolini, precursore della parodia romanesca, fino a Corrado Guzzanti con la celebre imitazione di Antonello Venditti, cantore delle uscite del Raccordo Anulare, da Acilia a Casal Palocco e da Casalotti a Boccea. Questo docufilm, scrive ancora Francesco Alò poteva durare anche il doppio dei suoi già preziosi 92 minuti.
E chiudiamo con un omaggio “in biondo”: Kim Novak, leggendaria attrice statunitense salita alla ribalta grazie a Vertigo di Alfred Hitchcock, riceverà il Leone d’Oro alla carriera alla prossima Mostra del Cinema di Venezia, in programma dal 27 agosto al 6 settembre.