Saman, morte di un sogno

Al teatro Off/Off Theatre la vicenda di cronaca nera di Saman, una ragazza che desiderava solo vivere e amare

In vita per lei non ci furono né principi né sconosciuti in grado di salvarla dall’orco cattivo. Quella di Saman non è una fiaba, ma una storia vera cruenta e dolorosa. Una storia di controllo e sopraffazione all’interno del nucleo familiare, quella realtà che dovrebbe assicurare sicurezza e amore, ma che troppo spesso è la prima a infliggere dolore. Saman, vita e morte di una ragazza italiana, è ispirato all’omonimo libro di Jacopo Della Porta ed Elisa Pederzoli che racconta la tragedia di Saman Abbas, la diciannovenne di origine pakistana scomparsa a Novellara e assassinata nella notte tra il 30 aprile e il 1º maggio 2021 dai propri familiari.

Saman è appena deceduta. La sua anima si risveglia nel limbo islamico dell’al-Barzakh e, mentre cerca di comprendere come mai le sia negato il paradiso, ci racconta la storia della sua vita e l’indagine di un testardo e volenteroso maresciallo dei Carabinieri per scoprire cosa le sia successo. Un delitto d’onore che trafigge desideri e speranze della gioventù.

Saman desiderava solo vivere. Conoscere l’amicizia, l’amore, la libertà. Era una ragazza piena di vita ed energia, gioia ed entusiasmo. La sua “colpa” è stata non accettare le imposizioni di una mentalità estremamente misogina e patriarcale che non dà spazio alle esigenze della donna e che al contrario ne pretende il totale controllo, prendendo a pretesto un’intera religione. Complice anche la fallace burocrazia italiana, che con le sue arzigogolate norme non ha permesso a Saman di sposarsi con l’amore della sua vita senza i tanto agognati documenti che il padre teneva sotto chiave. 

Saman era una ribelle, una fanciulla che lottava per i propri diritti e il desiderio di autodeterminazione. Sara Ciocca nell’interpretarla evidenzia questa intensità emotiva e la purezza incondizionata che la animava, la sua innocenza leggiadra e la sua vivacità incontrollabile. In questo affascinante e intenso monologo recitazione e danza si fondono grazie al talento di Sara in uno spettacolo originale e straripante di vitalità. Tragico sì, ma che tenta anche la strada della leggerezza. Nel suo esordio a teatro la diciassettenne Sara Ciocca, nota attrice prodigio del cinema (Il ragazzo dai pantaloni rosaLa vita accantoNina dei lupiIo sono l’abissoLa dea fortuna) sfrutta le sue ammalianti capacità di ballerina in un interessante ibrido tra danza contemporanea e influenze arabeggianti. Dramma e agonia sono resi da una coreografia che esprime tutta la sofferenza di Saman e rievoca la sua morte violenta. Una fisicità dirompente e intensa, che testimonia il sapiente uso del corpo di Sara tra ballo e recitazione. Anche per quanto riguarda quest’ultima la giovane attrice fa breccia con le sue travolgenti energie e la bravura nel dosare sentimenti e stati d’animo opposti: l’euforia della giovinezza e la malinconia di un destino tragico.

La sospensione in un limbo grigio e triste per colpa dei propri parenti testimonia il tentativo di ucciderla tre volte: la prima volta era l’assassinio psicologico, annullare i suoi desideri e istinti e costringerla all’ubbidienza con un matrimonio imposto; la seconda l’omicidio effettivo, quello carnale; la terza la morte dell’anima e la condanna ad un’agonia e supplizio eterni. Riuscirà la luce a entrare finalmente nella vita di Saman, almeno nell’aldilà? 

Lo spettacolo teatrale Saman, vita e morte di una ragazza italiana è una storia di denuncia sociale piena di poesia e delicatezza. Non si sfiora minimamente il sensazionalismo né la morbosità. A tratti forse il racconto della storia di Saman appare troppo caotico e alcuni passaggi poco chiari. Determinati personaggi rischiano di restare troppo sullo sfondo, menzionati appena e poco delineati. Nel complesso però la rappresentazione teatrale funziona e si rivela originale e appassionante. La scenografia è semplice e scarna per dare risalto ai movimenti di Sara Ciocca e permetterle di muoversi liberamente sul palco, entrando e uscendo da quella porta rossa di morte che dovrebbe chiamarsi casa e che appena arrivata in Italia tanto amava.

Con ai lati i due abiti cerimoniali e nelle mani lo straccio che piegata passa faticosamente per terra è facile e lirico accostare Saman alla fiaba di Cenerentola. Entrambe fanciulle che desideravano solo vivere e trovare una propria indipendenza, entrambe innamorate, entrambe sfruttate e umiliate dalla famiglia. Cenerentola ha avuto il suo lieto fine però, Saman no. Non in vita almeno e questo è profondamente ingiusto e doloroso. Questo spettacolo, in scena dal 31 gennaio al 2 febbraio, è un monito di libertà affinché nel proprio piccolo ognuno combatta le realtà di oppressione che gli si presentano davanti e trovi la forza per sentire e accogliere l’impeto urgente e profondo del riscatto e dell’emancipazione.

Saman, vita e morte di una ragazza italiana di Gianni Cardillo e Francesco Apolloni – Scene Sergio Tribastone- Costumi Ginevra Polverelli – Luci Giuseppe Fischetti con Sara Ciocca – Off Off Theatre dal 31 gennaio al 2 febbraio 2025

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