Si è spento nella mattina del 27 giugno 2022, dopo una lunga malattia, il Maestro Paolo Perelli. Attore, doppiatore e regista aveva dato vita nel quartiere Dragoncello di Roma a Essenza Teatro.
Paolo Perelli per il territorio di Ostia è stato un grande faro di cultura. Ai suoi funerali, svoltisi il 28 giugno presso la Chiesa di San Francesco nell’omonimo quartiere, si sono radunate moltissime persone per portare l’ultimo saluto al grande artista. La cerimonia è state sentita, commossa e particolarmente partecipata. Ma in questa occasione vorrei ricordare come l’eredità di Perelli non sia solo affettiva – nel ricordo di chi gli ha voluto bene – ma anche artistica. Paolo è stato quello che si può definire un vero e proprio Maestro. Ha avuto le capacità per creare quella che, senza mezzi termini, si può definire una vera e propria Scuola.
L’aggravarsi del suo stato di salute non ha impedito a Perelli di continuare fino all’ultimo la sua attività teatrale, sia come attore che come docente. Dalla sua ultima esperienza, quella di Essenza Teatro, Perelli ha saputo trasmettere la propria passione formando molti giovani che hanno intrapreso, a vario titolo, l’attività teatrale. Tra gli allievi della sua Scuola si possono annoverare doppiatori, attori, tecnici e registi.
Frutto di questi insegnamenti è il teatro Catartica, nato dai suoi allievi. Vorrei ricordare che Essenza Teatro è il risultato di una carriera ricca di successi e affermazioni. Negli anni Paolo Perelli è stato anche direttore artistico del Teatro Magellano, Teatri della Città, Teatro Fara Nume e il Teatro Centrale di Ostia.
Ma forse si può considerare suo allievo anche il pubblico. Perelli infatti, in ogni suo spettacolo, aveva cura di educare gli spettatori al teatro: la spiegazione era breve e concisa, poche parole prima dello spettacolo. Parole scelte, meditate, che sapevano dare il significato più aderente alla rappresentazione. Commosso è il ricordo dei suoi allievi come quello dell’attrice Daniela Pistoia:
“Mi tieni per mano e ridiamo felici. Ti ricorderò così, Amico caro, caro Maestro. Amo la persona che sei stato, abbiamo condiviso tanto, chiacchiere, progetti, risate, amicizia. Amo il Maestro d’arte che sei stato e che rimarrai per me e per tutti quelli che ti hanno conosciuto. TEATRO dell’essere e non dell’ apparire, non lo dimentico. Ora tu sei Oltre. Come dicevamo sempre prima di andare in scena. Mi mancherai tanto. Ma ci sarai sempre nel cuore e nella mente. Ciao Paolo”.
L’attore e scenografo Giovanni Berlini l’ha voluto salutare così:
“Ciao Paolo, ora non ci sei più ma, ti sento ancora. Ti sento negli occhi di chi ti ha conosciuto, Ti sento nei lunghi silenzi interrotti da poche parole come tu dicevi dovessero essere le rappresentazioni. Ti sento nei commenti che facevi ai miei manufatti che già tu non potevi vedere ma ne sapevi cogliere le emozioni. Ti sento da come hai trasformato la quarta parete in un grande specchio per meglio osservarci, conoscerci migliorare. Ti ho sentito nei pianti strozzati alla ricerca di un angolo isolato per sussurrarti e piangere il tuo addio”.