Sans toi avec moi: un album cantautoriale Jazz.

La cantante e cantautrice Silvia Frangipane si presenta al pubblico con l’album “Sans toi avec moi”: le canzoni hanno sonorità del jazz manouche ed evocano atmosfere d’oltralpe.

L’album di esordio di Silvia Frangipane vede l’artista nella veste di interprete canora e autrice delle parole e delle musica. “Sans toi avec moi” è composto da sei brani che variano per fantasia e ritmi.

Tutti i pezzi sono in lingua francese e la morbidezza e il calore di questa lingua dialoga in modo armonico con la musica. Gli arrangiamenti, delicati e d’effetto sono di Primiano Di Biase. Silvia è accompagnata da una piccola formazione strumentale composta da pianoforte e fisarmonica suonata dallo stesso arrangiatore, dal contrabbasso di Renato Gattone e le percussioni di Simone Talone.

L’arrangiamento e il tipo di organico ricordano, pur essendo assente la chitarra, delle sonorità tipiche del jazz manouche. Questa, che forse può essere una suggestione che può nascere anche solo dal fatto di cantare in francese, trova comunque conferma nell’uso della fisarmonica e nell’assenza di fiati, scelte che conferiscono un certo calore tipico del jazz europeo.

Anche il prevalere di ritmi come tanghi e rumbe avvicinano la musica alle parole. Ascoltando queste canzoni, pare veramente di stare ora a Parigi, ora a Lione. La trasversalità delle situazioni evocate nelle canzoni porta l’ascoltatore a considerare questo repertorio tanto di città quanto di campagna: con la fisarmonica che – nobilissimo strumento jazz – continua a suggestionare con il suo immaginario agreste. Per due canzoni dell’album sono stati realizzati dei video musicali definiti come “fumetti animati”. Questi filmati, disponibili sul canale Youtube di Silvia Frangipane, sono dei cartoni animati dalle animazioni semplici per le illustrazioni di Misa Lioce e il montaggio di Antonello Toti. I disegni traspongono visivamente le atmosfere della musica, paesaggi urbani da Roma a Parigi.

Interessanti le parole con cui l’artista ha accompagnato l’album:

E la musica si fonde e si confonde con le parole grazie a ritmi diversi: dalla ballad al tango e al valzer, con echi di jazz internazionale, di blues e di balli popolari. E come per incanto una voce rincorsa da una fisarmonica può condurci da un elegante piano-bar della capitale francese ad un locale del Quartiere Latino, dal Lungosenna degli innamorati ai vicoli bui delle milonghe fumose, alle guingettes piene di vita della periferia parigina”.

Le intenzioni dell’artista trovano pieno riscontro con l’ascolto dell’album. Il pregio di questo lavoro è la capacità che hanno queste canzoni di creare suggestioni ed atmosfere. Però potrebbe sorgere a questo punto un piccolo grande equivoco: queste atmosfere potrebbero portare a considerare questa musica come un “elegante piano-bar” come afferma la stessa artista.

Qui mi sento di dissentire, o meglio, mi sento di dover precisare questo aspetto. Le canzoni e le atmosfere potrebbero essere anche da “elegante piano-bar” ma non solo. La qualità degli arrangiamenti, dell’esecuzione e delle canzoni mi portano a pensare che questo lavoro possa meritare anche un ascolto più attento e meditato rispetto a quello della musica che si può fruire passivamente in un locale. Un lavoro che merita certamente un ascolto attivo che può passare anche per il ballo, pensiamo ai ritmi tango e rumba, ma anche un ascolto più contemplativo, da seduti, non distratti da nulla.

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