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“Ritorni” che lacerano e salvano: tra Ulisse e i profughi del nostro tempo

I conflitti contemporanei ridefiniscono il senso di casa: Letterature Festival riflette sulle identità sospese tra esilio e ritorno

Nella cornice naturale di straordinaria bellezza dello Stadio Palatino, cuore pulsante del Parco Archeologico del Colosseo, prende vita la ventiquattresima edizione di Letterature Festival 2025, appuntamento ormai imprescindibile della scena culturale romana.

Letterature Festival 2025 – M. Smeriglio, S. Cives

Anche quest’anno la direzione artistica del Festival è affidata a Simona Cives, che dal 2016 è l’anima di questa rassegna, affiancata da un prestigioso comitato scientifico che annovera tra i suoi membri alcuni dei protagonisti più influenti della letteratura contemporanea: Paolo Di Paolo, Melania Mazzucco, Davide Orecchio, Igiaba Scego e Nadia Terranova. La supervisione artistica è ancora una volta firmata da Fabrizio Arcuri, confermando la continuità e la qualità del progetto culturale.

A inaugurare ufficialmente il Festival è stato l’assessore alla Cultura di Roma Capitale, Massimiliano Smeriglio, che ha sottolineato come questa edizione rappresenti un ampliamento dell’orizzonte del Festival: «[…] Quest’anno Letterature diventa ancora più grande e diffuso», ha dichiarato, evidenziando la novità più significativa, ovvero la serata conclusiva che il 19 luglio porterà la manifestazione fuori dal cuore di Roma, sull’affascinante litorale di Ostia, in piazza dei Piroscafi, grazie alla collaborazione con il Puntasacra Film Fest.

Per quanto riguarda gli appuntamenti “storici” nello scenario dello Stadio Palatino, il Festival si articolerà in sei serate, previste per l’8, 9, 11, 13, 15 e 16 luglio, tutte in programma alle 21:00.

Il tema scelto per questa edizione è RITORNI, uno degli archetipi più antichi e universali della letteratura, capace di farsi metafora del viaggio esistenziale, della ricerca di sé e del legame, talvolta nostalgico, con le proprie radici. Dall’Odissea di Omero dove il lungo viaggio di Ulisse rappresenta un percorso di trasformazione interiore e non solo fisica, alla contemporaneità, il “ritornare” continua a essere una potente allegoria della condizione umana: il desiderio di tornare a casa si confronta con la consapevolezza che nessun ritorno potrà mai riportarci esattamente al punto di partenza.

Riletto alla luce del presente, il tema si arricchisce di ulteriori significati: parla di migrazioni ed esili, dei tentativi di riconnettersi alle proprie origini, ma anche dei ritorni più inquietanti, come quelli dei nazionalismi che oggi minacciano il dialogo tra i popoli, la crescita europea e i principi democratici, e  collegando il mito del ritorno ai drammi contemporanei di popoli in guerra che un giorno, a conflitti conclusi ri-torneranno nei luoghi di appartenenza.

Attraverso testi inediti, le scrittrici e gli scrittori ospiti del Festival offriranno interpretazioni personali e originali del tema, aiutando il pubblico a decifrare, con lo sguardo lucido della letteratura, le complessità del nostro tempo.

A dare avvio alla serata inaugurale è stata la musica dei Mokadelic, che accompagneranno gli intermezzi musicali per tutta la durata della rassegna ;storica band post-rock/psichedelica romana attiva dai primi anni 2000, nota per aver firmato colonne sonore di successo come quelle di Gomorra – La serie, ACAB e Romulus.

La prima a salire sul palco è stata Mariangela Gualtieri, poetessa e drammaturga, che ha dato voce ad alcuni versi tratti da La strada per tornare, componimenti sul tema del ritorno. Fondatrice del Teatro Valdoca insieme a Cesare Ronconi, la Gualtieri è autrice di numerose raccolte poetiche, tra cui Fuoco centrale e altre poesie per il teatro (2003) e, più recentemente, Album per pensare e non pensare (Bompiani, 2025).

È stata poi la volta dello scrittore ungherese László Krasznahorkai, vincitore del Man Booker International Prize nel 2015, che ha proposto una lettura del suo testo Állni a bizottság előtt 2025 – In piedi davanti alla commissione 2025. L’autore ha letto in lingua originale, accompagnato dalla traduzione proiettata sul grande schermo, permettendo così al pubblico di cogliere pienamente la profondità del suo pensiero.

A seguire, la scrittrice scozzese Ali Smith, una delle voci più importanti della narrativa britannica contemporanea, ha presentato il suo inedito Home from Home – Una casa lontano da casa. Anche per lei la traduzione in tempo reale ha accompagnato la lettura. Con un affascinante rimando storico, Smith ha intrecciato la storia delle cornamuse scozzesi con la presenza dell’esercito romano ai tempi del Vallo di Adriano. Vincitrice del Costa Book Award, del Women’s Prize for Fiction e dell’Orwell Prize, Smith è stata quattro volte finalista al Booker Prize e nel 2017 finalista al Premio Strega Europeo.

A chiudere la serata è stato Paolo Nori, scrittore, traduttore e finalista al Premio Strega 2025, che ha presentato il testo Caracalla. Con il suo stile ironico e brillante, Nori ha giocato sul doppio senso del nome Caracalla e sul quartiere Flaminio, tessendo un racconto che, tra citazioni e fraintendimenti, ha divertito e coinvolto il pubblico. Traduttore e appassionato di letteratura russa, Nori ha pubblicato numerosi romanzi e saggi – tra cui Bassotuba non c’è (Mondadori, 1999) e Chiudo la porta e urlo (Mondadori, 2024) – e ha curato traduzioni di grandi autori come Puškin, Gogol’, Tolstoj, Dostoevskij e Čechov.

Letterature Festival 2025 – Ali Smith, Paolo Noli, László Krasznahorkai

Lo Stadio Palatino, gremito di spettatori attenti e appassionati, ha accompagnato con lunghi applausi tutti i protagonisti di questa prima serata, suggellando con entusiasmo un esordio che conferma Letterature Festival come uno degli eventi culturali più attesi e amati della scena romana e internazionale.

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XXIV edizione di Letterature Festival Internazionale dal 8 al 19 luglio al Parco Archeologico del Colosseo

In copertina – Mariangela Gualtieri – Foto di @Grazia Menna

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