Non sarebbero festività Natalizie se non si celebrassero con uno tra i più amati – da grandi e piccini – balletti di repertorio: così – proprio nel giorno di ricorrenza dell’Immacolata Concezione – tra le fila del Teatro Olimpico si sente già profumo di Natale; mentre sul palco sta per apparire la magica scenografia de “Lo Schiaccianoci”.
Il balletto, che vede la direzione artistica del coreografo Luciano Cannito, non rinuncia affatto alla tradizione (sia nelle scenografie che nella trama): difatti, con la nuova produzione di Fabrizio di Fiore, “Lo Schiaccianoci” di Luciano Cannito rispetta pienamente l’originaria versione dell’indimenticabile maestro Marius Petipa, la cui storia trae spunto dal noto racconto, “Schiaccianoci e il re dei topi” di E.T.A. Hoffmann.
Centrale in questa nuova versione – che vede protagonisti il Corpo di Ballo del Roma City Ballet Company; nonché artisti di spicco sulla scena contemporanea – è la figura del già primo ballerino del Teatro dell’Opera di Roma, Manuel Parruccini, nelle vesti del misterioso Drosselmeyer. Proprio lui, colui che riconoscerà l’innocente purezza di Clara tanto da regalarle una notte magica.
Ed è proprio in questa serata magica, che torniamo tutti un po’ bambini ed insieme a Clara ci immergiamo in un vero e proprio mondo di favole dove tutto prende nuova forma; nuova vita. D’altronde il Natale cos’è se non la possibilità di vivere un sogno ad occhi aperti? Ma, il Natale non è solo luci e colori; è molto di più: è il momento in cui, assaporando una profonda gioia, ciascuno di noi riscopre quella generosità e purezza che spesso tendiamo ad oscurare ed è proprio per questo che, indistintamente dall’età, il Natale rappresenta quell’anno zero; il momento della rinascita; del rinnovamento. E Clara non è altro che la personificazione di questo status symbol.
Senza tralasciare l’elevata preparazione tecnica di ciascuno dei danzatori, non possiamo quindi che lasciarci trasportare – sulle note di una melodia trasognante – in un mondo dove il sogno diventa realtà.