In Italia la notizia della scomparsa a 96 anni lo scorso 17 luglio, portati è il caso dire “danzando”, è passata quasi in silenzio se si fa eccezione per un bel reportage da Parigi della corrispondente del Tg1 Nicoletta Manzione che ha ricordato la straordinaria vita artistica di Zizi Jeanmaire. Quarta Parete accende quindi i riflettori sulla regina assoluta del music-hall degli anni cinquanta e sessanta, compagna nella vita del grande coreografo Roland Petit, continuando ad arricchire la galleria della testata dedicata alle grandi DONNE che hanno caratterizzato la società del secolo scorso. ”Quando vidi ballare a Parigi per la prima volta Zizi”, disse in un’intervista il coreografo americano Don Lurio, “capii subito che per superare la sua bravura e la bellezza simmetrica delle sue gambe il mondo del music-hall avrebbe avuto bisogno di artiste davvero straordinarie“. Anni dopo ci provarono le gemelle Kessler, ma Zizi con quel corpo perfettamente musicale, arricchito da un viso birichino, incorniciato da una capigliatura corta, corvina e sbarazzina quanto bastava, era davvero affascinante, il tutto sorretto da un paio di gambe velate di nero che fecero breccia anche nel cuore del coreografo Roland Petit che si innamorò di Zizi e la sposò creando un sodalizio artistico che durò tutta la vita. Che donna Zizi Janmaire e soprattutto che talento famosa per il suo celebre “Truc en Plumes”, tubino nero con piume rosa firmato da Yves Saint Laurent, Zizi è stata una delle artiste francesi più grandi in assoluto, la sua carriera è stata legata a quella del marito Roland Petit, uno dei più grandi coreografi scomparso nel 2011.
Nata a Parigi, Zizi entrò nella compagnia di ballo dell’Opera di Parigi a soli 15 anni, diventando subito famosa come prima ballerina del balletto di Montecarlo e poi del balletto russo di De Basil e naturalmente come étoile del balletto di Parigi diretto appunto da Roland Petit. Una carriera che esplose negli anni cinquanta con grande successo anche ad Hollywood come protagonista di film come “Hans Christian Andersen” e il Music-hall “The Girl in Pink Tights” rappresentato a Broadway che nel 1961 toccò l’apice della celebrità presentandosi in scena anche a Parigi sul palcoscenico dell’Alhambra nello spettacolo “Mon Truc En Plumes” e l’anno dopo nel 1962 anche in Italia ospite fissa per dodici puntate di Studio Uno con Walter Chiari, un successo di pubblico e di critica ottenuto da Zizi con Roland Petit con il quale rilevò anche la gestione artistica del Casinò’ De Paris. Una delle celebri interpretazioni di Zizi fu quella nell’opera “Le june homme et la mort” al fianco di un altro mito della danza mondiale come Rudolf Nureyev e quella nella “Carmen” di Roland Petit, fino agli anni 2000 quando salì sul palcoscenico a 76 anni interpretando pezzi celebri di Gainsbourg, Béart, Queneau, Ferrat e Galliano.
Di lei tornando ai favolosi anni cinquanta e sessanta rimase folgorato ad Hollywood il celebre produttore pilota e miliardario Howard Hughes che la mise sotto contratto per la RKO facendogli fare alcuni film, Zizi conquistò tutti si dice anche Frank Sinatra. Per lei Raymond Queneau scrisse la celebre canzone “Croqueuse de diamant” e Serge Gainsburg per lei scrisse oltre venti canzoni tra cui le celebri “Negative Blues”, ”La vie Zizi”, ”L’Oiseau de paradis”, ”A poil ou à plume”, ”Tic Tac Joe” e “Bloody Jack”. Dopo il successo del film “Il favoloso Andersen”, girato per la RKO, Zizi girò anche “Quadriglia d’amore” nel 1956 e la trasposizione per lo schermo della commedia musicale “Anything goes” di Cole Porter che la vide protagonista al fianco del leggendario Bing Crosby. Tornata definitivamente in Francia, Zizi partecipò alla realizzazione di numerosi film legati al genere musicale lasciando definitivamente il mondo del balletto classico per dedicarsi al music-hall e alla rivista conquistando il pubblico dei cinque continenti con tour nei teatri dal Sud Africa al Giappone da Israele alla Grecia, fino alle Filippine. Nel 1962 fu insignita in Francia del titolo di “Cavaliere delle arti e delle lettere”. Fra i suoi film ricordiamo capolavori come “Un americano alle Folies-Bergére”, “Lulù fra gli uomini” e “La casa sul fiume” di Jean Delannoy e “1 -2-3-4 ou Les collants noirs” di Terence Young girato nel 1961. ”Solo la magia del cinema” disse il grande Totò’ “per un’artista bravo può’ garantire l’immortalità“ e Zizi Jeanmaire gode certamente di questa prerogativa.
* Critico cinematografico e letterario, giornalista, dal 1976 inviato speciale RAI (TG1, TG2, TG3, TG3 Regionale, Rete Uno, Rete Due, Rete Tre) per Cinema, Spettacolo, Costume