Con grazia e ironia, “The Tube” invita il pubblico a ripensare il tempo condiviso, là dove il contatto può ancora sorprendere
C’è un luogo dove ogni giorno si incrociano centinaia di vite senza conoscersi, si condividono pochi centimetri di spazio senza scambiarsi una parola, si affrontano urti, rumori e attese in silenzio: la metropolitana. The Tube, presentato per Dominio Pubblico Youth Fest in una Sala B del Teatro India gremita dal pubblico, parte da questo spazio fisico e simbolico per trasformarlo in una potente metafora del nostro vivere collettivo. Protagoniste assolute di questo viaggio danzato sono le giovanissime e talentuose Alessandra Marino e Giulia Corselli, interpreti di una performance intensa, ironica e profondamente umana.

Attraverso una coreografia asciutta, dinamica ed estremamente comunicativa, le due performer mettono in scena la parabola di un incontro tra sconosciute, simulando il tragitto su un convoglio metropolitano, con tutte le tensioni, le distanze, ma anche le aperture che lo caratterizzano. Il loro corpo a corpo – fatto non di lotta, ma di attriti quotidiani – restituisce con precisione le microdinamiche del contatto umano in un contesto urbano: l’indifferenza iniziale, lo sguardo evitato, il fastidio per una spinta involontaria dovuta al moto improvviso del mezzo, il malinteso, il disagio fisico condiviso, fino alla lenta e sorprendente trasformazione di questo rapporto.
In un crescendo narrativo fatto solo di gesti, sguardi e movimenti, Marino e Corselli conducono lo spettatore attraverso le fasi di una relazione che evolve, nella cornice impalpabile di un vagone in corsa. Quando sembra che il viaggio sia giunto al termine – le due “scendono” simbolicamente dalla metro – il ritmo cambia, i corpi si rilassano, si fanno più fluidi, e lo spazio della scena si trasforma in un luogo potenziale d’incontro autentico. È qui che la danza diventa dialogo, che l’atto performativo si apre al mondo e si fa invito: alla lentezza, all’ascolto, alla comprensione reciproca.
Ma The Tube non si ferma al piano estetico. Lo spettacolo si distingue per la sua capacità di coinvolgere attivamente il pubblico, rendendolo parte di quell’indagine sull’umanità che la danza sta portando avanti. Il tubo – oggetto semplice e carico di significato – diventa strumento di interazione e gioco, facendo rivivere il celebre “telefono senza fili” prima tra le due danzatrici e gli spettatori, poi solo tra gli spettatori. Un passaggio di testimone simbolico che, oltre a rompere la quarta parete, costruisce un filo invisibile ma resistente tra scena e platea. L’esperimento funziona: il pubblico si diverte, partecipa, ride, ma soprattutto si sente coinvolto. Il teatro torna a essere spazio vivo, di relazione vera, non solo di osservazione.
Non manca l’ironia, mai fine a se stessa ma sempre intelligente, che alleggerisce senza svuotare. È attraverso piccoli scarti comici, gesti inaspettati, sorrisi fugaci, che The Tube riesce ad affrontare con delicatezza temi complessi come l’isolamento, la routine che ci anestetizza, il bisogno inesplorato di contatto. E lo fa con leggerezza, sì, ma senza superficialità – come solo i lavori sinceri e ben costruiti sanno fare.

The Tube è uno spettacolo che è piaciuto per la coerenza tra forma e contenuto, per la qualità dell’esecuzione, per la freschezza dell’interpretazione. Marino e Corselli dimostrano non solo un’ottima padronanza del linguaggio corporeo, ma anche una sensibilità artistica che sa leggere il presente, interrogare il pubblico e restituire emozione. Una performance che parla di noi, del nostro modo di abitare spazi comuni, del tempo che ci scivola addosso mentre ci neghiamo reciprocamente, e della possibilità – tutt’altro che remota – di fermarsi, guardarsi, e iniziare finalmente a comunicare..
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The Tube– Rassegna “Dominio Pubblico Youth Fest”, di Collettivo Due Punti, con Alessandra Marino e Giulia Corselli, collaborazione coreografica Alberta Palmisano, con il sostegno di Officine Caos,
– Teatro India 25 giugno 2025
Foto di ©Grazia Menna