“Segesta Teatro Festival” firmato Claudio Collovà, la conferenza stampa.

Il 5 Luglio 2022 si è tenuta a Palermo, presso il Museo Palazzo Riso, la conferenza stampa sulla prima edizione del Segesta Teatro Festival.
La direzione artistica è affidata a Claudio Collovà e vedrà un mese di intensa programmazione multidisciplinare tra teatro, musica, poesia, installazioni, spettacoli all’alba, eventi diffusi e incontri. Il Festival si svolgerà dal 2 Agosto al 4 Settembre 2022 nell’emozionante scenario del parco Archeologico della città di Segesta, sotto la direzione di Luigi Biondo, che è stato già direttore del Museo Palazzo Riso .

Il palcoscenico del Segesta Teatro Festival ospiterà nomi importantissimi del panorama internazionale come Mamadou Dioumene con il suo Edipo a Colono; Salvatore Sciarrino che terrà anche una masterclass in composizione, la Compagnia Virgilio Sieni con Satiri, Serena Senigaglia con Supplici, Adelphi Quartet che eseguiranno Robert Schumann, Burshra El-Turk, Beethoven, Mimmo Cuticchio con L’ira di Achille, Ubi Ensemble con Elena, e moltissimi altri.

Con sette prime internazionali “La dimensione del Segesta Teatro Festival ” sostiene Alberto Samonà, Assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, ” vuole guardare alla scena internazionale e anche al territorio, per questo la scelta di affidarlo a Claudio Collovà. Sarà un mese intenso di iniziative, soddisfazioni e grandi collaborazioni, la Sicilia è un luogo universale che sta a noi farlo parlare con una lingua universale”

Il 2 Agosto si inaugura la prima delle tre edizioni del Segesta Teatro Festival, ” sarà un Festival diffuso e farà tappa in cinque città, che sono legate per storia al parco archeologico.” dice il direttore Claudio Collovàfare un festival diffuso nella giusta tradizione è molto importante, spero che nel futuro questo festival diffuso divenga anche momento di formazione e di laboratorio.

Nel descrivere il suo lavoro di direttore artistico, di questa prima edizione, Collovà sostiene che ” La domanda più importante che un direttore artistico dovrebbe fare ad un artista è chiedergli a cosa stai lavorando e qual’è il tuo desiderio adesso, qual’è il tuo percorso in questo momento e se sei felice di intervenire come ospite al festival.” […] “Tutti gli eventi, le collaborazioni e i workshop sono stati pensati anche con questa finalità, che è quella principale che dovrebbe avere il festival; assumersi il rischio culturale, non essere preoccupati dalla presenza del pubblico come unico fattore indispensabile per il successo, smetterla di considerare il luogo dello spettacolo come un luogo commerciale, ma soprattutto avere coraggio e chiamare artisti che abbiano coraggio, sperando che il pubblico capisca la coniugazione tra tradizione e innovazione, soprattutto in un momento come questo, dove sembra che ormai si sia disperso qualsiasi significato e qualsiasi tentativo di andare più in profondità nelle cose ”

Claudio Collovà, Alberto Samonà e Luigi Biondo dedicano il festival al ricordo della figura del maestro, da poco scomparso, Peter Brook e concordano sul fatto che il teatro è sempre stato un unicum, in constante dialogo tra bellezza del territorio, natura, musica e arti performative, nel tempo presente del qui e ora e dove ogni emozione è irripetibile.