di Laura Dotta Rosso
Siamo a Roma in tante epoche diverse, personalità discordanti, desideri disparati e voglia di raccontarsi, sfogarsi, narrare la propria storia senza essere giudicati.
“ S.P.Q.R.” ( Sentite Pure Queste Romane), testo di Luigi Stanziani, andato in scena dal 15 al 17 novembre al Piccolo Teatro dell’Arte situato vicino alla metro Teano, è un racconto omogeneo legato da toni, colori, sfumature che assaporano una diversa romanità, dove è presente la veridicità più profonda dell’essere umano. I racconti musicati da Gabriella De Nardo, al pianoforte, e Francesco Di Giovanni, alla chitarra, intervallati dalle letture di Francesco Proietti, utili per riportare all’attualità, riescono a non annoiare, riuscendo a divertire, far riflettere sull’evoluzione e l’involuzione che lo scorrere del tempo ha portato. La regia è delicata, elegante, ma la musica, come unico mezzo per separare le scene e i monologhi, risulta, a tratti, troppo schematizzata e un po’ ripetitiva.
Sette sono le donne che si raccontano, sette sono le voci che affrontano tematiche incisive, sette sono i costumi che fanno viaggiare le nostre menti in luoghi a noi lontani, una è la città che contiene tutto questo incredibile viaggio: Roma. Piccole lanterne nel buio della sala creano un’epoca dove tutti i problemi, le disperazioni, le illusioni, le speranze sono un cuore, un irripetibile mondo dove tutte le donne, in tutti i tempi storici affrontano le stesse criticità, dove un coro sembra essere, per un attimo, l’armonia tanto cercata, nel quale la musica fa “Sentire Pure Queste Romane”.