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Scandali, Strega e supereroi: l’estate rovente del cinema italiano

Dimissioni, polemiche e nuove uscite: l’altra faccia dell’estate del cinema.

E sono tre: si è dimesso anche Nicola Borrelli, potente direttore generale del Ministero dello Spettacolo, travolto dallo scandalo del tax credit. Al centro della bufera, i fondi pubblici concessi al misterioso regista americano Francis Kaufman, accusato del duplice omicidio avvenuto a Villa Pamphilj a Roma. Kaufman, che si sarebbe presentato con lo pseudonimo di Rexal Ford, aveva richiesto quasi un milione di euro per un film fantasma intitolato Stelle della notte, prodotto insieme all’italiano Marco Perotti.

«Stiamo lavorando a nuove e più stringenti norme per regolamentare l’accesso al tax credit», ha dichiarato il ministro dello Spettacolo Giuli durante il question time alla Camera.

Sul suo tavolo restano altri dossier caldi, come ricorda anche Thomas Mackinson sul Fatto Quotidiano: dai tagli ai festival considerati inutili, alle pressioni politiche sui teatri, fino alla gestione dei fondi europei del PNRR destinati a Cinecittà. Fondi che, secondo alcune ricostruzioni, sarebbero stati usati anche per comprare il silenzio stampa dopo settimane di polemiche, denunce e dimissioni eccellenti.

Il ministro ha infine reso noto che un’indagine interna condotta a Cinecittà non ha fatto emergere elementi rilevanti, né tantomeno un coinvolgimento del sottosegretario Lucia Borgonzoni.

Tutto qui? Neanche per sogno. Nella bufera che ha travolto il Ministero dello Spettacolo, resta ancora inascoltata la voce di Fabio Longo, figura chiave di questo intricato scandalo. Longo, consulente non solo del ministro Giuli ma anche di Cinecittà, avrebbe molto da dire  se solo qualcuno lo ascoltasse  sui presunti compensi professionali offerti a giornalisti per garantire una stampa compiacente nei confronti dell’ex presidente di Cinecittà, Chiara Sbarigia, anche lei costretta alle dimissioni.

Intanto, tra polemiche, esposti e voci di corridoio, in Aula va in scena l’ennesimo atto di questa tragicommedia istituzionale. Il ministro Giuli, sempre più baldanzoso dopo gli interventi di sostegno da parte della maggioranza, si ritrova coinvolto in un nuovo caso che nulla ha a che fare con fondi o cinema, ma con uno dei capisaldi della cultura italiana: il Premio Strega.

Giuli, in passato membro della prestigiosa giuria del premio, ha clamorosamente disertato la serata finale, pur figurando tra gli invitati. Il motivo? Non avrebbe ricevuto i libri in gara da leggere – un rituale che aveva sempre rispettato con scrupolo durante la sua partecipazione. Una scelta che, di fatto, segna una frattura simbolica con gli “Amici della Domenica”, l’esclusivo club di giurati che da decenni decide le sorti dello Strega.

Il gesto, volutamente plateale, arriva a un anno di distanza da un altro episodio controverso: quello dell’ex ministro Sangiuliano che, incalzato da Geppi Cucciari in diretta TV, ammise candidamente di non aver letto le cinquine finaliste, scatenando polemiche feroci e tensioni mai del tutto sopite tra il Premio e il Ministero.

Ora la palla passa a Giuli, che ha preferito volare a Berlino come ospite del suo omologo tedesco per discutere di fondi europei per la cultura – così almeno si racconta. E nel frattempo, la domanda sollevata da Paolo Conti sul Corriere della Sera si fa sempre più urgente: “Anche lo Strega è finito nel tritacarne della propaganda politica?”

Intanto a Roma al ninfeo di Valle Giulia, la Fondazione Bellonci del comitato generale dello Strega che ha laureato all’unanimità lo scrittore Andrea Bajani autore de L’anniversario (Feltrinelli editore), ha provveduto a far pervenire al Ministro Giuli nel suo albergo di Berlino tutti i libri finalisti di questa edizione dello Strega.

Noi mortali del cinema in attesa fra qualche giorno di tuffarci nel mare giovane del Festival del cinema dei ragazzi di Giffoni, ci consoliamo a Riccione dal 5 all’8 luglio, seguendo le giornate professionali dell’ultima edizione di Ciné, momento di incontro e di mercato dell’industria cinematografica dove si presentano, in anteprima assoluta le anteprime dei nuovi film che vedremo la prossima stagione promosso da AnicaAnec Agis.  La parte del leone tocca alla Walt Disney, rappresentante di un’industria che non bisogno di tax credit che ha presentato un nutrito gruppo di blockbuster di prossima programmazione come le nuove avventure di Lilo&Stitch, I fantastici 4 – Gli inizi, gli eroi della Marvel con Pedro Pascal (Il dottor Reed), Vanessa Kirby (La donna invisibile), Ebon Moss-Bachrach (la Cosa), Joseph Quinn (La Torcia umana) e Julia Garner (Silver Surfer).  Nel film anche John Malkovich, Natasha Lyonne e Sarah Niles mentre la regia è di Matt Shakman. Fra i titoli Disney anche Quel pazzo venerdì e poi I Roses con Olivia Colman e Benedict Cumberbatch, remake del cult La guerra dei Roses.

Per i più piccini non mancheranno Io TopolinoToy storyIl mondo dei giocattoli ma anche l’ultima versione di Avatar diretto dal premio Oscar James Cameron. Dulcis in fondo per gli affezionati della musica rock, Springsteen – Liberami dal nulla, che racconta la storia di Nebraska inciso nel 1982,  l’album più sorprendente del Boss che nel suo recente concerto a San Siro ha attaccato senza alcun timore  il Presidente Trump accusandolo di inadeguatezza e  di adottare politiche liberticide.

Ma è solo l’inizio di un grande esempio di cinema, seconda industria, in America dopo la General Motors che ricordo non si avvale degli aiuti di Stato! E non è un caso se il grande Dino De Laurentiis nel 1972 fece armi e bagagli e si trasferì negli Stati Uniti, stanco di una politica incapace e prona agli interessi di bottega.

E in questa torrida estate, finalmente una buona notizia per il cinema italiano: arriva La grazia, il nuovo film di Paolo Sorrentino con Tony Servillo. I due saranno ospiti del prossimo Giffoni Film Festival e il film aprirà la Mostra del Cinema di Venezia, dove sarà anche in concorso. Evviva!

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