Cerca

Sbocciano “Fleurs”: il nuovo elegante lavoro di Silvia Frangipane

Abbiamo ascoltato il nuovo album della cantautrice italiana, un disco che racconta silenzi, attese e trasformazioni

C’è una magia particolare quando un album esordisce in pieno inverno – è fiorito nei primi giorni di gennaio 2025 – e che ha sfidato il torpore stagionale: Fleurs, il nuovo lavoro di Silvia Frangipane – artista italiana dalla vocazione francese – che porta con sé un soffio di primavera fragile le cui sonorità delicate e sospese si adattano però a ogni stagione, persino alla malinconia dell’autunno oramai alle porte.

Sette fiori, in forma di brano e sono tutti in francese: Au Café, Le Silence, La Mer en Hiver, Printemps, Bal d’Amour, Sans s’Embrasser, Tout a Changé. Ogni titolo è un invito: all’intimità, alla nostalgia, all’inespressa eleganza di un momento sospeso tra verità e sogno.

L’album si apre con Au Café, un brano allo stesso tempo allegro e intimo, come una conversazione privata in un bistrot, che abbraccia sonorità jazz e folk. Con Le Silence, l’intimità si approfondisce: è un silenzio che parla, che riverbera. Qui la cantante sembra misurare uno spazio interiore, fatto di sospensioni vocali e pause eloquenti. Quel silenzio diventa tensione, attesa, piccola epifania.

L’atmosfera si fa poetica con La Mer en Hiver: il vento sugli scogli, un mare calmo ma denso, un paesaggio interiore. Frangipane regala un ritratto sonoro che sa di “freddo dolce”, un’increspatura tra malinconia e stupore, mentre i suoni del piano, delle percussioni e della tromba accompagnano la voce con una carezza gelida e lucente.

Poi arriva Printemps, omaggio esplicito alla stagione che l’album sembra voler evocare dall’inizio. Melodia luminosa, note come petali che cadono a terra: in questo pezzo, il gelo dell’inverno trova una sua resurrezione sommessa, piena di delicatezza. È qui che si sente la forza poetica del progetto: una tensione verso la luce, sempre tenue, mai gridata.

Bal d’Amour è una danza sospesa tra passato e futuro. Non è un ballo compiuto, ma un passo trattenuto, un battito che sfiora una rimembranza, un amore che esiste nell’ansia di non venire detto. Il ritmo resta sognante, quasi galleggiante, mentre la voce fruga tra le pieghe di un sentimento sfuggente.

Quel titolo tanto elegante, Sans s’Embrasser (senza baciarsi), è già un piccolo racconto: momenti condivisi, gesti trattati, delicati, che mai hanno trovato compimento. Qui Frangipane è autrice di un teatro interiore fatto di silenzi adorati, di resistenze affettuose, una lezione di misura ed emozione.

Infine, Tout a Changé: conclusione tersa e quasi luminosa. Non un urlo della trasformazione, ma un bilancio acquisito, con consapevolezza lieve. Il tappeto sonoro è forse più aperto, come se il fiore si schiudesse definitivamente: linee armoniche che viaggiano sino a ritmi bossanova e che suggeriscono orizzonti aperti, un respiro che esce dal buio, senza bisogno di colpi di scena.

Fleurs non è un disco rumoroso: è un giardino segreto dove la parola, la voce e il suono coesistono in un equilibrio fatto di grazia, sobrietà e sottile tensione poetica. Ogni brano è un fiore sospeso tra filosofia e sentimento e l’intero album è un piccolo viaggio poetico-francese, pensato con eleganza e misura.

Silvia Frangipane non grida: suggerisce. E in questo suo suggerire sta la sua forza. Fleurs è un album che parla piano ma, ascoltandolo, arriva e si ferma dentro.

________________

Fleurs di Silvia Frangipane – ℗ 2025 Silviartistica (Silvia Frangipane)

Track list:

Au Café

Le Silence

La Mer en Hiver

Printemps

Bal d’Amour

Sans s’Embrasser

Tout a Changé

error: Content is protected !!