“Satiri”, il gesto di Virgilio Sieni tra apollineo e dionisiaco

Un appuntamento di cui non fare sicuramente a meno in questo periodo dell’anno è certamente il Festival della danza contemporanea, Equilibrio, che vede quest’anno la sua diciassettesima edizione. Un programma variegato che per ben tre settimane vede accendersi i riflettori dell’Auditorium Parco della Musica – e non solo. Tra i nomi in cartellone, quello di Virgilio Sieni: lui, vera e propria garanzia sulla scena contemporanea, non poteva di certo mancare!

In prima romana, per il pubblico del Teatro Palladium, “Satiri”: progetto coreografico che non smentisce affatto la cifra drammaturgica e stilistica del coreografo. Una performance, che ancora una volta, si contraddistingue per la raffinatezza ed il garbo; pur lasciando nel suo linguaggio una traccia indelebile.

Ad abitare la scena, completamente spoglia, il suono soave del violoncello – magistralmente suonato da Naomi Berrill – sulle cui note di stampo Bachiano si snoda l’intera drammaturgia gestuale. Movimenti simmetrici, reiterati, mimetici mettono in risalto l’incontro con e nella corporeità altrui; l’incontro e la relazione con il proprio Io recondito: un passo a due, quello che vede in scena i performers Jari Boldrini e Maurizio Giunti, attraverso il quale esperire la propria intrinseca ambivalenza; la coesistenza di apollineo e dionisiaco. Il loro, un agire scenico sensoriale.

Afferire, pertanto, a tutto un mondo ancestrale non può che essere la via più adatta per esplorare il proprio Io nel presente, agendo in piena armonia con le forze della natura; con il divino. Così, ancora una volta la danza si presta a laboratorio della vita, affronta azioni disperate, titaniche, si pone sulla soglia con atteggiamento vigile, mantico, divinatorio. Ma è essa stessa scienza dello stare, specchio di risonanze e richiami cognitivi.

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Satiri

di Virgilio Sieni

violoncello Naomi Berrill

interpreti Jari Boldrini, Maurizio Giunti

musica Johann Sebastian Bach